BMW M2 (G87): un altro modo di divertirsi

Dico subito le cose come stanno: per me la “vecchia” BMW M2 è stata uno degli amori automobilistici più grandi. Fin dalla prima volta che ho avuto la fortuna di guidarla, ho capito che in lei c’era tanto, tantissimo di quello che mi piace di un’auto sportiva. Un’amore che si trasformato in passione travolgente quando un paio di anni fa ho avuto per qualche giorno tra le mani la sua massima espressione, la BMW M2 CS: non scorderò mai il pomeriggio passato con lei sulle curve del Mottarone, a scendere e salire di rapporto con il cambio manuale e a imparare ad approcciarmi ai suoi limiti con enorme rispetto. Già perché se il fattore divertimento sulla BMW M2 di passata generazione era di altissimo livello, altrettanto alto era il livello di bravura richiesto al pilota per estrapolare tutte le sue potenzialità e guidarla con sicurezza a controlli disattivati. Potete quindi immaginare come le mie aspettative per la nuova M2 fossero alle stelle e lo stupore che ho provato quando ho scoperto che… 

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VA ANCORA PIÙ FORTE. Be’ questo a dire il vero non mi ha stupito, ma i cavalli delle moderne BMW M sembrano valere di più di quelli di altre automobili: su questa M2 sono 460 per la precisione (e 550 Nm di coppia), tutti ancora una volta scaricati sulle sole ruote posteriori. Il motore è pari, pari quello della sorella maggiore M4 (giusto un filo depotenziato) e così la trasmissione automatica ZF a otto rapporti (ma come optional c’è ancora il manuale, alleluia!) morbida quando si va piano, abbastanza veloce e reattiva quando si va forte da non farvi (quasi) rimpiangere il vecchio doppia frizione. Le prestazioni dichiarate? 4,1 secondi sullo “0-100”, 13,5 sullo “0-200” e 285 km/h di velocità massima. Insomma la spinta non manca mai!

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MA È MOLTO PIÙ FACILE! Ebbene sì, la BMW M2 ha cambiato carattere ed è diventata un’auto più matura. Non poteva che essere altrimenti quando si valuta come è nata questa generazione: il telaio è quello di Serie 3 e Serie 4, accorciato sì, ma sempre ben più lungo di quello della precedente, motore e cambio, come dicevamo sono gli stessi di M3 e M4 e c’è persino lo stesso (sofisticato) differenziale autobloccante a controllo elettronico; un mago nello scaricare tutta la coppia a terra (sull’asciutto) e che su questa applicazione ha vita ancora più facile dato che, appunto, il 3.0 biturbo a sei cilindri in linea eroga un po’ meno potenza che sulle sorelle maggiori. Ed è proprio la combinazione di un passo maggiorato e di un motore dall’erogazione più lineare ben coadiuvato dal differenziale, che rende questa nuova M2 più efficace tra le curve ma soprattutto molto più intuitiva, anche a controlli spenti. 

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IL PESO IN PIÙ UN PO’ SI SENTE. La trasformazione della BMW M2 in un’auto più matura non passa soltanto dalla dinamica di guida, ma anche da altri elementi: lo spazio interno è aumentato, la silenziosità pure, così come il comfort sugli asfalti imperfetti grazie alle sospensioni a controllo elettronico ben calibrate. Il rovescio della medaglia? Sicuramente, la nuova M2 comunica meno al guidatore di quello che succede sotto le ruote e nonostante sia ben più piccola di una M4, supera comunque i 1700 kg di peso. Certo, se pensiamo ad altre sportive oggi sul mercato non sono tantissimi, ma la vecchia M2 Competition a secco ne dichiarava 1550… Quali sono, quindi, le conclusioni? Vi rimandiamo al video qui sopra per vederla in azione e scoprire nel dettaglio le sue sfaccettature, ma nel caso voleste guardarlo in un secondo momento, vi lasciamo dicendovi che questa BMW M2 non ha smesso di divertire, anzi: ora, è quasi alla portata di tutti, pur essendo più veloce e anche più comoda. Un’auto che ha perso un po’ della sua personalità ribelle per essere una migliore sportiva a 360 gradi e offrire un’ottima alternativa a chi magari sta valutando una BMW M4, ma non vuole avere a che fare con la sua griglia! Brava BMW, ma non c’è niente da fare… La vecchia M2 mi manca già!

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