
Countach, Trabant e follie: il salone che non ti aspetti
Klassikwelt Bodensee è uno di quegli eventi di portata internazionale nel panorama delle manifestazioni per auto storiche, youngtimer, oldtimer e veteran che siano. L’afflusso di appassionati ed espositori in direzione dei 12 grandi padiglioni della fiera di Friedrichshafen, cittadina tedesca sul Lago di Costanza e a circa 350 km da Milano, è tale che arrivati nei pressi degli ampi parcheggi ci si chiede se ci si trova o no già all’interno dell’area espositiva, visto che molti visitatori approfittano dell’occasione per recarsi a questa gigantesca kermesse con la propria auto storica o da collezione. Ed è una processione, cercando il proprio stallo, di BMW Serie 3, Mercedes-Benz W201 e W124, Volkswagen Golf GTI e Cabrio di varie generazioni (prevalentemente le prime due però), fino alle più popolari Ford Escort Cabrio Mk3 e Opel Kadett, Corsa, Manta e chi più ne ha più ne metta.
DA URLO. All’ingresso Ovest della fiera, una bella esposizione dal titolo Classic Cars in Black&White. Non modelli a caso ma vetture di grande pregio tra cui Mercedes-Benz 300 SL Gullwing, SSKL e 230 SL Pagoda, Porsche 356 e Carrera RS 2.7, Lamborghini Countach e Aventador, Volkswagen Maggiolino, Opel Rekord 1a serie, Ford Taunus Badewanne Cabriolet, Mazda Cosmo e altre rarità, tutte bianche o nere. Al centro dell’area fieristica, tra le due successioni di padiglioni, l’area camping occupata da camper storici, i Westfalia Volkswagen di varie generazioni più alcune youngtimer con caravan dello stesso periodo, tutto ovviamente abitato da famigliole e gruppi di amici intenti a chiacchierare o preparare profumate grigliate. E poco oltre l’ADAC Oldtimer Parkarena, con le più belle vetture portate da privati. Siamo in Germania, patria del tuning, e non potevano mancare vetture preparate, qualcuna anche fantasiosamente, repliche stradali di auto da rally e qualche “ingenuo tarocco”, come un’Audi Quattro con le fiancate della Gruppo B lunga, il frontale della Sport quattro e qualche licenza a livello meccanico, e come una Mercedes-Benz 190 E 2.5 16 Evolution 2 che in realtà era una 2.0 E in allestimento Sportline con alettoni, spoiler e codolini allargati.
QUOTAZIONI LIVE. Tanti padiglioni, si diceva: metà dedicati all’esposizione vera e propria, l’altra metà riservata alla vendita, di auto ma anche accessori, libri, modellini, memorabilia e tutto quanto fa automobile e… garage, senza dimenticare l’abbigliamento, sportivo e racing. A proposito di vendite e prezzi: le prime, non molto numerose. I secondi, controllati, ragionevoli. Interessante la seduta di valutazione “live” di Classic Data, che rilasciava l’attestato con la quotazione dell’auto esaminata dopo la perizia. Gli specialisti tedeschi di Classic Data forniscono le valutazioni più attendibili per il mercato europeo grazie a una banca-dati e a un’esperienza straordinarie, con stime poi riprese anche dalle riviste tedesche specializzate.
A 360 GRADI. Non poteva mancare il percorso Iron Schoeckl riservato ai camioncini fuoristrada Unimog, anch’essi presenti in gran numero, molti dei quali nel padiglione occupato in prevalenza dai club Mercedes-Benz, con quelli dedicati alle serie W123, Classe S e AMG in gran spolvero, con vendita di calendari e bibliografia. Impressionante anche la produzione editoriale tedesca in chiave automotive: quasi tutti i club di marca e modello hanno la loro newsletter e gran parte di loro una rivista cartacea, bimestrale o trimestrale, con tutte le attività del sodalizio descritte. In barba alla crisi della carta… All’ora di pranzo, esibizione di aerei storici acrobatici, complice il vicino aerodromo (e la sede del Museo Zeppelin, dirigibili e palloni aerostatici, vi dice niente?).
CURIOSITÀ DALLA CORTINA DI FERRO. Quest’anno è stata degna di nota la rappresentanza di auto dell’Est Europa, con tante Trabant, alcune Cabrio, e addirittura un ampio stand riservato alle FSO Polonez, con tre esemplari preparati della 2 volumi polacca che ben si distinse all’epoca nei rally europei più duri del Mondiale, come l’Acropolis e il Portogallo. Metà di un padiglione era poi riservato alle auto americane, con la tradizionale rappresentanza di Corvette, Mustang e Thunderbird di ogni epoca, da quelle caratterizzate da gigantesche codine posteriori ai modelli più recenti, di serie o elaborati.
E L’ITALIA? La rappresentanza tricolore era riservata soprattutto all’Alfa Club tedesco e al sodalizio dedicato alla Lancia. In un angolo, timidamente, la nuova Ypsilon era affiancata alla Delta HF Integrale e, a impressionare, sono le dimensioni simili delle due, a conferma che la storia ha fatto superare le abitudini del passato. Poi un bello stand dedicato alle Fiat 500 A-B-C Topolino di un club locale e uno dedicato a Vespa e Lambretta in vendita. Mancavano invece i visitatori dal Belpaese: peccato perché la distanza dal nord Italia è modesta e lo spettacolo che va in scena ogni anno da questa parte è straordinario. Basti pensare che c’è anche una parte competitiva, riservata alle auto da corsa del passato, con la presenza delle veterane di inizio XX secolo fino alle regine del DTM, quest’anno rappresentate da un’Audi TT RS ex-ufficiale ABT e da una Mercedes-Benz Classe C DTM. E allora, oltre a lustrarsi la vista, qui c’era, c’è e ci saranno note alte da ascoltare con cura. Auto elettriche? Neanche un restomod trasformato. E zero Tesla nei parcheggi: Klassikwelt Bodensee è proprio un altro mondo… Per chi non c’era quest’anno l’appuntamento è per il 12-13-14 giugno 2026. Sempre al quartiere fieristico di Friedrichshafen, una cittadina deliziosa da visitare insieme con le vicine Lindau, Costanza, Ravensburg e Bregenz.