
Lamborghini: l’ultima few-off è un Fenomeno
La Lamborghini ha ormai una lunga tradizione di vetture speciali, supercar basate su modelli di serie di per sé esclusivi ma ulteriormente affinati per far in modo che nemmeno il più ignorante in materia possa scambiarle per Lamborghini di “normale” produzione. Le cosiddette few-off (ovvero quei modelli speciali in tiratura limitata, non unici) partono dai tempi della affilatissima Reventòn e arrivano alla moderna Countach LPI 800-4 basata sulla Aventador. Non tutti erano riuscitissimi o in grado di giustificare il prezzo, ma di certo ciascuno di essi era in grado di far voltare i passanti.
L’ORIGINE. Di certo la Reventòn, prima few-off della casa, nel 2007, è stata speciale: look da caccia da combattimento, una strumentazione spettacolare, 650 CV e un milioncino tondo tondo di prezzo per i 20 esemplari coupé e 15 roadster previsti, una somma enorme all’epoca, specialmente in rapporto al cartellino della Murciélago LP640-4 sulla quale si basava. Un paio d’anni dopo, la casa di Sant’Agata Bolognese sfornò la Sesto Elemento, basata sulla Gallardo, della quale, però, conservava solo il V10 da 570 CV. La maggior parte della Sesto Elemento (per il nome andate a verificare la tavola periodica) è in fibra di carbonio, dalla carrozzeria ai cerchi fino ai sedili e all’albero di trasmissione, per un peso a vuoto di appena 999 chili. Ne esistono venti, solo due omologate per la strada, ciascuna pagata poco meno di due milioni di euro.
NATE PER FARE UNA GRAN SCENA. Follemente scenografica ma più fumo che arrosto è la successiva Veneno, una particolarissima Lamborghini basata sulla Aventador il cui V12 fornisce la bellezza di 750 CV. A livello meccanico e aerodinamico è sicuramente da acquolina in bocca, ma delle tredici esistenti (4 coupé e 9 roadster) non ne troverete nemmeno una in pista: molto più probabile scovarle a Dubai, fuori dal casinò di Montecarlo o in qualche garage climatizzato a prendere ulteriore valore. Discorso simile per la Countach LPI 800-4 del 2021, nata per omaggiare i 50 anni della Countach originale: meccanica strepitosa (quella della Siàn), una presenza scenica non ignorabile ma per quei 112 clienti selezionati la Lamborghini avrebbe potuto fare qualcosa in più.
ULTIMO TASSELLO. Nel firmamento Lamborghini brillano anche la Centenario e la Siàn FKP 37, entrambe nate per anticipare un pezzettino del futuro della casa del toro. E ora è arrivata la Fenomeno: 6.5 V12, tre motori elettrici per 1.080 CV combinati a 9500 giri, 65 in più della brutale Revuelto sulla quale si basa. La nuova hypercar (il cui nome è ispirato a un toro messicano) vanta un dodici cilindri da urlo, un nuovo impianto frenante, sospensioni regolabili tarate per la guida in pista e una gestione elettronica dei motori dedicata, ma il suo asso nella manica per attirare clienti è lo stile.
AMA FARSI GUARDARE. I designer della Lamborghini hanno plasmato un cofano anteriore che richiama quello della Huracàn GT3, mentre i fari riprendono il classico motivo a Y e ricordano un po’ le corna di un toro. Vista di profilo, la Lamborghi Fenomeno ricorda la Essenza SCV12, con la sua lunga coda. Quanto all’accesissimo colore giallo, è stato scelto per dare il massimo risalto alla cattiveria delle linee e, in particolare, alle cavernose prese d’aria sulle fiancate. Meno riusciti gli interni, un po’ troppo caotici e ridondanti, mentre gli inediti cerchi monodado a turbina distinguono inequivocabilmente la Fenomeno. Che ne pensate, potrebbe valere i tre milioni di euro richiesti?