
Sembra proprio che la Daihatsu rifarà la Copen
Il listino del nuovo non pullula di spider a trazione posteriore. E tantomeno di spider a trazione posteriore a buon prezzo: persino la Mazda MX-5, un’auto mitica, ma che fino a non molto tempo fa in molti potevano comprare senza svenarsi, ormai con qualche optional supera i 40.000 euro. Per provare a cambiare le cose – anche se quasi certamente solo per il Giappone – la Daihatsu ha presentato al salone di Tokyo appena conclusosi la K-Open, un concept che anticipa la nuova generazione della Copen.

Nella foto sopra, la concept K-Open; sotto, la Copen prima serie del 2002. A distanza di oltre vent’anni, il look e lo “spirito” di questa simpatica kei car sportiva non sono cambiati

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LA TRAZIONE SULLE RUOTE GIUSTE. Musetto simpatico, due posti secchi, pochi chili e un motore che nel migliore dei casi arrivava a 86 cavalli; la Daihatsu Copen prima serie di inizio anni 2000 era un giocattolino molto ben riuscito. La seconda generazione ha conservato la medesima filosofia, adottando, però, un look più spigoloso e tagliente, oltre al classico 660 cc di cilindrata con 64 cavalli tipico delle Kei Car. La K-Open sarà un’evoluzione ulteriore e, per la gioia degli appassionati, avrà la trazione posteriore anziché anteriore.

Daihatsu K-Open
ELOGIO DELLA SEMPLICITÀ. Esteticamente la Daihatsu K-Open riprende moltissimo dalla Vision Copen svelata nel 2023: stesse proporzioni, stesse linee pulite e delicate, ma stile più moderno e grintoso. D’impatto i passaruota bombati e lo scarico centrale. Gli interni sono minimalisti ma ben fatti e razionali con (incredibile) un cambio manuale, freno a mano meccanico, due posti secchi e degli strap in stile 911 GT3 RS per aprire le portiere.

Daihatsu Copen
LUCE VERDE PER LA PRODUZIONE? Dato che la Daihatsu K-Open a livello di dimensioni rientra nelle misure delle Kei Car possiamo aspettarci un propulsore da 64 cavalli e 660 cc per muovere gli (ipotetici) 850 kg a vuoto del concept. Il risultato non saranno prestazioni supersoniche, eppure il mondo ha bisogno di spiderine così. La Toyota, di cui il marchio Daihatsu fa parte, seguirà lo sviluppo e punterà alla produzione dell’auto nel breve termine. E visti i modelli sportivi che ha sfornato negli ultimi anni, potrebbe essere un successo.





















