Audi R8, quello della ABT è un addio col “botto”

La ABT è famosa per la sua capacità di rendere ancora più “cattivi” e veloci i modelli RS di casa Audi, ma stavolta l’azienda di tuning tedesca si è davvero superata. Per rendere il giusto omaggio all’Audi R8, che purtroppo lascerà a breve la scena automobilistica, dai suoi cancelli è uscita la XGT, versione estrema della supercar di Ingolstadt. E quando diciamo estrema, intendiamo veramente estrema.

DA CORSA, MA CON LA TARGA. La ABT, che per inciso è impegnata nel campionato DTM con due Audi R8 LMS GT3, ha creato quella che a tutti gli effetti è una versione targata della R8 GT2, “sorellina” della R8 GT3, e l’operazione suona come una minaccia nei confronti dei possessori di bolidi del calibro di Lamborghini Huracán STO e Porsche 911 GT3 RS. Hans-Jurgen ABT non ha dubbi in merito: “La XGT non è una supercar con un look ‘corsaiolo’, è proprio una vettura da corsa con la targa”.

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I NUMERI FANNO PAURA (MA NON DICONO TUTTO). I dati tecnici sono dell’Audi R8 XGT faranno leccare le dita agli appassionati, a partire dalla trazione sulle sole ruote posteriori. Dietro l’abitacolo, accoppiato a un cambio robotizzato a doppia frizione a sette rapporti,  “pulsa” il paradisiaco 5.2 V10, che ora sprigiona 640 CV, 20 in più rispetto alla “normale” R8 GT. Poi ci sono le sospensioni regolabili, un nuovo impianto di scarico e gomme Pirelli Trofeo R su cerchi forgiati di 19’’ all’anteriore e 20’’ al posteriore. La conversione non ha inficiato troppo sul peso della GT2, che si ferma a 1.400 chili a secco, 170 in meno della GT e più di due quintali e mezzo risparmiati rispetto alla versione a trazione integrale. La pura meccanica e il rapporto potenza-peso (457 CV/t, mai visti su una R8), però, sono solo metà della storia.

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AERODINAMICA DA CORSA. L’altra metà si racconta da sola, ammirando le incredibili forme dell’Audi R8 XGT: è talmente aggressiva che senza mettersi troppo d’impegno potrebbe far rimpicciolire persino una Aventador SVJ. Esteticamente è cambiato poco o nulla rispetto alla versione GT2: stessa monumentale ala posteriore, alette canard all’anteriore, minigonne rasoterra e una presa d’aria che sovrasta l’abitacolo per “nutrire” il famelico V10 aspirato. L’anteriore e il posteriore invece sono un tripudio di sfoghi, estrattori e carbonio per incanalare e “manipolare” l’aria, generando la maggior deportanza possibile. I finestrini sono uguali a quelli dell’auto da corsa (scordatevi il McDrive, insomma) e anche volante e roll-bar della versione GT2 sono rimasti al loro posto. Quasi ci si dimentica che sui paraurti siano avvitate le targhe.

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COSTA UNA FORTUNA, MA NE VALE LA PENA. Perché l’Audi R8 XGT potesse circolare su strada anche così com’era stata concepita, la ABT ha dovuto sottostare a numerosi controlli, modificando il necessario. Frecce, aria condizionata, telecamera posteriore, chiusura centralizzata, una strumentazione digitale per tutti i giorni, freno a mano e altre cosucce ormai imprescindibili per un’auto moderna. Kevin Van Der Linde e Ricardo Feller – piloti DTM del team ABT – hanno percorso migliaia di chilometri per affinare questa R8 GT2 targata, sia su strada che in pista, e possiamo solo immaginare le emozioni provate. Il tuner tedesco costruirà solamente 99 XGT e le proporrà a un prezzo di 598.000 euro, Iva inclusa. Sono una montagna di soldi, chiaro, ma contando la folle trafila per targare un’auto da corsa (un girone infernale senza esito certo persino all’estero) e le sensazioni di guida, li scuciremmo domani. Brava ABT.

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