Alpine A4810, l’hypercar del futuro secondo gli studenti dello IED

Alpine A4810, l’hypercar del futuro secondo gli studenti dello IED

Da grande farò il car designer”. Chissà se avevano le idee così chiare già da piccoli, i ventotto giovani studenti che lo scorso 18 marzo hanno conseguito il diploma di Master in Transportation Design allo IED di Torino. Sono giunti all’ombra della Mole due anni fa un po’ da tutto il mondo, con una valigia piena di idee e di sogni, e ora vedono schiudersi un roseo avvenire nel mondo dei motori. Se sfonderanno, o se comunque riusciranno a costruirsi una carriera in un settore così complicato, lo dovranno anche al progetto finale del loro corso di studi. Coordinati internamente da Michele Albera e Masato Inoue, i ragazzi hanno lavorato a contatto di gomito con i designer dell’Alpine. I quali, per mettere in moto la loro fantasia e abituarli alle sfide che dovranno fronteggiare nel mondo del lavoro, hanno espresso una richiesta ben precisa: immaginare una hypercar a idrogeno da mettere su strada nel 2035.

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Ispirata alla montagna e al motorsport. Il risultato del “compito in classe”, svolto prima sui tavoli da disegno della scuola e poi negli spazi della carrozzeria Freeland.Car di Volvera (TO), è la Alpine A4810, dove il numero 4810 rappresenta la quota in metri del Monte Bianco, la vetta più alta del Vecchio Continente. Il legame con la montagna – spiega il capo dello stile del marchio, Antony Villain – risale alle origini della stessa Alpine, che fu fondata nel 1955 da Jean Rédélé “con l’unico scopo di far divertire chi guida sui passi di montagna”. Nel fondere il french touch tipico del brand d’oltralpe e la cultura unica del design di casa nostra, gli allievi dello IED hanno tracciato una silhouette ispirata ai bolidi della Formula 1 e delle gare di durata. Per i giovani aspiranti designer una guida importante è stata Raphael Linari, chief designer di Alpine ed ex studente dello IED, dove si è diplomato nel 1999. “Arrivai a Torino venticinque anni fa, spinto dalla mia passione per l’automobile – racconta lo stilista francese -. Ho atteso a lungo il momento giusto per poter contribuire alla realizzazione di un progetto così importante e lo IED è stato il partner ideale, perché è l’unica scuola di design in Europa, e forse al mondo, a realizzare ogni anno un modello di stile in scala 1:1”.

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Un gran lavoro di squadra. I punti di contatto tra l’Alpine A4810 e le vetture da competizione della casa transalpina non si contano. Lunga cinque metri, larga due e “alta” poco più di uno, la supercar a idrogeno nata dalle matite degli studenti dello IED di Torino è un lasciapassare per il futuro che profuma di velocità e aria fresca. Merito di una bella livrea blu, il colore delle auto da corsa francesi e dell’Alpine, che sulla A4810 assume sfumature e gradazioni diverse a seconda della luce. Tanto fascino, quindi, nelle linee tracciate dagli allievi, ma anche tantissima tecnologia. I serbatoi, per esempio, sono ispirati a quelli delle più moderne supercar, e mai in uno studio di carrozzeria si era vista un’alternanza così marcata di spazi pieni e vuoti. Gli ingredienti segreti, però, nonché i più importanti, non si misurano in materiali ultraleggeri e tantomeno in numeri. Forse perché, per misurare la passione e la condivisione di intenti, che rimangono i valori più grandi in quell’enorme lavoro di squadra che ogni volta rappresenta la realizzazione di una nuova automobile, uno strumento ancora non l’hanno inventato.

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