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Toyota Supra A80

Toyota Supra A80

Quotazione da 20.000 € a 180.000 €

Toyota Supra, nel lessico del colosso giapponese, è un nome che racconta una lunga e affascinante storia di sportive. Una storia che comincia nel 1978, e che, 45 anni dopo, è nel pieno di un nuovo, intrigante capitolo. Qualsiasi intenditore della casa delle tre ellissi vi dirà che alcune Supra sono più Supra di altre, e certo ce n’è una particolarmente capace di risvegliare la fame d’asfalto degli amanti del genere: quella siglata A80, ovvero la Toyota Supra di quarta generazione, entrata in catena di montaggio nel 1993 e rimasta sulla breccia fino al 1998 (fino al 2002 nel solo Giappone). In realtà, il programma che portò alla nascita dell’auto che il videogioco Gran Turismo e i film di Fast&Furious hanno trasformato in un’autentica leggenda su ruote partì quasi senza far rumore nel febbraio del 1989, sotto le mentite spoglie di una vecchia Supra A70 che celava una meccanica completamente nuova. Da subito agli ingegneri giapponesi fu chiaro che la nuova Toyota Supra avrebbe riscritto la storia del modello con numeri ed emozioni mai sperimentate prima. Rispetto all’antenata, la nuova coupé aveva un piglio nettamente più sportivo. Il merito, in primis, era del nuovo motore a sei cilindri in linea, un grintoso 3.0 offerto in versione aspirata con 220 CV oppure biturbo con 100 cavalli in più e una spinta poderosa. Fiore all’occhiello di quel motore dalle infinite possibilità di elaborazione erano le due turbine con intercooler, capaci di offrire il miglior compromesso tra prontezza ai bassi e allungo agli alti giri. Degna di nota, nella Toyota Supra A80, era anche la meccanica cosiddetta “fredda”, con sospensioni a ruote indipendenti dotate di bracci oscillanti in lega leggera studiate per tenere l’auto incollata alla strada e, nel caso delle versioni sovralimentate, irrigidite e abbinate al controllo elettronico della trazione e a un differenziale autobloccante per garantire più grip nelle accelerazioni più decise in curva. D’altronde, parliamo di una macchina che era e rimane un vero missile, con una velocità massima autolimitata a 250 km/h e 4,6 secondi per raggiungere i 100 km/h con partenza da fermo. Numeri così non potevano cercare un riscontro in pista, e che pista, se pensiamo che la Toyota Supra quarta serie, mossa da un inedito 2.1 biturbo con ben 650 CV prelevato dai prototipi del campionato IMSA GTP, ha corso anche a Le Mans.

Leggi anche: Supra, dedicata a chi capisce (ancora) le coupé

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La scelta di Veloce
Toyota Supra Turbo 1993
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