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Audi

Oggi, quando qualcuno ti sfanala nel retrovisore quasi sempre guida un’auto con i quattro anelli sul muso e un turbodiesel dentro il cofano. Una volta erano gli “alfisti”, poi sono arrivati “quelli” delle Golf GTI e adesso tocca all’Audi. Ma i tempi cambiano anche nel modo di alimentare ego e status. E pensare che tutto è nato da una serie di fallimenti. August Horch fonda la casa automobilistica tedesca nel 1909 e le dà inizialmente il suo cognome. Ma poi deve cambiarlo per una controversia giudiziaria e siccome Horch, che in tedesco significa “sentire”, in latino si traduce “audire”, nasce il nome Audi. Una serie di progetti sbagliati portano nel 1927 al fallimento dell’Audi, che viene rilevata dalla DKW, che finisce a sua volta in amministrazione controllata due anni più tardi. La rinascita avviene però nel 1932 con la fusione di quattro marchi DKW, Horch, Wanderer e Audi, simboleggiati dai quattro anelli del marchio utilizzato tuttora. Non per questo l’azienda trova la solidità finanziaria, anche a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale, tanto è vero che l’Audi viene acquisita dalla Mercedes nel 1958. L’ultimo, definitivo, passaggio di proprietà risale al 1965, quando il marchio di Ingolstadt viene acquisito dal Gruppo VW, diventandone il suo brand di prestigio a partire dal 1968, con l’introduzione della 100. Il marchio Audi, però, si impone all’attenzione del mondo dell’auto grazie al suo concetto di trazione integrale “quattro”, introdotta nel 1980 e protagonista di innumerevoli successi nei rally. Ma l’Audi costruisce la sua aura di innovatrice anche sulle scocche in alluminio, sui motori a iniezione diretta di benzina, sul cambio a doppia frizione, sui proiettori a LED e su tanto altro ancora. E trasferisce la sua immagine vincente dai rally alle gare di durata, dove spopola tra il 2000 e il 2013, arrivando a vincere a Le Mans anche con motori a gasolio. La gamma di oggi è articolatissima e propone molti modelli sportivi, come la R8 realizzata su base Lamborghini (Audi controlla la casa di Sant’Agata Bolognese), anche a propulsione elettrica, come la e-tron GT.

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