
Bugatti: il W16 non è morto. È “solitario”
La Brouillard rappresenta l’apice della piattaforma Bugatti con motore W16 e l’iterazione da 1600 CV e 1600 Nm del leggendario motore quadriturbo. Costituisce la massima evoluzione del programma W16, incorporando quasi due decenni di eccellenza ingegneristica e di raffinatezza: questa coupé mozzafiato rende omaggio alla passione di Ettore Bugatti per l’equitazione ed è chiamata così in onore del fedele compagno che poteva aprire la porta della propria stalla all Château Saint Jean grazie a uno speciale meccanismo progettato dallo stesso Bugatti. Questa hypercar celebra il profondo amore del fondatore per i cavalli e il suo preferito tra tutti. Era l’incarnazione di tutto ciò che Ettore ammirava: velocità, bellezza e grazia senza pari.
LE ALTRE BUGATTI? “BANALI”. Soprattutto, e qui veniamo ai meccanismi di mercato, la Bugatti Brouillard è il primo modello del Programma Solitaire, creato per seguire le orme del ricco patrimonio di carrozzerie Bugatti. Una tradizione che fiorì all’inizio del ventesimo secolo, quando le carrozzerie più belle venivano realizzate grazie alla collaborazione tra case automobilistiche e coachbuilder specializzati. Jean Bugatti rivoluzionò questo approccio portando il mestiere all’interno dell’azienda, creando icone come la Type 57 SC Atlantic. Sebbene questa sia la più famosa, il telaio della Type 57 è stato abbinato a numerose carrozzerie interne, tra cui quelle da cui sono nati i modelli Galibier, Stelvio, Ventoux e Atalante, offrendo configurazioni che vanno dalla berlina a quattro porte alla cabriolet a due porte e alla coupé.
LUSSO E ORIGINALITÀ IN OGNI DETTAGLIO. Presentata sui prati del Quail Lodge nei giorni della Monterey Week di Ferragosto, la Bugatti Brouillard è una one-off: fonde l’ultima iterazione della tecnologia Bugatti, costantemente perfezionata negli ultimi 20 anni, con un concetto di design senza precedenti. Integra decenni di tradizione ingegneristica con un profilo coupé completamente nuovo; uno stile esterno ottimizzato in un attento equilibrio di forma e funzione, dalle prese d’aria elegantemente scolpite e dalla linea del tetto slanciata, all’ala posteriore a coda d’anatra su misura. Un’arte di tipo diverso definisce gli interni della hypercar, con la ricchezza della sua qualità evidente in ogni dettaglio. A complemento di una scultura artigianale di Brouillard nel selettore del cambio, motivi di cavalli ricamati adornano i pannelli delle porte e i sedili posteriori, entrambi riuniti in un intreccio di tessuti tartan realizzati su misura e provenienti da Parigi. Nello spirito della Città della Luce, una ricca trama di carbonio tinta di verde si abbina elegantemente alla lucentezza dei dettagli in alluminio, con un tetto in vetro cristallino che trasmette una sensazione di spazio e di grandiosità da cattedrale. In ogni aspetto del suo concetto, la Brouillard evoca l’alta moda automobilistica ai massimi livelli: un simbolo ispiratore del potere di una creatività eccezionale e del rispetto per una disciplina senza tempo. Le prestazioni, vi chiederete a questo punto: 380 km/h e 2,5 secondi per lo scatto da 0 a 100 km/h.
E pensare che Ettore Bugatti a fine ‘800 aveva cominciato con i tricicli…