Brabus SL 750, il vizio è di famiglia
L’anno è il 1996. La Brabus 7.3S, basata sulla Mercedes-Benz 600 SL (primo esempio di SL con propulsore V12), viene vista percorrere l’autostrada tedesca per il suo primo test ufficiale su strada. Con il fondatore di Brabus, Bodo Buschmann, al volante e il cofano dell’auto lasciato al sicuro nel quartier generale, la troupe scatta uno degli scatti più iconici della storia del tuner di Bottrop, racchiudendo in un’unica immagine tutto ciò che l’azienda tedesca rappresenta. Oggi la leggenda creata quel giorno continua a vivere con una supercar, sempre con carrozzeria roadster e ancora una volta basata su una Mercedes-Benz SL, unica nel suo genere, costruita esattamente come l’avrebbe costruita Bodo Buschmann: La Brabus 750 Bodo Buschmann Edition.
MOTORE IN VISTA. Basata sulla piattaforma della Mercedes-AMG SL 63, la Brabus 750 non è solo un omaggio, ma una rivisitazione moderna di una storia che definisce le radici stesse della Brabus. La produzione sarà limitata a soli 25 esemplari in tutto il mondo; prevedibile che grande successo possa avere nei Paesi del Golfo e in Medioriente, oltre che in patria. Inutile ripetersi: per la foto di lancio si è pensato a un’immagine senza cofano anteriore, per mettere in risalto il V8 preparato da Brabus che occupa interamente il vano motore al punto che, se vi cadesse uno spillo (vabbè, facciamo una moneta da 1 euro!), difficilmente arriverebbe a terra.
CARBONIO A VOLONTÀ. Nella parte anteriore, una serie di elementi in carbonio tipici di Brabus caratterizzano il volto inconfondibile della roadster, tra cui gli inserti della fascia anteriore, la griglia del radiatore e lo spoiler anteriore che riduce in modo la portanza dell’asse anteriore alle alte velocità. L’attenzione per i dettagli di questa roadster di lusso viene esaltata ai lati dai parafanghi anteriori in fibra di carbonio, completi di logo Brabus integrato. Per fornire un tocco più sportivo alla zona posteriore, il sottile spoiler in fibra di carbonio è stato integrato nello stile insieme con il diffusore posteriore nello stesso materiale realizzato su misura, mettendo perfettamente in risalto i quadrupli terminali dell’impianto di scarico sportivo e spiccando per il suo colore nero e per il suo aspetto deciso.
SOTTO IL COFANO (SE C’È). Equipaggiata con un motore V8 da 4,0 litri dotato di due turbocompressori maggiorati per una potenza massima di 750 CV (la AMG SL63 di serie si ferma a 585 CV), la super-roadster tedesca scatta da 0 a 100 km/h in soli 3,3 secondi. La sua velocità massima è limitata elettronicamente a 315 km/h, come nel modello di serie prodotto ad Affalterbach, per preservare i pneumatici Continental SportContact 7. La coppia massima di 900 Nm viene sprigionata all’istante attraverso il cambio automatico a 9 rapporti.
ALL BLACK. Ispirata all’iconico stile di fine Anni 80 delle ruote in lega leggera Brabus Monoblock II, la Brabus 750 “Bodo Buschmann Edition” è equipaggiata con cerchi forgiati a tre razze. Nessun colore rappresenta Bodo Buschmann e il suo gusto personale per le auto come il nero. Ecco perché gli interni della Brabus 750 Bodo Buschmann Edition sono caratterizzati da un’unica combinazione di colori: nero su nero. Le cuciture nere abbinate ai profili neri sottolineano con gusto il motivo della trapuntatura Brabus “R-Sport”, uno dei disegni preferiti di Bodo Buschmann. Un’ulteriore ispirazione proveniente dal passato è rappresentata dal motivo del marchio Brabus “Heritage”, con i numeri “77” in rilievo, è stato applicato a diverse sezioni dell’abitacolo, tra cui i rinforzi laterali dei sedili, i lati della console centrale e le alette parasole, per commemorare il marchio Brabus “R-Sport”.
