2021: più moto per tutti. Ma anche bici…

2021: più moto per tutti. Ma anche bici…

Sarà capitato anche a te, qualche volta. Di non sapere da che parte cominciare. Quando eri sui banchi di scuola col foglio bianco per il tema libero e avresti voluto raccontare della tua cameretta, o della cuginetta tanto bellina, o della macchina nuova di papà. O quell’altra volta che volevi far colpo su una che ti piaceva un casino. Avresti voluto dirle di tutto e di più. Ma hai fatto scena muta. Ecco, giusto qualche esempio perché ti metta un attimo nei miei panni. La verità è che da quando è scoppiato ‘sto putiferio chiamato pandemia, il mondo delle due ruote ha cominciato a dare i numeri. E che numeri! Sì perché alla fine la voglia di mobilità, e di vacanza, quella che di solito era soddisfatta dalla macchina o dal primo aereo preso al volo sul web, per causa di forza maggiore è stata riversata altrove. Tipo sul sellino che c’è tra due ruote. Più o meno motorizzate. Fatta la premessa, procediamo per gradi. Così ti rendi conto anche tu di che fenomeno stiamo parlando. 

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DALL’ANCMA CON FURORE. L’associazione della Confindustria Nazionale Ciclo Motociclo Accessori, quella del salone di Milano per intenderci, ha appena festeggiato la chiusura del 2021 (e del mercato moto) all’insegna di un +21,2 percento. La fanno facile perché l’anno prima ci sono stati i lockdown? Macché, perché rispetto al 2019, che è stato tutto sommato Covid free, siamo comunque a +14,5 percento. A voler guardare il pelo nell’uovo va detto che qualcosa in calo c’è. E sono i ciclomotori: -4,7%. Ma in questi casi è decisamente fisiologico. Rincaro, viste tutte le alternative che ci sono oggi, e penso anche ai monopattini più o meno elettrici, il 50ino dovrà sapersi reinventare il suo posto nel mondo, e nei garage, se non vuole finire in cantina. 

Kawasaki

MOBILITÀ A PEDALI. Che non è mica una cosa negativa, anzi. Calcola che secondo l’ultima annata disponibile, e cioè quella del 2020, sono state vendute più di 2 milioni di bici. Ovvero stiamo parlando di un +14 percento rispetto all’anno prima (per quelle tradizionali) e di un bel +44 percento per le elettriche. Com’era facile aspettarselo cala invece il bike-sharing: -47 percento (rispetto al 2019). Bisogna ammettere però che il Covid assiste la pedalata, visto che in 31 comuni si sono inventati 224,5 chilometri di nuove piste ciclabili (per far fronte a esigenze di mobilità individuali, distanziate e sostenibili). Parallelamente crescono anche i centri in cui si possono portare le bici sui mezzi pubblici: +52 percento. Finalmente! 

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IL TITOLO COSTRUTTORI. Non equivochiamo. Non sto parlando di quello vinto per il secondo anno di fila dalla rossa di Borgo Panigale. Trofeo ambito, certo, ma che non è minimamente paragonabile a quest’altro traguardo raggiunto per la prima volta nei suoi 95 anni di storia. E cioè 59447 moto vendute. Un record assoluto per Ducati che chiude il 2021 con un +24 percento rispetto al 2020 (e un +12 rispetto al 2019). Il primo mercato, con 9007 moto piazzate, tornano a essere gli USA (+32 percento rispetto al 2020), sul secondo gradino del podio ci siamo noi (8707, +23 percento), mentre sul terzo, ma un po’ più staccata, la Germania (6107, +11 percento). 

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