
Supercar elettriche: c’è qualcuno che le vuole?
Chi ci conosce lo sa: su Veloce amiamo parlare di carburatori, benzina, grossi pistoni che vanno su e giù, collettori incandescenti e bella guida. Non per questo, però, manchiamo di sottolineare i molti traguardi ottenuti dalle supercar elettriche, ma, siamo onesti, se la Ferrari 12Cilindri o la Pagani Utopia non avessero un grosso e rumoroso V12 sotto il cofano, sarebbero la stessa cosa? Neanche lontanamente. E a quanto pare non siamo i soli a pensarla così…

I quattro motori elettrici della Rimac Nevera sprigionano più di 1.900 CV, ma la mostruosa potenza della hypercar croata non si è tradotta in un successo commerciale
A CHI PIACCIONO LE SUPERCAR A BATTERIA? Il mercato delle auto elettriche, benché “dopato” dalle politiche “green” dell’Unione europea, è ancora ben lontano dal decollare, e quello dei bolidi a batteria è pressoché irrilevante. Ai grandi ricchi, che pure raramente sono dei veri appassionati di automobili sportive e spesso e volentieri le comprano più per status symbol e speculazione che per il gusto di guidarle, i bolidi a “pila” non fanno né caldo né freddo. Così, mentre il settore delle hypercar a benzina e ibride prospera, quello di quelle che vanno solo a corrente arranca. Con progetti che, come nel caso delle versioni elettriche delle “gemelle” diverse Maserati MC20 e Alfa Romeo 33 Stradale, restano addirittura fermi al palo per evitare guai finanziari.

La Maserati MC20 e, sotto, l’Alfa Romeo 33 Stradale che ne sfrutta la raffinata meccanica con il V6 “Nettuno” da 630 CV. Nessuna delle auto è stata offerta in una variante elettrica, come inizialmente previsto
SE SE L’È PRESA COMODA LA FERRARI, UN MOTIVO CI SARÀ… Non sta andando così meglio a quei costruttori che sono partiti da zero con la speranza di tirar fuori il coniglio dal cilindro. Prendiamo come esempio il caso della tanto giovane quanto rinomata croata Rimac: la Nevera, che sul piano tecnico è un’auto strabiliante e non ha probabilmente rivali tra le auto da sogno elettriche, sembrava sold out ancora prima di nascere, ma delle 150 hypercar previste più della metà non ha ancora visto le luci della catena di montaggio. E il libro degli ordini langue. Tornando nella Motor Valley, la Lamborghini ha spostato dal 2028 al 2029 l’entrata in produzione della crossover elettrica Lanzador, mentre la Ferrari, che presenterà la sua prima vettura elettrica il prossimo ottobre, ha fatto slittare al 2028 il lancio del suo secondo modello a batteria. La Bugatti non ci penserà prima del 2030 e la Pagani, dopo aver sondato il terreno e investito un bel po’ di soldi, pare abbia preferito gettare la spugna e rimanere fedele al V12 di derivazione Mercedes-AMG. Koenigsegg, interpellata sul tema, ha fatto sapere che l’interesse dei suoi clienti per una hypercar a “pile” è pari a zero.

Il prototipo elettrico Mission X, svelato due anni fa, anticipa l’hypercar con cui la Porsche intende sostituire la 918, fuori produzione ormai da dieci anni. Il progetto è in ritardo, come del resto quello della nuova 718 a batteria che nel 2026 prenderà il posto dell’attuale spider a benzina

La concper car della super crossover Lanzador: presentata nel 2023, prefigura la prima auto elettrica della Lamborghini, attesa nel 2029

Anche la Lotus ha lanciato una hypercar elettrica, la Evija: ha un look mozzafiato e 2.000 CV, ma finora l’hanno comprata in pochissimi
A.A.A. EMOZIONI CERCASI. Insomma, la conclusione è che nessuno, nemmeno chi ha la possibilità di permettersele, sembra particolarmente attratto dall’idea di “missili” in grado di “bruciare” lo “0-100” nel silenzio più assoluto. Le hypercar elettriche si vendono poco, le auto elettriche più “popolari” arrancano, eppure la direzione, ormai, sembra presa senza possibilità di tornare indietro. A meno di una sonora “retro” con grattata che rischierebbe di distruggere migliaia di posti di lavoro e mandare sul lastrico diversi costruttori. Staremo a vedere…