Audi RS4 Avant: doppio gioco

Audi RS4 Avant: doppio gioco

POWER WAGON. Nata nel 2017 l’Audi RS4 Avant è ancora un’icona nella nicchia di mercato delle station wagon ad alte prestazioni, dove si è sempre confrontata con la Mercedes-AMG C63T e dove si confronterà di qui a poco con la BMW M3 Touring. Con 450 CV e 600 Nm di coppia massima, messi a terra con la trazione integrale e per mezzo di un eccellente cambio automatico a 8 marce, la quarta generazione della “power wagon” di Ingolstadt torna all’antico, ereditando il motore V6 biturbo di origine Porsche, già impiegato su Cayenne e Panamera, un po’ come la Casa di Zuffenhausen aveva partecipato ampiamente allo sviluppo della RS2 Avant del 1991, il primo modello RS del marchio tedesco. Al quale seguì, nel 1999, la prima RS4 Avant, oggi un’auto da alta collezione (solo 6030 gli esemplari prodotti), spinta dal V6 di 2,7 litri (in questo caso messo a punto dalla Cosworth) accreditato di 381 CV e 440 Nm, con trazione integrale e cambio manuale a 6 rapporti. Seguirono due RS4 con motore aspirato V8 di 4,2 litri e 450 CV, prima di arrivare all’attuale modello, che ci aspetta a Davos, la cittadina grigionese del World Economic Forum, per una rapida salita e discesa del Fluelapass verso l’Engadina.

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DUE ANIME TUTTE DA ESPLORARE. Andata e ritorno l’Audi RS4 Avant su una delle più belle strade alpine, con poco traffico e la sola spada di Damocle del limite di velocità, 80 km/h, quasi impossibile da osservare e rispettare quando il pedale dell’acceleratore anima il sofisticato V6 biturbo, qui nella declinazione più recente, con filtro antiparticolato benzina e regolazioni specifiche per non perdere neppure un cavallo nonostante i sempre più invasivi sistemi di controllo delle emissioni. Anche per questo motivo il poderoso 2,9 litri da 450 CV con doppio turbo (all’interno della V dei cilindri) funziona secondo il ciclo Miller ai bassi regimi per passare al tradizionale ciclo Otto quando si affonda il piede destro sull’acceleratore: una sofisticatezza tecnica che la dice lunga su come in Audi Sport si tengano ben presenti le istanze delle performance con quelle ambientali (la RSQ8 è una mild-hybrid, lo sapevate?).

Trotterellando a 50 km/h di cruise control nel traffico di ciclisti e vacanzieri che incontriamo a Davos ci concentriamo sulla qualità di finiture e materiali dell’Audi RS4 Avant e sulle ampie possibilità di regolazione di sedile (elettrico) e volante (manuale) che consente a guidatori (o piloti?) di ogni corporatura di trovare la postura ideale per il miglior controllo possibile. Nonostante la taratura piuttosto rigida delle sospensioni l’assorbimento è buono (merito anche dell’impeccabile asfalto svizzero…) e neppure attraversando i binari della ferrovia retica la scocca subisce scossoni fastidiosi. Usciti dall’abitato in direzione di Susch e del Fluelapass, è il momento di navigare nel menu dei Drive Modes che, sull’Audi RS4 Avant, prevedono anche le modalità specifiche RS1 e RS2, selezionate le quali le risposte dell’Audi diventano più affilate, puntute, ancorché sempre composte.

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STERZO COME UN COMPASSO. Con l’Audi RS4 Avant aggrediamo una prima serie di curve ad ampio raggio in moderata salita. Inutile soffermarsi sul fatto che già in seconda la patente verrebbe polverizzata da qualsiasi autovelox da queste parti, per cui ci concentriamo sul confronto sull’impiego del cambio tra la modalità manuale-sequenziale e quella automatica. In realtà non ci sono differenze sostanziali, con il 2,9 litri V6 che spinge deciso e il Tiptronic a 8 marce che infila le marce al regime previsto dai Drive Modes, via via più alto passando all’impostazione Dynamic e alla RS1. Quando si insiste sull’acceleratore, sui pochi tratti rettilinei della salita, raggiungendo andature ampiamente proibite, l’Audi RS4 Avant, qui in un allestimento piuttosto “turistico”, con tettuccio apribile e freni carboceramici ma senza le personalizzazioni telaistiche e alla trasmissione delle varianti Competition (altezza da terra ridotta di 10 mm, settaggio specifico del differenziale centrale, scarico sportivo) e Competition Pack (ammortizzatori a ghiera, molle e barre antirollio più rigide, settaggio specifico del differenziale posteriore, sterzo più diretto e limitatore di velocità a 290 km/h) si percepisce un lieve alleggerimento dell’avantreno, che non compromette peraltro né il controllo né la sensazione di controllo. Lo sterzo è preciso come un compasso, diretto (grazie alla minore demoltiplicazione che si ottiene in Dynamic) e sensibile, mentre i freni operano in modo efficace anche dopo ripetuti “pestoni” sul pedale di sinistra. Naturalmente un occhio deve essere tenuto sugli strumenti (l’Head-Up Display in questo senso è fondamentale perché proietta sul parabrezza velocità e limiti vigenti) perché una delle caratteristiche della RS4 Avant è l’ottima insonorizzazione, da cui una percezione piuttosto filtrata della velocità.

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CURVA COME SU DUE ROTAIE E NON ROLLA. Nei tornanti l’Audi RS4 Avant copia perfettamente il terreno inserendosi senza manifestare fenomeni di rollio, con il retrotreno che segue la traiettoria senza scomporsi mai, neppure in uscita, grazie anche alla spinta del V6 biturbo ben distribuita sulle quattro ruote e con un efficace effetto “torque vectoring” al retrotreno. I sedili trattengono bene fianchi e cosce in curva, senza penalizzare il comfort: non sono esattamente dei gusci racing ma risolvono bene il compromesso tra contenimento e facilità di accesso. In altre parole, un comodo salotto nel quale godersi le notevoli prestazioni della RS4. In discesa, forzando il ritmo, mettiamo alla prova i freni: impeccabili. E i trasferimenti di carico, destra-sinistra e accelerazione-rilascio, sono ben controllati, senza che l’elettronica debba essere chiamata in causa.

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LUNGA VITA ALLA RS4. Quando rientriamo a Davos, la mente va a una considerazione che molti “petrolhead” condivideranno: fortunatamente l’Audi RS4 Avant derivata dall’attuale A4 della serie B9 resterà ancora un po’ in produzione e quasi certamente anche la prossima generazione potrebbe avere un modello termico RS. Perché va bene la RS e-tron GT, con i numeri devastanti della sua scheda tecnica e la sua “sostenibilità ambientale”, ma il modo in cui la RS4 Avant mette a terra i suoi 450 CV è ancor più entusiasmante. E noi non vorremmo più scendere.

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