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Toyota

Se cominci tardi rispetto a quasi tutti gli altri e poi diventi il più grande costruttore di automobili al mondo significa che c’è molto di buono in quello che stai facendo. La Toyota inizia a costruire auto solo dopo la Seconda guerra mondiale, nel 1947, e riscuote un successo folgorante che nel terzo millennio la porta a superare colossi come il gruppo Volkswagen e la General Motors. Decisivo il “boom” nel mercato statunitense dopo lo sbarco oltreoceano avvenuto nel 1957, ma anche le esportazioni in Europa, che cominciano tre anni più tardi. Toyota, nel lessico automobilistico, fa rima innanzitutto con affidabilità, ma anche con le competizioni: in patria, nella NASCAR americana e nel Mondiale rally, dove vanta ben 14 titoli tra piloti e costruttori. Dal 2002 al 2009, pur senza grandi risultati, corre anche in Formula 1, mentre nel Mondiale endurance è tutta un’altra storia: inizia con qualche difficoltà a metà anni ’80, ma poi vince il Titolo costruttori nel 2014 e tutti quelli dal 2019 al 2022. In Italia è famosa soprattutto per il suo contributo alla diffusione delle auto ibride e si è fatta apprezzare con modelli entrati a far parte del nostro immaginario, come la Yaris, la Corolla, la Celica, la RAV4 e la Land Cruiser.

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