Tempo ben speso: il libro sull’Alfa Romeo GTA

Che un libro abbia un titolo chiaro e fedele al contenuto è meno comune di quanto si pensi. Alcuni titoli fanno promesse che poi non mantengono, altri dicono molto meno di quanto potrebbero e leggere il contenuto diventa spesso una sorpresa doppiamente piacevole. Il titolo scelto dagli autori – Vladimir Pajevic e Gian Luigi Picchi – e dall’editore – Libreria Automobilclub storico italiano di Torino – di ‘Alfa Romeo Gta‘ è allo stesso tempo fedele al contenuto del libro, ma non lo fa immaginare tutto. Fedele, perché non si parla d’altro che della GTA, per oltre 140 pagine formato A4, ma non lascia trapelare la profondità di quanto il volume nasconde.

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UN INTELLETTUALE AD ARESE. Eh sì, perché dell’Alfa Rome GTA, in questo volume, si racconta e si fotografa proprio tutto, in ogni minimo particolare. Con una tale meticolosa (e appassionata) maniacalità che a prima vista sembrerebbe un libro per super patiti e inguaribili nostalgici, se non per preparatori e meccanici. Patiti non solo del marchio del Biscione in generale, ma proprio di quello specifico modello di Alfa che nacque nel 1963 per volontà di Giuseppe Luraghi, il poeta scultore chiamato dall’Iri a prendere le redini della complicata gestione dell’azienda di Arese, che era entrata da qualche anno in una crisi di identità. Dalla caparbia visionarietà di un intellettuale appassionato di corse sarebbe nata la vettura più desiderata del Biscione.

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NATA PER LA PISTA. Ma ecco la sorpresa del libro: a sfogliarlo e risfogliarlo e a leggerne poi le pagine nel dettaglio, si scopre un mondo affascinante e vasto. E allora non occorre essere appassionati della GTA per ritornare a scorrerne le pagine, basta esserlo delle auto in generale e ancor più in generale delle cose belle o solo delle cose fatte bene, che in questo caso è certamente l’auto, ma anche il libro stesso. ‘Alfa Romeo GTA’ impasta, con generosa genuinità, foto di carburatori, pneumatici e schede dell’impianto elettrico con racconti di vicende e sfide umane, soprattutto quelle dei ‘maghi preparatori‘ che si sono cimentati nel tempo con la GTA, portando alla luce una storia nella storia, mai valorizzata abbastanza. Ma dove l’occhio si sofferma a lungo è sulle pagine che spiegano il giro ideale della pista di Monza spiegato dalla stessa GTA alla fine di una lettera immaginaria inviata dalla macchina stessa ai suoi fan (ma scritta da Picchi che è autore anche di un curiosissimo volume dal titolo Motori&Massoneria). Ed è forse è questo il cuore più intimo di ‘Alfa Romeo GTA’, inteso come libro e come vettura: le corse. La macchina fu concepita soprattutto per riportare sulle piste il quadrifoglio di Arese e rinverdirne i trionfi del passato, con un’operazione di brand marketing prima che industriale abbastanza inusuale agli inizi degli Anni ’60 e per di più in un’azienda di stato assediata dai politici. Operazione riuscita a giudicare da come la GTA si sia ritagliata uno spazio importante nella mitologia dell’automobilismo mondiale e da come sia rimasta un punto di riferimento per la stessa Alfa Romeo di oggi. Una bella storia italiana che il titolo non lascia trasparire. Ma le recensioni esistono anche per questo, pare, o no?

Vladimir Pajevic e Gian Luigi Picchi
ASI Service
Prezzo: 28 euro

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