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Ferrari

Nella vita esistono i pre e i post “qualcosa” e in ambito motoristico esistono i pre e i post Ferrari. La storia del “Grande Vecchio” di Maranello è il totem a cui deve ispirarsi chi vuole realizzare le auto dei sogni e correrci. Che vinca o che perda la Ferrari è un’unità di misura che sa far sognare ogni generazione. Viene fondata a Modena da Enzo Ferrari nel 1939 con il nome di Auto Avio Costruzioni, perché il cognome Ferrari, per motivi contrattuali, non può essere utilizzato fino al 1942, in quanto ancora troppo legato all’Alfa Romeo, della quale il “Drake” ha gestito a lungo e in passato l’attività sportiva. Nel 1943 avviene il trasferimento da Modena a Maranello e solo nel 1957 nella ragione sociale dell’azienda compare il nome Ferrari. Le prime auto costruite risalgono al 1940 e hanno motori di origine Fiat, ma già sulle 125 del 1947 debutta il 12 cilindri a V, che diventa una specie di marchio di fabbrica del Cavallino Rampante. Da quel momento l’ascesa è inarrestabile, sia nelle competizioni, sia nella produzione stradale. In campo agonistico la Ferrari vince, tra l’altro, 16 campionati mondiali di F1 per piloti e 15 per costruttori, aggiudicandosi fin qui 242 GP, e anche 12 titoli iridati tra i prototipi (con 9 vittorie a Le Mans). La produzione stradale inizia nel 1948 con la 166 Inter e via via propone auto sensazionali e richiestissime dai collezionisti: su tutte la 250 GTO del 1961, la 365 GTB/4 Daytona del 1968, la Testarossa del 1984, la F40 del 1987, la Enzo del 2002, la LaFerrari del 2013 e la SF90 Stradale del 2019. Ma è solo un elenco ridottissimo dei capolavori di Maranello che fanno sognare gli appassionati dagli anni’40. All’inizio degli anni ‘60 la Ferrari piomba in una grande crisi economica e nel 1963 sembra che ne possa uscire confluendo nella Ford. Ma quando le trattative per il passaggio sembrano prossime alla conclusione, salta tutto e, a questo punto, interviene la Fiat che, nel 1969, acquisisce il controllo del marchio di Maranello.

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