L’Alfa Romeo 155 GTA è un unicorno, ma esiste…

L’Alfa Romeo 155 GTA è un unicorno, ma esiste…

Fino al 2018, l’unica Alfa Romeo 155 GTA di cui si aveva memoria era l’auto da corsa che nel 1992 stravinse il Campionato Italiano Superturismo, aggiudicandosi 17 delle 20 gare previste, con Larini, Francia, Nannini e Tamburini ai primi quattro posti della classifica. Poi, da un capannone del Centro Italia, spuntò fuori, tutta impolverata e con qualche pezzo mancante, la versione stradale di quella “belva” che, per la squadra corse della casa milanese, fu una palestra preziosa per arrivare in grande spolvero al Campionato turismo tedesco che, l’anno successivo, vinse ai danni dei padroni di casa della Mercedes.

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DALLA PISTA ALLA STRADA. In Germania fu una cavalcata trionfale capace di risvegliare un entusiasmo che non si respirava dai tempi gloriosi delle Giulia Sprint GTA, quando, a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, il mito delle Alfa che vincevano le corse raggiunse proporzioni planetarie. Peccato che, quell’entusiasmo, non contagiò i vertici del gruppo Fiat (nel quale l’Alfa Romeo era entrata nel 1986, ndr) quando i progettisti della squadra corse gli presentarono il progetto e il prototipo marciante di una 155 GTA stradale.

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DNA VINCENTE. Basata sulla meccanica della 155 Turbo Q4 (e, quindi, della Lancia Delta HF Integrale sei volte campione del mondo di rally), l’Alfa Romeo 155 GTA sarebbe potuta essere la versione più potente e sportiva della berlina del Biscione. Quanto potente, in realtà, non è dato saperlo, dato che lo sviluppo dell’auto e del suo 2.0 turbo a quattro cilindri fu abbandonato quand’era appena entrato nel vivo.

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LA DIRIGENZA DISSE NO. Per la dirigenza dell’Alfa, lo sforzo economico che avrebbe richiesto far mettere le ruote su strada a un’auto così sofisticata, che aveva gran parte della carrozzeria in fibra di carbonio e finezze come le sospensioni a controllo elettronico, non sarebbe stato ripagato in termini di vendite. Difficile, col senno di poi, dare torto ai manager del Biscione: con una Turbo Q4 che, all’epoca, si vendeva col contagocce, infatti, nulla faceva pensare che per una versione ancora più raffinata e costosa di quel modello si sarebbe creata la fila fuori dalle concessionarie.

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È TORNATA A RUGGIRE. Dell’Alfa Romeo 155 GTA stradale, schiacciata da un freddo calcolo strategico, fu costruito un unico esemplare. L’auto fu utilizzata come auto medica all’autodromo di Monza e poi lasciò l’Italia, per ritornarci dopo alcuni passaggi di mano tra collezionisti, protetta dallo scudo del tempo e dall’anonimato in cui spesso finiscono i sogni spezzati a metà. Sette anni fa, come una fenice, è risorta dalle ceneri dell’oblio. Restaurata di tutto punto e con, sulla coda, il grande alettone nero che aveva perduto, oggi dicono che sia tornata a correre. Anche se dove, non si sa…   

Foto: Bonhams 

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