
Addio Roma: benvenuta Ferrari Amalfi
A cinque anni dal debutto, la Ferrari Roma lascia il posto a un’erede tutta nuova. Si chiama Amalfi e, nonostante mantenga l’anima termica del modello originale, cambia quasi tutto: design, interni, elettronica e perfino il nome. Un segnale chiaro: non è un semplice restyling, ma una vera e propria seconda generazione. Arriverà all’inizio del 2026, con un prezzo di partenza fissato a 240.000 euro.
SOLO BENZINA, TUTTA PASSIONE. Nessun ibrido, zero elettrificazione: la Ferrari Amalfi resta fedele alla ricetta che ha fatto amare la Roma. Sotto il cofano pulsa ancora il V8 biturbo da 3,9 litri in posizione anteriore-centrale, ora aggiornato con alberi a camme più leggeri per migliorare la risposta. I numeri parlano chiaro: 640 CV, 20 in più di prima, e 760 Nm di coppia a partire da soli 3.000 giri. Abbastanza per bruciare lo 0-100 in 3,3 secondi e toccare i 320 km/h. Il tutto accompagnato da un sound ancora più pieno e coinvolgente, grazie ai nuovi collettori di scarico di pari lunghezza.
PIÙ FUTURO, STESSA ELEGANZA. Firmata dal Centro Stile Ferrari guidato da Flavio Manzoni, l’Amalfi prende le distanze dalla Roma con un look più deciso e moderno. Il frontale richiama la Purosangue, grazie a un’inedita fascia nera che collega i gruppi ottici e a una grande presa d’aria inferiore. Le proporzioni restano quelle di una vera GT – 466 cm di eleganza e muscoli – ma dietro cambia tutto: fari sottili, simili a quelli della nuova 12Cilindri, e uno spoiler attivo capace di generare 110 kg di carico aerodinamico a 250 km/h.
DENTRO È PIÙ ARIOSA CONCRETA DIGITALE. L’abitacolo della Ferrari Amalfi è un mix riuscito di sportività e comfort. Tornano i comandi fisici sul volante (finalmente!), incluso il tasto d’accensione in metallo. La console centrale è stata ridisegnata per offrire maggiore spazio visivo e praticità, mentre al centro della plancia troneggia un nuovo display orizzontale da 10,25 pollici. Come sempre, ogni dettaglio può essere personalizzato secondo i gusti del cliente, con materiali pregiati e finiture su misura.
GUIDA DA PURISTI. Se la base meccanica resta fedele alla tradizione, il cervello della Amalfi è tutto nuovo. Le modalità di guida del Manettino sono state ricalibrate: in Wet e Comfort l’auto è più dolce e prevedibile, mentre in Sport e Race entra in gioco l’ultima evoluzione del sistema che gestisce i sovrasterzi, rendendo la guida ancora più appagante ma sempre sotto controllo. Cambia anche la frenata, ora affidata a un impianto Brake-by-Wire, più preciso e modulabile.