Ora è ufficiale: Audi cambia passo sull’elettrico

Ora è ufficiale: Audi cambia passo sull’elettrico

Considerando le presentazioni Audi degli ultimi mesi di modelli come le nuove A5, A6, Q3 e Q5 che pongono l’accento sulla presenza in gamma di versioni a combustione interna, la notizia non arriva del tutto inattesa. Anzi: osservando attentamente le strategie commerciali e i messaggi trasmessi, si poteva intuire che il “full electric” non fosse più l’unico orizzonte. E la conferma è arrivata puntuale in questi giorni: in un’intervista rilasciata alla testata specializzata inglese Autocar, l’amministratore delegato Gernot Döllner ha ufficialmente annunciato che Audi continuerà a sviluppare motori termici nei prossimi anni, in parallelo alla crescita della sua gamma elettrica. Non proprio un dietrofront, ma un cambio di marcia importante – e significativo – nel contesto della transizione energetica europea e non solo.

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CONVIVENZA, NON SOSTITUZIONE. Fino a qualche anno fa, Audi (come altri marchi del gruppo VW) parlava di uscita graduale dal motore termico entro il 2033, con obiettivi ambiziosi per l’elettrificazione totale. Ma oggi il mercato racconta una realtà molto più complessa: l’elettrico cresce a rilento; i clienti non sono pronti; le infrastrutture arrancano e infine la situazione geopolitica (guerre, instabilità energetica, dazi) certo non aiuta. Di fronte a tutto ciò, Audi adotta quindi una strategia più realistica: continuare a investire nel termico, modernizzandolo, offrendo nel contempo una gamma flessibile e differenziata a seconda dei mercati. Non è un segreto che i modelli 100% elettrici della Casa dei quattro anelli non stiano riscuotendo i risultati sperati, anche per via della pressione della concorrenza cinese, mentre in parallelo le versioni con motori a combustione interna stanno vivendo una seconda giovinezza, grazie a evoluzioni tecniche che le rendono più pulite e efficienti.

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TERMICI NEXT-GEN. Perché Audi, sostiene tra l’altro Döllner, non si limiterà a mantenere il termico per motivi commerciali: lo farà anche perché crede nella bontà tecnologica di questi motori nel prossimo decennio. Già oggi i nuovi TFSI sono in grado di garantire efficienze elevate e basse emissioni. E in futuro, grazie alla compatibilità con e-fuel e bio-carburanti, potrebbero diventare parte integrante di una mobilità a basso impatto. A Ingolstadt si lavora per migliorare cicli di combustione, recupero energetico, gestione termica e sistemi ibridi intelligenti. Il risultato? Un termico meno inquinante, più performante e ben integrato in un ecosistema che guarda comunque al lungo termine elettrico.

Dynamic photo,
Colour: Ascari blue metallic

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AL CLIENTE L’ULTIMA PAROLA. È abbastanza evidente dunque che le versioni benzina, diesel, ibride plug-in ed elettriche coesisteranno almeno fino al 2035, e probabilmente oltre, con aggiornamenti continui e nuove soluzioni che potranno accontentare sia chi cerca l’efficienza, sia chi non vuole rinunciare alle qualità e alla dinamica di guida di un buon TFSI o TDI. In conclusione Audi non sta dicendo addio all’elettrico, ma sceglie di non inseguirlo a qualsiasi costo. In un contesto complesso come quello attuale, si tratta di una mossa di equilibrio tra visione e concretezza. E, verrebbe da aggiungere, anche di rispetto verso una consistente fetta di clientela che apprezza il meglio della meccanica tradizionale aggiornata ai tempi nuovi. Una strategia meno ideologica e più aderente alla realtà, che potrebbe rivelarsi vincente nei prossimi anni. E che agli occhi di chi ama davvero l’auto, suona come una buona notizia.

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