
Una Ferrari F40 “accessibile”? Esiste davvero
Una Ferrari F40 Speedster? Sì, no, quasi! In realtà questa spettacolare Ferrari di colore nero, con interni neri, è un vero e proprio gioiello dell’ingegneria meccanica, ma ha poco a che vedere con quanto si produce a Maranello. Si tratta infatti di un’auto giocattolo, sia pure motorizzata: un vezzo delle aziende specializzate statunitensi e inglesi, che producono vetture da giardino o da kartodromo privato spinte da motori a combustione interna, mentre in Italia e Francia i marchi che vanno per la maggiore realizzano (facendole produrre per lo più in Cina) auto a pedali o, al più, con trazione elettrica. Miniauto così sono in genere un investimento con i quali i padri petrolhead cercano di contagiare i propri piccoli rampolli iniettando loro il virus della benzina nel sangue. Parlare di investimento è legittimo, visto che la stima d’asta è da 30 a 50mila dollari (da 25 a 43mila euro circa, più o meno all’interno del listino di una Volkswagen Golf, versioni R escluse); l’assenza di un prezzo di riserva potrebbe aprire la porta a un acquisto sotto-stima ma è difficile ipotizzarlo visto che negli USA queste vetturette godono di un particolare seguito.
UN MONOCILINDRICO DA 270 CC E 55 KM/H. Nel dettaglio questa Ferrari F40 “aperta” da 260 cm di lunghezza, prodotta negli USA dalla F-RCR nel 1993, rappresenta un’intrigante interpretazione in scala ridotta (1/1,5) del design di un’indimenticabile supercar italiana; in particolare questo esemplare appartiene a una serie speciale limitata e numerata di soli 10 esemplari caratterizzati dalla verniciatura nera su interni neri. Il motore a benzina da 270 cc con avviamento a chiave consente di raggiungere un’impressionante velocità massima di 55 km/h, quanto basta per farsi male se non la si guida con particolare attenzione. Dotata di freni a disco idraulici, sospensioni indipendenti a quattro ruote con ammortizzatori a olio e differenziale posteriore, riprende in modo preciso linee e forme della F40 originale, fatto salvo l’abitacolo aperto per fornire spazio sufficiente a due bambini o a una persona adulta (ma dal fisico minuto).
FEDELTÀ AL VERO TOTALE, O QUASI. La squisita attenzione ai dettagli sia all’interno sia all’esterno, dai cerchi a 5 razze, alla copertura del motore in plexiglas, dal volante rivestito in microfibra (con il “punto zero” ricamato al posto giusto) al piccolo quadro strumenti digitale con voltmetro e indicatore della pressione dell’olio, dal triplo scarico posteriore all’ala monoplana che sovrasta il posteriore, dai doppi fari circolari posteriori alle prese e agli sfoghi d’aria, testimoniano una progettazione molto accurata. Due particolari che invece non sfuggiranno ai più attenti: l’assenza del cavallino rampante sui cofani, per intuibili ragioni di licensing, e gli schienali molto, troppo verticali, a misura forse di bambino ma previbilmente non così comodi.