Bugatti Sur Mesure: oltre l’esclusività conosciuta
Il marchio Bugatti, a 112 anni dalla nascita, poggia ancora su tre elementi distintivi: patrimonio, innovazione e artigianalità. Grazie alle più grandi menti nel mondo dell’ingegneria e del design, a Molsheim si creano vetture che inaugurano nuovi paradigmi prestazionali e, da oggi, anche livelli di personalizzazione mai visti prima d’ora. Bugatti Sur Mesure, il programma di customizzazione di recentemente ufficializzato, è nato per soddisfare le richieste dei suoi eccentrici clienti, aggiungendo ulteriore linfa creativa alla già infinita serie di opzioni con cui potreste far ricamare la vostra fiammante Divo.
UNA STORIA DI PERSONALIZZAZIONE. Negli anni passati, Bugatti aveva già operato in questi termini. Nel 2013, ad esempio, ognuna delle sei Veyron ‘Les Légendes de Bugatti’ vantava un allestimento ad hoc e s’ispirava a una figura specifica – Rembrant Bugatti, per dirne una – legata alla storia del brand. Nel 2019 è arrivata la Chiron ‘Zebra 1 of 1’, commissionata dal Qatar: la sua carrozzeria in Titanic Blue e Gunpower Grey venne pitturata interamente a mano, solo per questo ci vollero tre settimane di lavoro. Quest’anno, invece, è stata la Divo ‘Lady Bug’ a conquistare la scena, con una livrea molto particolare – un modello geometrico formato da rombi su un corpo Customer Special Red e Graphite — che ha richiesto più di 18 mesi per essere realizzata.
ISPIRAZIONI DAL PASSATO. La prima hypercar ad uscire dal reparto Sur Mesure è stata una Chiron Pur Sport – vi ricordate cosa riesce a fare una macchina così al Nürburgring? – i cui colori s’ispirano a quelli della Bugatti Tipo 51 con cui Louis Chiron e Achille Varzi vinsero il Gran Premio di Francia nel 1931. Il numero di gara di quest’ultima è stato dipinto a mano sulle fiancate dell’odierno missile W16 di Molsheim. La fascinazione di matrice corsaiola investe anche il lussuoso abitacolo, dove il motivo EB fa pattern nei pannelli delle portiere e la scritta Grand Prix riprende la cromia delle cuciture. Il numero 32 si ritrova a contrasto sui poggiatesta, mentre la console centrale beneficia di una lavorazione in alluminio anodizzato di colore nero con un’iscrizione in argento modellata manualmente.