BMW M5 Touring: quello che i numeri non raccontano

Chiunque si intenda un minimo di auto sportive e, magari, sia anche un po’ appassionato delle BMW in salsa M, sono sicuro avrà fatto un balzo sulla sedia quando è arrivata la nuova BMW M5: ibrida, pesantissima, veloce come la precedente, forse anche qualcosa in meno. Insomma tutto tranne che un upgrade rispetto alla vettura che l’ha preceduta, figlia di un periodo storico non proprio felice per chi cerca un po’ di leggerezza ed emozioni di guida non filtrate. 

CIÒ CHE CONTA DAVVERO. Ma la verità è che chi cerca tutto ciò quando si mette al volante non è nemmeno colui che va a bussare fuori da un concessionario BMW per accaparrarsi a tutti i costi l’ultima M5. Questa vettura leggera e poco filtrata non lo è mai stata nemmeno quando montava un sei cilindri – siamo nei primi Anni ’90 con la serie E34 – e nella sua variante Touring passava ampiamente i 1700 kg. Certo tra 1700 e 2500 la differenza è comunque molto ampia (ma su questo ci torniamo tra un attimo), ma quello che voglio dire è che sono altri i parametri su cui si misura la qualità di una M5, specie di una Touring. 

PRONTA A DOMINARE. Era dai tempi della mitica E61 con il V10 aspirato sotto il cofano e il cambio robotizzato tanto veloce quanto affidabile, che non si vedeva una M5 con il portellone, ma dopo il successo dell’Audi RS6 e – rimanendo in casa – della più piccola M3 Touring, BMW non poteva farsi sfuggire un’altra chance nel mercato delle wagon ad alte prestazioni. E spoiler: ha annientato ogni concorrente oggi sul mercato. 

A CONFRONTO. Prendiamo proprio la regina di questo segmento, la RS6 per fare un confronto: la BMW M5 Touring non ha solo un centinaio di cavalli in più e altrettanti Newton metro, ma una serie infinita di finezze meccaniche ed elettroniche che la superano su ogni piano. Il motore elettrico, dona coppia istantanea, il sistema di trazione integrale può essere super efficace, tanto quanto il famigerato quattro di Audi, ma anche divertente e “mangia-gomme” con la modalità 4WD Sport che credetemi, non manda giusto un filo di potenza in più dietro, ma vi fa andare via sbandierando a ogni curva se ne siete capaci e per finire con la modalità 2WD che stacca proprio l’intervento delle ruote anteriori per godervi una wagon posteriore da 1000 Nm di coppia. Follia. 

DUE CUORI. Ma prima di elencare le altre doti (ma anche i difetti) di questa M5 facciamo un piccolo recap della sua scheda tecnica perché sebbene come dicevo all’inizio non racconta tutto, anzi, serve a inquadrare meglio l’arsenale tecnico di cui è dotata la nuova BMW M5 Touring G91: il V8 biturbo da 4,4 litri è rimasto al suo posto con 585 CV e 750 Nm di coppia, ma ora si abbina a un motore elettrico integrato a monte del cambio automatico ZF a otto marce per ulteriori 197 CV e 280 Nm di coppia disponibili pronti via ogni volta che si sfiora il pedale del gas. Combinando i due motori si ottengono 727 CV e 1000 Nm di coppia che nella maggior parte delle situazioni di guida rimangono silenziosi, nascosti da una spinta fluida senza sforzo che il cervello elettronico della vettura è capace di restituire a chi guida e che niente farebbe presagire “il mostro” che si risveglia una volta che si inizia a giocare con le modalità di guida. 

IMPRESSIONANTE. Non nascondo che pur avendo già guidato brevemente la berlina al lancio qualche mese fa in pista, sono rimasto più che sorpreso quando dopo aver impostato la modalità sportiva – pur mantenendo la trazione su tutte e quattro le ruote – mi sono trovato a correggere un sovrasterzo di potenza a circa 90 km/h. La nuova BMW M5 è brutale, ma solo quando vuoi tu e soprattutto una volta fatta conoscenza con la sua incredibile potenza (che in certi frangenti pare anche superiore a quanto dichiara la Casa) ti permette di tenere il passo di molte supercar. È imponente, vero, e pesante, anche, ma con i freni carboceramici optional le due tonnellate e mezzo passano quasi inosservate grazie a un incredibile controllo di cassa dato dagli ammortizzatori a controllo elettronico (un po’ rigidini anche in confort a dire il vero, ma niente di preoccupante, anzi), a uno sterzo super preciso e una trazione integrale che trova il modo di far ruotare il posteriore di una wagon di più di 5 metri con incredibile facilità. Il cambio, una riconferma, specie quando non deve fare i conti con le accensioni e gli spegnimenti dell’otto cilindri nelle modalità di guida più tranquille ed efficienti. 

ED È PURE PARCA. E a proposito di efficienza, lo so che chi compra una vettura del genere non passa le giornate a fare i record di consumi nel tragitto casa e lavoro, ma sono rimasto più che sorpreso dai circa 10 km/l costanti che ho registrato nei lunghi viaggi mantenendo la velocità di codice e pur avendo la batteria scarica. Batteria che rappresenta un po’ tutto il bene e il male delle auto di oggi: circa 22 kWh di pila da portarsi in giro per fare una sessantina di chilometri a zero emissioni ogni volta che la si carica. Rende questa BMW M5 molto più “green” almeno sulla carta, ma a mio avviso potrebbe essere molto più piccola: questo abbasserebbe e non di poco il peso, mantenendo tutti i vantaggi del sistema ibrido al suo posto che, credetemi, con il passare del tempo stanno diventando sempre più evidenti, anche per chi mette al primo posto il divertimento. 

LUCI E OMBRE. La nuova BMW M5 diverte e va forte proprio perché ibrida e tutto il contorno messo in piedi dagli ingegneri di BMW M la rende tremendamente efficace, senza perdere quelle doti di comfort e lusso che ci si aspetta da una wagon del genere. Dentro è diciamo… affascinante. Ben rifinita in rapporto alle altre vetture oggi sul mercato, un po’ meno guardando alle BMW di ieri, lo stesso vale per lo spazio interno. Ce n’è tanto okay, ma non in relazione ai 5 metri e 10 cm di lunghezza, roba da Serie 7 di pochi anni fa. I pochi tasti fisici, poi, sono un fastidio specie per il cliente, immaginiamo non proprio Gen Z che si appresterà a staccare i 153.550 euro (più optional) che costa questa M5 Touring.

IN UN FUTURO MIGLIORE. Questa in breve è la BMW M5 Touring G91: un concentrato di efficacia, divertimento e poliedricità che pochi oggi sono in grado di eguagliare. Se non vi piace è perché probabilmente non l’avete ancora provata, ma è tempo che queste auto possano tornare a esprimere il loro valore senza gli appesantimenti di norme che non le rendono veramente più green.