GARAGE
Bugatti EB 110

Bugatti EB 110

Quotazione da 2.500.000 € a 3.500.000 €

Veleggiando tra scintillanti momenti di gloria, fragorose cadute e sparizioni dai radar più o meno drammatiche, la Bugatti ha segnato in maniera indelebile la storia dell’auto. Ed è bello che, in uno dei capitoli più affascinanti e controversi della sua lunga parabola, ci sia tanta, tantissima Italia. All’alba degli anni ’90 la fabbrica emiliana di Campogalliano guidata dal vulcanico Romano Artioli, che nel 1987 aveva resuscitato il marchio francese, scomparso 24 anni prima, trasferendone la produzione nel cuore della Terra dei Motori, sforna un gioiello che va oltre il concetto di “semplice” supercar: la Bugatti EB 110. Svelata il 15 settembre 1991 a Parigi e il giorno successivo a Molsheim, sede storica della casa d’oltralpe, nello “spirito” e nel nome quell’auto da sogno omaggiava il fondatore Ettore Bugatti, nato il 15 settembre del 1881. Sotto la sapiente guida degli ingegneri Paolo Stanzani, giunto alla corte di Artioli dopo una lunga e fortunata carriera alla Lamborghini, e Nicola Materazzi, tecnico ex Ferrari a cui si devono bolidi del calibro della 288 GTO e della F40, i progettisti della Bugatti mettono a punto una meccanica all’altezza della splendida carrozzeria disegnata da un altro grande italiano dell’auto, Marcello Gandini, il “papà” delle Lamborghini Miura e Countach, giusto per citare un paio delle sue creazioni più famose. Al centro della bugatti EB 110 pulsa un 3.5 V12 con teste in alluminio e titanio, distribuzione a cinque valvole per cilindro e quattro turbo: la potenza massima, scaricata su tutte le ruote grazie alla trazione 4×4, è di 560 CV, la velocità di punta dichiarata di ben 342km/h. Nessun altra automobile stradale, all’epoca, era capace di correre così veloce. Ancor più spaventose erano le prestazioni di una versione sperimentale alimentata a metano, con cui Loris Bicocchi sull’anello dell’alta velocità di Nardò sfiorò i 345 km/h, e della Bugatti EB 110 SS svelata nel 1992, una saetta più leggera di 100 kg abbondanti della “normale” GT e che, con 610 CV, toccava i 351 km/h e scattava da 0 a 100 km/h in 3,3 secondi. Numeri da brividi nella schiena che, tuttavia, non si tradussero mai in un decollo delle vendite: nel 1995, anno in cui le luci della Fabbrica Blu si spensero mettendo la parola fine a questa romantica favola, i registri di produzione segnavano 92 EB 110 GT e 31 SS. In media, 28,2 auto all’anno: troppo poco, per tenere il passo delle migliori rivali.

Leggi anche: Bugatti EB 110: oggi, preziosa più che mai 

Bugatti-EB-110-2

 

La scelta di Veloce
Bugatti EB 110 GT 1991
CONDIVIDI SU
INCENTIVE
VIDEO
ALTRI VIDEO