Ford Fiesta ST, una hot hatch memorabile

Ford Fiesta ST, una hot hatch memorabile

Da qualche giorno la Ford Fiesta è uscita di produzione. La compatta della casa americana, da sempre amatissima dagli automobilisti europei, seppure ormai da qualche anno non più in cima alla classifica delle auto più vendute nel Vecchio Continente, va in pensione dopo 46 anni scanditi da grandi successi sulle strade di tutti i giorni (più di 18 milioni di auto costruite) e nel motorsport (con l’apogeo della vittoria del titolo mondiale da parte di Sébastien Ogier nel 2018). 

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UNA VERA PICCOLA BOMBA. La notizia dell’uscita di scena della Fiesta non ha sorpreso nessuno: era in programma da quasi un anno. E per gli appassionati della guida sportiva sarebbe anche passata inosservata, se solo lo stop definitivo alla produzione non avesse riguardato anche la versione ST. Quella più potente, nonché quella che, con il modello di ultima generazione, nel 2018 aveva rinunciato al classico frazionamento a quattro cilindri per passare – nel segno del downsizing – a un più compatto ed efficiente 1.5 tre cilindri turbo da 200 CV. Certo, in listino rimane la Puma ST, che ha lo stesso motore e si guida che è un piacere, ma la Fiesta ST, più piccola, reattiva e con una carrozzeria ben più vicina al suolo, rimane tutta un’altra cosa.

MENO RIGIDA MA PIÙ PRATICA. Ne abbiamo avuto recentemente la riprova mettendoci al volante di un esemplare a cinque porte (le ultime ST sono tutte così…) color verde ramarro. Le porte dietro fanno guadagnare un bel po’ di praticità, ma la contropartita è una perdita di rigidità rispetto alla scocca a tre porte, che non a caso fa da base alle versioni da rally WRC Plus, Rally2 e Rally3.

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PROFUMA DI CORSE. Saliti a bordo si notano subito piccoli dettagli che iniziano a farci pregustare le emozioni che questa piccola belva saprà regalarci su strada: la leva del cambio corta, il pulsante “S” sul volante, la schermata Ford Performance che compare appena il motore prende vita. E poi, ci sono i sedili (confezionati dalla Recaro, sono ben sagomati sui fianchi per trattanere le spalle anche nelle curve affrontate in modo “garibaldino”), la pedaliera e il volante sportivi. Tutte gioie per gli occhi che si trasformano in contenuti preziosi al servizio della guida più sportiva. Che si fa via via più coinvolgente (ma anche più impegnativa…) man mano che le maglie degli aiuti elettronici si fanno più lasche. Nello specifico, un tasto sulla consolle centrale permette di selezionare tre differenti modalità di guida: Normal, Sport e Track (in quest’ultima, è tutto nelle mani e nei piedi del pilota, i cui riflessi possono contare sul solo ABS). 

SE AMI GUIDARE TI CONQUISTERÀ. Con l’intervento dell’elettronica ridotto al minimo, la Fiesta ST sa appagare anche i piloti più smaliziati. Il retrotreno, rilasciando bruscamente l’acceleratore in curva, diventa più “ballerino”, e può capitare di metterla di traverso: bisogna tenerlo sempre presente, quando si guida al limite in un track day. Al di là di questo, comunque, il comportamento dell’auto rimane sempre sicuro. Soprattutto in accelerazione, dove il lavoro del differenziale autobloccante è provvidenziale nel limitare i pattinamenti delle ruote anteriori, che tirano fuori dalle curve con una gran rapidità. A proposito di perdite d’aderenza: abbiamo provato la Fiesta ST in condizioni di clima e meteo diverse e, quindi, con gomme sia estive sia invernali. Il verdetto? È una macchina che, con le “scarpe giuste”, rimane sempre ben salda in traiettoria e fa intuire molto bene se e quando si sta esagerando con l’acceleratore.

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APPAGA ANCHE L’ORECCHIO. E il sound? Quello del tre cilindri turbo a benzina della  Fiesta ST, seppur un po’ artefatto (è amplificato dagli altoparlanti dell’hi-fi), è di quelli che ti scuotono dentro. Ma a disegnare un sorriso sul volto di chi guida è anche la spinta del motore: 320 Nm di coppia e la zona rossa del contagiri a quota 6500 rendono questo “piccolo” 1.5 un alleato perfetto nel ricercare emozioni forti al volante. Ma, se lo si desidera e quando ce n’è bisogno, questo motore sa mettere da parte il suo lato più rude rivelandosi elastico, silenzioso e morbido abbastanza per rendere dolce e rilassante la guida nel traffico di tutti i giorni o in autostrada. Per quanto riguarda l’assetto, invece, le sospensioni assorbono bene le asperità della strada (nonostante siano più rigide di quelle delle normali Fiesta). 

NON VA COSÌ MATTA PER LA BENZINA. Per concludere, parliamo di prestazioni. Attivando il Launch Control la Fiesta ST schizza come un razzo: secondo la casa, bastano 6,5 secondi per bruciare lo “0-100”, ma non serve un cronometro per rendersi conto che lo scatto (come anche la velocità massima, che supera i 230 km/h) a quest’auto non manca di certo. E i consumi? Per fare i 7-8 al litro bisogna non alzare quasi mai il piede dall’acceleratore, mentre accarezzando il pedale del gas, a 90 km/h si riescono a percorrere anche più di 19 km con un litro di benzina (stando al dato riportato dal computer di bordo). Davvero niente male, per una piccola sportiva che ricorderemo come una delle hot hatch più divertenti di sempre.

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