GARAGE

Mercedes

Una volta le Mercedes erano le auto da guidare “col cappello in testa”. Poi è iniziato un processo di rinnovamento colossale dell’immagine, al quale hanno contribuito moltissimo l’acquisizione dell’AMG e un monopolio in F1 che è durato anni. La prima auto denominata Mercedes-Benz e contraddistinta dalla stella a tre punte risale al 1926 ma l’azienda, nata Daimler, è in attività dal 1890. È quindi il costruttore di auto con la maggiore anzianità di servizio tra quelli tuttora in attività. Si specializza subito in vetture di classe – nonostante il suo capo progettista, tale Ferdinand Porsche, suggerisca di mettere in linea anche modelli meno costosi - e sopravvive alla Prima Guerra Mondiale senza troppi traumi. Poi si sviluppa rapidamente grazie all’appoggio di Hitler, ma dopo il secondo conflitto si trova a dover ricostruire la maggior parte dei suoi impianti produttivi, distrutti dalle bombe. A partire dal 1948 si riprende rapidamente grazie a modelli come le 220, 300, 170, 170, L3500 e nel 1954 stupisce il mondo con la meravigliosa 300 SL, con le portiere che si aprono ad “ali di gabbiano”, che è anche la prima auto stradale di serie con iniezione diretta di benzina. E nel 1954 e 1955 arrivano i titoli mondiali di F1, che riprendono un discorso agonistico iniziato con ottimi risultati e 33 gran premi vinti prima della guerra. L’andamento della storia a volte è bizzarro, perché la Mercedes entra temporaneamente nell’Auto Union, che poi diventerà Audi, e prova anche ad acquistare la BMW. Ma non se ne fa nulla e così prosegue da sola, sfornando auto di gran lusso e enorme impatto come la superammiraglia 600 e la SL "Pagoda" del 1963. Le due auto sono tra le prime realizzazioni di Bruno Sacco, il designer friulano che per quarant’anni disegna per Mercedes modelli di enorme successo, come la SL del 1971, la S del 1974, la E del 1976 e anche la fuoristrada G, tuttora in produzione con uno stile vicino a quello originale. Nella 1982 entra in listino la “piccola” 190, che inserisce la Mercedes anche in un settore di mercato più basso rispetto a quelli istituzionali, che continuano ad essere presidiati saldamente con le varie generazioni di S, SL e SEC. Ma la Mercedes decide di aggredire categorie anche inferiori e lancia la prima Classe A nel 1997, mentre l’anno prima entra addirittura nel settore delle citycar con la Smart. Non manca però qualche incidente di percorso, come l’uscita dalla Mitsubishi nel 2006 e dalla Chrysler nel 2007. Ma nel corso degli anni a Stoccarda decidono di aggredire anche il mercato di suv, monovolume e, con molta convinzione, quello delle auto elettriche. E con l’acquisizione, nel 1999, del marchio AMG, con il quale è in rapporti strettissimi da sempre, la Mercedes comincia a cimentarsi nel campo delle vetture sportive in modo più convincente. E la AMG diventa anche il reparto corse ufficiale: non solo firma le versioni prestazionali di tutte le linee di prodotto – dalla Classe A alle Classi S e SL, fino alle velocissime GT - ma crea anche le monoposto di F1 che monopolizzano il circuito ininterrottamente dal 2014 al 2020. Vincendo titoli mondiali, che vanno a sommarsi a quelli conquistati con i motori forniti alla McLaren negli anni precedenti.

CONDIVIDI SU