Audi RS4: tra turbo e aspirato, l’evoluzione

Audi RS4: tra turbo e aspirato, l’evoluzione

Audi vanta una posizione di sicuro riguardo tra i costruttori di vetture di lusso e moltissimi suoi modelli ne sono la perfetta testimonianza. La RS4 è uno di questi: design ben studiato, performance di alto livello e modelli sinonimo di un’evoluzione costante tra una generazione e la precedente senza (quasi) alcun rimpianto. È una vettura velocissima e sicura, con  dei limiti di tenuta laterali davvero impressionanti. Bambini, allacciate bene le cinture e riponete il vostro tablet. Perché papà ha una macchina che può essere usata per andare in ufficio quando voi siete a scuola, in vacanza con la mamma e — in ogni istante — dare del buon filo da torcere ad una Porsche 911 o similari.

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PRIMA SERIE. La RS4 debutta nel 1999: a lei l’onere e l’onore di sostituire — dopo tre anni di vuoto — l’RS2, primissimo modello ‘RennSport’ della storia di Audi. Il suo nome in codice è B5 e può essere acquistata solo in Europa, in alcuni stati dell’Asia e dell’America Centrale. Inizialmente prodotta in pochi esemplari, la domanda di RS4 si rivela così alta che Audi deve raddoppiare il numero delle unità in catena di montaggio rispetto alla programmazione iniziale. La produzione termina nel 2001, dopo poco più di 6mila vetture costruite, tutte con carrozzeria station wagon o meglio, come le chiamano a Ingolstadt, Avant.

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Rispetto all’S4 B5 — la sorella decisamente più morigerata — la RS4 ha carreggiate e passaruota più larghi, ma mantiene il discreto spoiler posteriore montato a ridosso del lunotto. Sotto al cofano c’è un V6 da 2,7 litri a 5 valvole per cilindro messo a punto in collaborazione con Cosworth e sovralimentato da due turbine: eroga 381 cavalli e 440 Nm di coppia massima, scaricati a terra attraverso un cambio manuale a sei marce e naturalmente dalla trazione Quattro. Siamo sul finire del millennio e avere una ‘giardinetta’ in garage che raggiunge i 250 km/h autolimitati — c’è chi sostiene raggiunga i 262 — e che scatta da 0 a 100 km/n in soli 4″9 è indubbiamente tanta, tanta roba. All’interno poi, non manca niente in quanto a comfort e tecnologia: c’è l’aria condizionata automatica, il caricatore multiplo dei cd, il cruise control, l’impianto stereo Bose, i sedili sportivi Recaro regolabili elettronicamente, l’ESP, il navigatore satellitare, i cerchi da 18”, le sospensioni ad hoc sportive, i fari allo xeno e molto altro ancora.

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SECONDA SERIE. Dopo cinque anni d’assenza, l’RS4 ritorna più agguerrita e in forma che mai. È il gennaio 2006 e la RS4 B7 viene presentata al Salone di Detroit prima di arrivare nelle concessionarie nell’estate dello stesso anno. 

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A spingerla c’è un quattromiladue V8 aspirato con quattro valvole per cilindro che produce 420 cavalli e 430 Nm di coppia. Zona rossa? Quota 8000 giri. Tradotto in adrenalina, si raggiungono i cento chilometri orari in 4″8 secondi e si raggiungono i famosi 250 km/h di cui sopra ancora più velocemente. Il cambio manuale a 6 rapporti diventa Getrag e la trazione Quattro guadagna un sistema per la ripartizione della coppia asimmetrico-dinamica — una vera e propria novità in quegli anni. Grazie ad una serie di interventi mirati a ridurre le cifre sull’ago della bilancia, il rapporto peso-potenza della B7 ha un valore di 3,9 kg/cv.

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Nel frontale ci sono generose prese d’aria, i passaruota sovradimensionati ospitano ruote da 18” o 19” — quest’ultima soluzione viene scelta per il mercato italiano insieme a pneumatici di dimensioni 255/35 R19 — e le sospensioni ulteriormente ribassate permettono una maggiore dinamicità di guida. Posteriormente ci sono due grossi terminali di scarico e il solito spoiler integrato. A livello telaistico, vanno segnalate le sospensioni realizzate quasi interamente in alluminio: nella parte anteriore sono a quattro braccia, mentre dietro sono trapezoidali. I freni a disco sono forati e ventilati, con una misura di 14,4” a otto pistoncini davanti e 12,8” a pistoncino singolo dietro.

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Internamente è tutto un fiorire di carbonio e alluminio, i sedili sportivi a regolazione elettrica sono identici a quelli della S4 B7, mentre quelli più corsaioli, a guscio e con regolazione manuale, sono opzionali. Sul quadro comandi troviamo ora anche un cronometro e un termometro per la temperatura dell’olio; tra gli optional arrivano i freni in carboceramica — oltre ad una valanga di nuova tecnologia di bordo e di sicurezza — lo sterzo diventa Servotronic (ovvero progressivo) e la carrozzeria — contrariamente alla B5 che era solo disponibile come Avant — è disponibile anche berlina e cabrio. Se ne vendono in due anni circa 10mila esemplari, 2mila dei quali negli Stati Uniti.

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TERZA SERIE. Passano quattro anni, arriva il 2012 e con esso la nuova RS4 B8 presentata al Salone di Ginevra. La carrozzeria — su piattaforma Volkswagen MLB, che condivide con la RS5 Coupé — è disponibile solo station wagon. Ancora una volta la RS4 monta un V8 FSI da 4,2 litri, ma potenza aumenta fino a 450 cavalli e viene abbinato esclusivamente a un cambio robotizzato doppia frizione S-tronic a sette rapporti con il solito sistema di trazione integrale Quattro. La coppia massima è di 430 Nm a 4000 giri e l’accelerazione da 0 a 100 km/h si completa in 4″7. La velocità massima — quando non autolimitata — sale oltre quota 280 km/h.

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Gli ingegneri di Ingolstadt hanno lavorato molto sulla dinamica di guida: ora il 60 percento della coppia viene trasferito dietro, mentre il differenziale posteriore sportivo — su richiesta — consente un leggero scivolamento della coda sia in fase di rilascio sia in fase d’accelerazione in uscita. Manna dal cielo.

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Nell’imponente listino degli optional, oltre ai dischi in carboceramica, s’aggiungono: Sport Pack — che comprende le sospensioni elettroniche Dynamic Ride Control, i cerchi da 20”, l’impinato di scarico sportivo e un estrattore differente — e impianto stereo Bang & Olufsen a 14 altoparlanti con subwoofer da 500 Watt. Nel 2014 viene presentata una versione speciale della RS4 Avant denominata Nogaro Selection: come suggerisce il nome è il colore blu Nogaro a contraddistinguerla, una citazione alla RS4 B5, la prima a introdurre questa colorazione nella gamma Audi. Gli interni sono caratterizzati da sedili sportivi regolabili elettronicamente e da molti inserti in fibra di carbonio che riducono leggermente il peso complessivo.

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QUARTA SERIE. Nel 2017 è arrivata la quarta generazione di RS4, e con lei, almeno inizialmente, una brutta notizia: come per le rivali di sempre, BMW M3 e Mercedes-AMG C63, sotto al cofano l’aspirato aveva lasciato il posto a un più piccolo motore turbo, un 2,9 litri per la precisione che di cilindri ne ha sei. Ma se gli amanti del sound del ‘vecchio’ V8 storcono il naso, chi è in cerca di prestazioni trova nella nuova RS4 una compagnia di prim’ordine: i cavalli sono sempre 450, ma la coppia sale fino a 600 Nm ed è già tutta a disposizione a partire da 1900 giri. Valori che si traducono sei decimi in meno sullo 0-100 km/h (4″1) ma sopratutto in un’accelerazione molto più poderosa a tutti i regimi e a qualunque velocità

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Ad arrestare la massa in corsa ci pensa l’impianto frenante RS con freni a disco in acciaio anteriori da 375 mm e posteriori da 330 mm abbinati a pinze di colore nero o rosso. Volendo poi, potete equipaggiare la vostra RS4 Avant con assetto sportivo RS Plus e sospensioni Dynamic Ride Control, freni a disco in carboceramica — anteriori da 400 mm — con pinze di colore grigio, rosso o blu, proiettori LED Matrix con indicatori di direzione dinamici e inserti bruniti, pacchetti in look nero lucido e look carbonio, sterzo dinamico con taratura RS e cerchi in lega a cinque razze da 20” (su pneumatici da 275/30).

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Il facelift di metà carriera non ha cambiato la sostanza dell’ultima RS4, ma ha portato alcuni aggiornamenti estetici e tecnologici: davanti c’è una nuova mascherina ‘singleframe’ senza cornice, prese d’aria laterali che ora dispongono di griglia a nido d’ape con effetto tridimensionale e due ‘lame’ verticali; una sottile fessura piatta alla base del cofano evoca invece la leggendaria Audi Sport Quattro del 1984. Ad enfatizzare ulteriormente il look contribuisce poi la carreggiata allargata (+30 mm rispetto all’A4 Avant standard). Nella zona posteriore troviamo invece nuovi gruppi ottici dotati di un nuovo disegno dei led tridimensionale, estrattore, spoiler e terminali di scarico a doppia uscita ovale. Tra le altre caratteristiche estetiche, non passano inosservati né gli splendidi cerchi in lega da 19” con pneumatici 265/35, né l’assetto sportivo RS — ribassato di 7 mm rispetto ad una S4 Avanti e di ben 23 mm se confrontato con A4 Avant standard.

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Internamente troviamo un bel volante in pelle RS appiattito nella parte inferiore con bilancieri in alluminio e il pulsante RS Mode per selezionare le modalità di guida più performanti RS1/RS2, il display MMI touch da 10.1” e i sedili sportivi RS con appoggiatesta integrati. Inoltre, è possibile impreziosire il look con i pacchetti opzionali di design RS che aggiungono dettagli in Alcantara per gli elementi di comando. La vettura vanta, esattamente come l’A4 Avant da cui deriva, un bagagliaio da 495 litri di volume che diventano 1495 abbattendo i sedili posteriori; naturalmente portellone e cappelliera sono ad razionamento elettrico.

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