Anticonformista AMI, l’EV di Citroën per tutti

Anticonformista AMI, l’EV di Citroën per tutti

Tutto cominciò da un cubo e quattro grandi ruote agli angoli: forme geometriche pure e funzionalità nelle dimensioni ‘minime’, le più adatte alla città, ma allo stesso tempo capaci di ospitare due occupanti e relativa spesa. Per fendere l’aria alle basse velocità, il cubo venne sfaccettato come un diamante per ricavarne la superficie del parabrezza e del lunotto mentre per contenere la larghezza ed agevolare la guida negli incroci fu spostato indietro il sedile del passeggero, trovando così nuovi spazi per entrambi. Il problema dell’accesso venne infine risolto ritagliando tutto lo spazio di risulta tra ruote e tetto. Saranno state proprio forme pure, le grandi ruote da 18”, la firma luminosa orizzontale a due livelli, una spruzzata grafica originale unita a un minimo di infotainment, a far destare sorpresa per la concept Ami One; presentata al Salone di Ginevra del 2019. Sorpresa e, in un certo modo, attaccamento: la provocazione piacque. 

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SEMBRA POCO, MA È MOLTO. In quella concept c’era tutto ciò che serviva per muoversi nelle città del mondo. E non a caso, pochi mesi dopo la presentazione, l’Ami One ha vinto il ‘Grand Prix for Mobility in the City al Festival Automobile International 2020’. Così da quel ‘sasso tirato nella piccionaia’, Citroën ha ricavato in pochi mesi la sua derivazione di serie; cosa più facile a dirsi che a farsi. Bisognava infatti risolvere due problemi da far tremare i polsi: il prezzo competitivo (leggi: contenere i costi produzione) e l’omologazione. Per quest’ultimo la casa francese ha scelto di ottemperare al Regolamento (UE) n. 168/2013 per rendere portabile ed accessibile a tutti l’Ami. Tradotto in ‘automobilese’ un veicolo dal peso piuma (485 kg), batteria da 5,5 kWh, un motore elettrico da appena 6 kW (8 cv) con impianto a 48 Volt, 70 km di autonomia e velocità limitata a 45 km/h; quanto basta per muoversi in città ed essere guidata già a partire dei quattordici anni con la patente del motorino.

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IL PREZZO. Dicevamo, il prezzo, l’altro nemico di tutti i progettisti. Che si sono posti un limite decisamente stretto, più vicino ai 5mila euro che non ai 10mila tanto per intenderci. Per centrare l’obiettivo gli ingegneri sono ricorsi alla simmetria e all’asimmetria; non tanto quella del veicolo quanto quella delle sue parti. Facile fare i paraurti anteriori e posteriori uguali, difficile estendere lo stesso criterio all’intero frontale e posteriore della vettura. Ancora più difficile fare le portiere destra e sinistra – opposte per ragioni di apertura e incardinatura – esattamente uguali utilizzando un unico stampo (ricordiamo che qualcosa di assai simile a questa trovata – le poriere sx/dx identiche – fu svelata a Ginevra per la prima volta dalla concept Fiat 188 NYCE, brevetto Fiat/Fioravanti, ndr). Ed è per questo che il design dell’Ami è emblematico. Guardatela davanti, guardatela dietro: il dietro è il davanti, il davanti è il dietro. Guardate l’apertura delle porte: normale da un lato, controvento dall’altro. Ecco come come la Citroën è riuscita ad utilizzare la stessa portiera a destra e sinistra.  Tutto è uguale: muso e coda, porte, paraurti, brancardi, supporti dei gruppi ottici e altro ancora. Per salire dovrete affidarvi alla posizione del volante o al colore dei fari.

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BIFRONTE. L’Ami è bicefalo come Giano bifronte: una testa e due volti, due volti di aspetto sereno, che secondo la leggenda consentono di vedere il futuro e il passato. Come Giano, l’Ami potrebbe diventare l’emblema dell’apertura verso la mobilità elettrica e l’inizio verso la transizione. Si, perché qui abbiamo tutti i presupposti necessari: costi, funzionalità e robustezza. Un ritorno della creatività intelligente di Citroën, orientata al contenimento dei costi per mezzo di componenti uguali. Ma veniamo al pratico: le dimensioni contenute della batteria si rivelano utili per ricaricarsi molto più in fretta delle altre elettriche. Bastano infatti tre ore da una presa elettrica standard a 220 Volt per un pieno completo di energia; un po’ come uno smartphone. Dov’è la presa? Gli ingegneri di André Citroën l’hanno integrata nel montante del telaio, al riparo da brutte sorprese, protetta dalla battuta della porta. La Ami ha tutto quello che è necessario e nulla di superfluo. 

È vero, manca il monitor per l’infotainment, ma al suo posto troviamo un dock per lo smartphone che diventa il riferimento nell’abitacolo, mancano anche le maniglie per le porte, sostituite da fettucce in tessuto come nelle Porsche GT3 e GT4 e i vetri vanno aperti manualmente.

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URBANA. PUNTO E BASTA. Chiariamo definitamente una cosa: l’Ami è pensata come un’alternativa all’auto in città, al trasporto pubblico (bus, tram, metro) e agli altri mezzi di trasporto individuale su 2 ruote (bici, scooter o monopattino), ma non sostituisce completamente l’auto laddove le velocità e i tragitti aumentano. Niente tangenziale o in autostrada: l’Ami si candida a conquistare le metropoli europee, ma anche i luoghi e i centri turistici dalla Costiera Amalfitana ai grandi laghi del nord Italia per intenderci. Il merito sta come dicevamo all’inizio nelle sue misure: lunga solo 2 metri e 41 centimetri, l’Ami può essere parcheggiata girata a 90 gradi (vi ricordate le Smart? Ecco allo stesso modo ma senza dar fastidio) così si lascia spazio a un’altra Ami. Per far inversione di marcia bastano 7,2 metri. Questo è il suo diametro di sterzata, difficile trovare di meglio.

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FACCIAMO I CONTI. Ovviamente, se è per tutti, deve avere anche un prezzo conveniente per tutti. E lo avrà. L’obiettivo iniziale è stato rispettato e in Francia, dove l’Ami arriverà per prima su strada, il listino parla chiaro: 6mila euro iva e incentivi statali (900 euro per la precisione) inclusi. Anche per questo l’Ami, al momento non è Made in Europe: per ridurre il prezzo, viene prodotta in Marocco nello stabilimento PSA di Kenitra. In Italia siamo sicuri che il prezzo non sarà tanto diverso ma per chi non è convinto dell’elettrico e pensa di aver a che fare con una ‘golf-car’ nessun problema, verrà offerto il noleggio a lungo termine per quattro anni per 19,99 euro al mese con pagamento iniziale 2644 euro. Sempre che nella vostra città o nelle località di vacanze non sia disponibile il car sharing Free2Move di PSA; basteranno pochi centesimi al minuto per mettersi al volante della Ami. In Francia dicevamo, potrà essere noleggiato o acquistato, su Internet o nei negozi Fnac e Darty con i quali Citroën ha concluso una partnership per l’esposizione, la vendita o il noleggio del veicolo a partire dal 30 marzo 2020. Dimenticavo, se desiderate l’effetto sorpresa, l’Ami viene pure consegnato direttamente a casa da Citroën in pacco regalo. Vi avviso però, che decidere le combinazioni di colore è un’impresa di per sé. Credetemi. (testo: Alberto Spriano)

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