La Huracán Tecnica è un inno alla nostra passione

Alcune automobili sono speciali ancora prima di arrivare su strada: vuoi per le innovazioni tecnologiche che portano al debutto, vuoi per lo stile, o ancora per la loro rarità impressa su una targhetta di una tiratura limitata. Altre lo diventano tanti anni dopo che sono uscite di produzione, quando chi le aveva sempre sognate da piccolo, ha finalmente la disponibilità economica per aggiudicarsele in qualche asta di alto livello. Be’, la Lamborghini Huracán non rientra in nessuno di questi due casi. Eppure, a quasi dieci anni dalla nascita e dopo migliaia e migliaia di esemplari prodotti, è diventata ancora più speciale di quando fu lanciata nel 2014. 

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NON È NATA CON LA LODE. E dire che vere rivoluzioni la Lamborghini Huracán non ne aveva portate al debutto. Il suo 10 cilindri era molto potente, certo, ma pur sempre figlio del propulsore montato già da un decennio sulla Gallardo, e il cambio doppia frizione sì, era all’ultimo grido in quanto a velocità di cambiata, ma questa tipologia di trasmissione l’aveva già sdoganata la Porsche e, nel campo delle supercar, anche la Ferrari, con la 458 Italia. Qualcuno all’epoca l’aveva definita fin troppo precisa ed efficace per essere una vera Lamborghini, eppure oggi mettersi dietro a quel volante e premere il pulsante di avviamento fa davvero venire la pelle d’oca, persino a coloro che hanno avuto la fortuna di guidare molte supercar. 

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MA HA PRESO LA LAUREA HONORIS CAUSA. “Quali sono le motivazioni?”, mi sono chiesto tra un cambio di marcia e l’altro, avendo tra le mani per qualche giorno una delle ultime evoluzioni della Lamborghini a 10 cilindri, la Lamborghini Huracán Tecnica, versione a metà strada tra l’estrema e “pistaiola” STO e le più “normali” Huracán Evo, con il motore della prima (da 640 cavalli) e la trazione posteriore ma una messa a punto dell’assetto più simile alle seconde e maggiormente indirizzata al piacere di guida su strada. E le risposte che mi sono venute alla mente sono due: ovvero come si è evoluta la Huracán in questi anni rispetto al primo modello arrivato su strada (la LP610-4) e quanto di questo mondo e dell’automobilismo in generale è cambiato in così poco tempo. Le mie riflessioni le trovate nel video qui sopra, insieme alla cosa più importante, ovvero al suono, alla musica, alla sinfonia che la danza su e giù di questi dieci pistoni riesce a sviluppare ogni volta che si spalanca il gas. 

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SENZA PENSIERI. Perché se è vero che non basta un motore a rendere un’auto speciale in senso assoluto – e questa Lamborghini Huracán Tecnica ne è la dimostrazione, perché sono proprio tutti quei miglioramenti apportati negli anni alla sua dinamica di guida che la rendono così coinvolgente – non è neanche vero che basta andare forte per trovare il motivo del perché amiamo così tanto questi oggetti di metallo, plastica e fibra di carbonio. Un discorso all’ordine del giorno, quello del rapporto tra velocità ed emozioni, che con l’avvento delle nuove tecnologie e della ricerca di soluzioni più green per “ripulire” la nostra mobilità si fa sempre più pressante. E che, proprio per via del timore di veder scomparire un mondo che amiamo così profondamente, ci fa apprezzare ancora di più chi oggi fa le cose un po’ alla vecchia maniera. L’erede della Lamborghini Huracán sarà diversa, lo sappiamo, ma intanto godiamoci ciò che abbiamo già oggi, con quel pizzico di spensieratezza che sempre più spesso ci manca… 

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