
Tra Chrysler e Audi c’è di mezzo la Lamborghini Pregunta
Con una stima d’asta da 2,5 a 3,5 milioni di euro, la concept-car Lamborghini Pregunta del 1998 rappresenta uno dei “pezzi forti” dell’asta che Broad Arrow ha organizzato a Zoute nel secondo venerdì di ottobre. Di certo l’auto più insolita tra quelle che rappresentano il culmine della produzione dei marchi più noti e desiderati dagli appassionati. La Pregunta è al tempo stesso il culmine dell’era pre-Audi del marchio bolognese e uno dei prototipi più radicali di tutti gli Anni ’90. Futuristica nelle proporzioni e nella progettazione, ma profondamente evocativa dello spirito selvaggio di Lamborghini, la Pregunta anticipava il design e la tecnologia che avrebbero caratterizzato le supercar del nuovo millennio. Solo le circostanze legate al cambio di proprietà della Lamborghini in corso in quel periodo le hanno impedito di diventare una “few-off”, rimanendo perciò nel limbo delle “one-off” di Sant’Agata Bolognese, un rango che peraltro le si addice, date le caratteristiche realmente estreme di carrozzeria e meccanica.
AERONAUTICA E AERODINAMICA. Basata sulla Lamborghini Diablo, la carrozzeria e gli interni della Pregunta furono affidati alla francese Carrosserie Heuliez-Torino. Sant’Agata Bolognese fornì a Heuliez il motore, la trasmissione, la frizione e il telaio come pacchetto su cui Heuliez poté lavorare, consentendo all’immaginazione del coachbuilder di raggiungere vette elevate per l’aspetto della concept car. Lo styling fu curato dal direttore di Heuliez Marc Deschamps, che in precedenza era stato direttore dello stile di Bertone e successore di Marcello Gandini, a sottolineare lo stretto legame di questo team creativo con il marchio emiliano. Deschamps, che nel suo curriculum vantava la Renault 5 Turbo, la Lamborghini Jalpa e la Citroën Camargue, riuscì a superare i confini sia della forma sia della funzione. La carrozzeria della Pregunta è interamente realizzata in fibra di carbonio, con una verniciatura grigio scuro opaco presa in prestito dal jet da combattimento Dassault Rafale. Questa connessione con l’aviazione era fondamentale per l’identità della Pregunta, che si rifletteva non solo nelle immagini di marketing che abbinavano l’auto al velivolo da combattimento francese ad alta tecnologia (più modestamente ripreso in tempi recenti da una crossover ibrida della Renault!), ma anche nel design stesso: vetro avvolgente, porte a forbice che imitavano la cabina di pilotaggio di un jet e due pannelli del tetto in policarbonato rimovibili che potevano sigillare l’abitacolo.
DIGITALIZZAZIONE ANTE-LITTERAM. All’interno, il tema del jet da combattimento era ripreso mediante un abitacolo suddiviso in una sezione dedicata al guidatore e un’area passeggeri più confortevole, con sedili in stile aeronautico rivestiti in Alcantara blu azzurro con dettagli neri a contrasto. La tecnologia era all’avanguardia per l’epoca: telecamere posteriori che trasmettevano le immagini a uno schermo LCD centrale al posto degli specchietti laterali, navigatore GPS Cristine di BCI, illuminazione ambientale in fibra ottica DGA e un quadro strumenti digitale Magneti Marelli derivato dalla Formula 1 con pannello strumenti in tinta con i sedili. Un impianto stereo Alpine, cinture di sicurezza a 4 punti Schroth e cerchi OZ completavano le specifiche, fondendo il futurismo con lo stile italiano.
DUE RUOTE MOTRICI, 540 CV E 333 KM/H. Sotto il suo esterno radicale progettato da Heuliez si nascondeva la base di un prototipo Lamborghini Diablo, sebbene ampiamente rielaborato. Il telaio e la trasmissione erano stati mantenuti, ma la Pregunta fu riconfigurata per la sola trazione posteriore (la Diablo nacque 4×4 con la versione VT di lancio), con i radiatori riposizionati nella parte anteriore per migliorare l’equilibrio. Il cuore era il collaudato V12 da 5,7 litri di Lamborghini, che produceva 540 CV e 605 Nm di coppia, abbinato a un cambio manuale a 5 marce. Le prestazioni erano adeguatamente feroci: da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi, un chilometro da fermo in soli 20 secondi e una velocità massima di 333 km/h. Un impianto di scarico su misura in acciaio inossidabile Quicksilver e senza convertitore catalitico conferiva alla Pregunta un sound brutale e senza filtri, degno della sua ispirazione da jet da combattimento.
L’ADDIO VOLUTO DA AUDI ALLA CERTIFICAZIONE POLO STORICO. Inizialmente, la Pregunta era stata progettata sotto la direzione di Chrysler, ma la sua successiva e breve vendita a una manciata di gruppi di investitori privati negli anni ’90 ne ritardò la realizzazione. La Pregunta debuttò finalmente al Salone di Parigi del 1998, appena un mese dopo l’acquisizione della Lamborghini da parte di Audi AG, e fu allo stesso tempo una visione audace del futuro e un commovente canto del cigno. Successivamente fu esposta al Salone dell’Automobile di Ginevra del 1999, prima che Audi la accantonasse definitivamente, insieme ad altri studi di design per la sostituzione della Diablo. La Pregunta si affermò come il concept definitivo e più estremo basato sulla Diablo fino a quel momento, dopo l’Acosta, la Zagato Raptor e la Canto, prototipi che insieme diedero vita al progetto P147, che Audi avrebbe poi completato con la Murciélago. La Pregunta, tuttavia, continuò a esistere, poiché il contratto di Lamborghini con Heuliez consentiva al marchio italiano di esporre il suo concept in fiere e altri eventi promozionali fino alla fine del 2008. Il sorprendente concept fu presentato un’ultima volta al Retromobile 2007 prima che Heuliez lo vendesse a una collezione privata più tardi quello stesso anno, dove sarebbe rimasto per i successivi 18 anni. La Pregunta fu invitata a partecipare al Rally SpaItalia 2008 e venne utilizzata per giri di esibizione sul leggendario circuito di Spa-Francorchamps. Nel 2014 le fu rilasciato un primo certificato Polo Storico e nel 2021 la divisione ufficiale di restauro delle Lamborghini classiche ispezionò e revisionò l’auto. Con una certificazione appena ottenuta, la Pregunta è stata successivamente esposta al Museo Automobili Lamborghini, riconosciuta dalla Casa bolognese come una pietra miliare davvero speciale e significativa nella ricca storia del marchio.