
Audi S2 e S4: le origini del mito sportivo di Ingolstadt
Negli Anni 80 l’immagine sportiva di Audi cresce. Lo slancio, che già può contare sul mito delle monoposto da Grand Prix degli Anni 30, è sostenuto dalla Coupé quattro e dalla sua più estrema versione da corsa, la S1 (conoscete il misterioso prototipo con motore posteriore? Lo raccontiamo qui). A cavallo della nuova decade le aspettative si fanno ancora più alte: dopo voluttuose concept come la Quattro Spyder e la straordinaria Avus (ne parliamo in un articolo dedicato alle concept ispirate alle Auto Union da corsa) nell’autunno 1990 parte il programma della gamma sportiva su meccanica dell’Audi 80.
AUDI S2: TRE TIPOLOGIE DI CARROZZERIA. Le nuove versioni incarnano la visione di un cliente che cerca una personalità sportiva peculiare, meccanica sofisticata e prestazioni elevate. E poiché per quattro anelli il binomio prestazioni-qualità è un mantra la verifica più immediata è sulle autobahn nazionali dove limiti non ce ne sono. È chiaro, quindi, che il proprietario di un’Audi S2 esige di “volare” a 200 orari in piena sicurezza e ottimo comfort: in beata solitudine o con famiglia e bagagli. Questa filosofia raggiunge l’apice nel ’94 con la possente RS2 capostipite di una filosofia che continua tutt’oggi.
PRIMA LA COUPÉ, POI L’AVANT, INFINE LA BERLINA. L’Audi S2 è inizialmente disponibile solo con carrozzeria coupé due porte; la carrozzeria Avant si aggiunge nel novembre 1992 e nel giugno ’93 la famiglia accoglie l’S2 berlina. Si riconosce innanzitutto per le targhette identificative sulla mascherina anteriore e sul portellone ma anche per i paraurti specifici (l’anteriore con mascherina distintiva e spoiler inferiore) e modanature sulla fiancata in colore carrozzeria. L’equipaggiamento esterno comprende anche fari anteriori poliessoidali (i posteriori con luci in un colore rosso “unificato” che aumenta la percezione di sportività esclusiva). Sono comprese, di serie, seducenti ruote in lega da 16” con design Avus e pneumatici 205/55 R 16.
5 CORPOSI CILINDRI. Le declinazioni dell’S2 sono equipaggiate con il noto 5 cilindri 2.2; questo propulsore ha distribuzione con due alberi a camme e quattro valvole per cilindro. L’alimentazione può contare su iniezione elettronica sequenziale e ha un eccitante surplus nella sovralimentazione mediante turbocompressore. La potenza massima è di 220 CV a 5900 giri (cresciuti a 230 sul Model Year ‘93), con un valore di coppia massima pari a 380 Nm tra 2100 e 4000 giri. Questo propulsore è abbinato a cambio meccanico a cinque rapporti.
TRAZIONE INTEGRALE. Il pezzo forte di questo allestimento è il noto sistema a quattro ruote motrici permanenti, giunto a un nuovo livello di sofisticazione: è stato migliorato e ora, rispetto all’Audi Quattro, al posto del differenziale centrale è presente un sistema Torsen (Torque Sensing) che permette la distribuzione automatica della coppia tra i due assali: questa varia tra il 25% e il 75%. Un pulsante sul tunnel centrale permette il bloccaggio del differenziale posteriore così che, in situazioni di scarsa motricità, l’architettura è in grado di risolvere situazioni “complesse” a causa del fondo stradale insidioso.
MAGGIORE SICUREZZA. L’Audi S2 può beneficiare di una raffinata tecnologia a favore della sicurezza dinamica attiva e passiva. Tra i dispositivi presenti di serie ci sono l’ABS e il sistema Pro-conten (negli urti frontali a una certa velocità il piantone dello sterzo è allontanato dal pilota e i pretensionatori delle cinture sono attivati per contenere i danni da impatto).
INTERNI LUSSO-SPORTIVI. L’abitacolo dell’S2 incarna il principio della razionalità teutonica: amplifica le caratteristiche sportive di questa versione ma in un’atmosfera di raffinatezza: di serie (l’allestimento varia a seconda del mercato di riferimento) ci sono chiusura centralizzata, fari fendinebbia, fascia scura sul parabrezza, airbag per il pilota, volante rivestito in pelle, specchi elettrici, strumentazione con computer di bordo. Tra gli optional a richiesta figurano il climatizzatore, i rivestimenti in pelle, l’assetto ancora più sportivo.
PRESTAZIONI. L’Audi S2 coupé, a fronte di un peso dichiarato di 1.520 kg (a vuoto), scatta da 0 a 100 km/h in 5”9 (berlina: 6”; Avant: 6”1) e dichiara una punta massima di 248 km/h (berlina: 246 km/h; Avant 242 km/h).
AUDI S4: SPORTIVITA’ IN UNA RAFFINATA DIMENSIONE DELLO SPAZIO. Nello stesso periodo l’ampliamento di gamma in senso più sportivo coinvolge anche l’Audi 100. A un livello superiore all’S2 e un gradino più in basso rispetto alla grande Audi V8 (La variante Avant non entrò mai in produzione; nel 1989 ne fu realizzato un esemplare usato per qualche mese dalla moglie di Piëch, forse per valutarne la fattibilità.) il brand di Ingolstadt posiziona una 100 più sportiva. Questa riceve un importante upgrade di meccanica che debutta al Salone dell’Auto di Barcellona della primavera 1991 (il lancio sul mercato italiano avviene nel mese di ottobre). L’Audi 100 S4 propone migliori e più sportivi “argomenti” all’interno del segmento “E”. Questa si confronta con titolate antagoniste come le Mercedes “semi ufficiali” AMG, la Lancia Thema 8.32 o la BMW M5. È lunga 479 cm, larga 180 cm e alta 144. Il passo è di 269 cm. L’estetica è resa più vigorosa dai parafanghi anteriori più larghi, lo scudo paraurti più proteso verso il basso, gli ingressi d’aria aggiuntivi sotto lo scudo e i fari differenti con luci anabbaglianti e abbaglianti raggruppati in un unico componente. Posteriormente è montata un’unica fascia continua di luci di colore rosso, doppio terminale di scarico e cerchi in lega da 16” con disegno a stella abbinati a pneumatici da 225/50. A richiesta è possibile montare l’assetto sportivo con altezza da terra ridotta di 20 mm e ammortizzatori più rigidi. L’Audi 100 S4 utilizza l’unità della sorella minore S2 con trasmissione a 5 marce oppure, a richiesta, a 6 rapporti. A fronte di un peso dichiarato pari a 1.610 kg a vuoto l’S4 dichiara 244 km/h di punta massima con uno scatto da 0 a 100 km/h in 6”8 (a 90 km/h il costruttore dichiara un consumo medio di 7,9 l/100 km).
1993: OTTO PODEROSI CILINDRI. Nell’aprile 1993 la Casa Madre introduce al Salone di Ginevra l’S4 4.2 e raggiunge l’apice del suo catalogo. Questa si può riconoscere solo per la targhetta identificativa “4.2” in coda; la coinvolgente sorpresa è, invece, sotto il cofano. Nel vano motore è infatti installato il maestoso 8 cilindri di 4.172 cc con distribuzione bialbero e trentadue valvole. Questo emozionante propulsore alimentato a iniezione produce ben 280 cavalli a 5800 giri e fornisce 400 Nm a 4000 giri. Il suo mordente è trasmesso alle quattro ruote attraverso la trazione integrale permanente. Dispone, inoltre, di impianto freni con grandi dischi anteriori dotati di pinze a 4 pompanti. Di serie sono montate ruote in lega da 16” ma l’ampio catalogo offre anche cerchi da 17” con pneumatici da 245/45. L’equipaggiamento interno, naturalmente, è di prim’ordine (variabile secondo i Paesi di commercializzazione): sedili sportivi in tessuto con regolazione lombare, inserti in fibra di carbonio, servosterzo con computer di bordo, sistema procon-ten, portiere con barre anti-intrusione, carrozzeria zincata, filtro antipolline, fari elissoidali con luci fendinebbia. La possente S4 (nonostante dichiari ben 1.680 kg di peso) vola da 0 a 100 orari in 6”2 e raggiunge 249 km/h.