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Renault Clio Williams

Renault Clio Williams

Quotazione da 7.000 € a 35.000 €

I vertici della Renault Sport dissero che ne avrebbero costruite 3800, non una di più. Perché doveva essere una edizione limitata ed esclusiva della Clio con cui celebrare l’anima più sportiva del marchio francese. Così, nel 1993 arrivò la Clio Williams (all’epoca la casa parigina forniva i motori alla celebre scuderia di Formula 1), versione ad alte prestazioni pensata anche per i rally (Gruppi A ed N) e che ben presto andò sold-out. Tanto che la Renault fu costretta a rivedere i piani e produrne ancora, e poi ancora, al punto che alla fine le Clio Williams consegnate ai clienti furono più di 12.000: un successo strepitoso. La Clio Williams si basava sulla versione 16V mossa da un brillante 1.8 con 135 CV e seguì gli aggiornamenti della gamma Clio. Nel corso degli anni, fu proposta in tre serie. Al debutto, sotto il cofano “pulsava” un 2.0 con 147 CV di potenza e 175 Nm di coppia: quanto bastava per farla scattare da 0 a 100 km/h in 7,7 secondi e sfiorare i 215 km/h. Il motore siglato F7R era simile al 1.8 (quattro cilindri, bialbero con sedici valvole e un sistema di iniezione elettronica Multipoint), ma con parecchie modifiche. Diversi i pistoni, il basamento, l’albero motore e gli alberi a camme. In più, i condotti d’aspirazione erano lucidati e quelli di scarico in acciaio del tipo “4 in 1” (invece che in ghisa). Il cambio a cinque marce aveva i rapporti più corti per sfruttare al meglio la potenza. Risultato? Un motore pronto e reattivo in ogni situazione, con il plus di un sound coinvolgente soprattutto avvicinandosi alla zona rossa del contagiri. Il look, poi, come nella 16V era decisamente grintoso, con i parafanghi allargati (meglio “riempiti” grazie a un allargamento della carreggiata) e una piccola “gobba” sul cofano che integrava una presa d’aria Naca. Il peso in ordine di marcia superava di poco la tonnellata. Completavano l’allestimento una bella verniciatura blu metallizzato (l’unica disponibile), un set di cerchi Speedline a otto razze color oro e i loghi Williams sulle fiancate e sul portellone. Nell’abitacolo una targhetta indicava la tiratura limitata, mentre i sedili sportivi e avvolgenti, nonché morbidissimi, erano foderati in velluto grigio e avevano impresso lo stemma del team inglese sullo schienale. I primi esemplari andarono letteralmente a ruba e già nel 1994 la Renault propose la Clio Williams 2, che beneficiava delle migliorie apportate al resto della gamma: sulla mascherina anteriore campeggiava un solo baffo al posto di due, le modanature sulle portiere erano più ampie e i gruppi ottici posteriori mutavano nella forma. Volendo, si poteva ottenere il tettuccio apribile e gli specchietti esterni regolabili: in entrambi i casi la regolazione era elettrica. L’ABS non era previsto. La Renault allestì anche una serie speciale denominata “Swiss champion” e destinata alla Svizzera. L’ultima, la Clio Williams 3 (1995-96) disponeva di 150 CV e si distingueva per la tinta esterna, di un blu più brillante. A richiesta, poteva montare i poggiatesta posteriori e nel pacchetto venne infine compreso anche l’ABS. Peccato che la targhetta numerata nell’abitacolo scomparve: per i collezionisti è una mancanza imperdonabile che, tra l’altro, pesa negativamente sulle valutazioni della vettura.

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