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Porsche

Se pensi alle Porsche da mille cavalli e consideri che senza la Maggiolino forse nulla di tutto questo sarebbe avvenuto, magari ti viene da sorridere. Eppure è andata proprio così Ferdinand Porsche padre è uno dei più valenti tecnici tedeschi, ha un suo studio di progettazione aperto nel 1931, e ha già collaborato con Auto Union e Mercedes. Nel 1934 Adolf Hitler gli commissiona il progetto di un’auto per il “popolo” e lui materializza l’idea della Maggiolino che, però, a causa dello scoppio della guerra, diventa una realtà solo nel 1945 e motorizza i tedeschi e anche una consistente parte del mondo. Ferdinand Porsche, però, nel frattempo, si è messo in proprio con il figlio Ferry e nel 1948 comincia a produrre in Austria la 356, che è una sportiva basata proprio sulla meccanica, opportunamente potenziata, dell’utilitaria Volkswagen. Ma la prima Porsche ha doti di maneggevolezza e tenuta di strada straordinarie e diventa un fenomeno mondiale, anche perché si distingue nelle competizioni. Nel 1951 la sede si trasferisce definitivamente a Stoccarda, nel quartiere di Zuffenhausen, e proprio in quell’anno la Casa si aggiudica la sua prima vittoria (di classe) a Le Mans. Nel 1953 vede la luce la 550 Spyder, con motore centrale e non posteriore a sbalzo come la 356, che ottiene tantissimi successi sportivi ma diventa tristemente famosa perché è l’auto sulla quale muore James Dean in un incidente stradale. All’inizio degli anni ’60 la 356 ha raggiunto il limite di sviluppo e così, nel 1963, viene presentata la 911, che ha il motore a 6 cilindri anziché a 4, ma lo schema non cambia, il motore rimane a sbalzo dietro le ruote posteriori e anche il design è un’evoluzione di quello della 356. Possiamo dire che da qui la storia diventa recente, perché la 911, pur con infinite evoluzioni e un’escalation di potenza incredibile, che le permettono di vincere tutto quello che c’è da vincere in pista, nei rally e nei raid, è ancora qui. Nel 1976 viene presentata la 924, prima Porsche col motore anteriore, che dà origine a una gamma di vetture che però gli appassionati non apprezzano a dovere, e nel 1996 arriva la Boxster, col motore della 911 (ma montato in posizione centrale) e un prezzo più accessibile. Poi nel 2002, entra in produzione il suv Cayenne e da lì le vendite della Porsche aumentano in modo esponenziale, perché arrivano anche altri modelli adatti a una grande diffusione come Panamera (2009) e Macan (2014). Nel 2019, poi, comincia la svolta elettrica con la Taycan. L’evoluzione societaria è invece sorprendente perché, una volta diventata una potenza economica, la Porsche cerca di assumere il controllo della Volkswagen a partire dal 2005 ma, evidentemente, il passo più lungo della gamba portato lei ad essere rilevata dalla VW nel 2009. Molto più lineare e capibile è invece la storia sportiva, perché in F1, tra il 1984 e il 1986, Porsche conquistata due campionati per costruttori e tre per piloti fornendo i motori alla McLaren. Nel mondiale sport prototipi si aggiudica 19 volte la 24 Ore di Le Mans. E, allontanandosi dalla pista, trionfa due volte alla Parigi Dakar (1984 e 1986), 11 volte alla Targa Florio e 4 volte al Rally di Montecarlo.

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