Chi non farebbe follie, per una Ferrari così?
PASSO CORTO. Tra i gioielli su ruote che dal 17 al 19 agosto prossimi saranno battuti all’asta RM Sotheby’s di Monterey, in California, c’è una Ferrari da sogno. Dai cancelli della fabbrica di Maranello di 250 GT California Spider non ne sono uscite molte: 106, di cui 50 a passo lungo (2,6 metri) e, dal 1960, 56 SWB (“short wheel base”) con la distanza tra i centri delle ruote anteriori e posteriori ridotta a 2,4 metri. Costruita nel 1960, la California che andrà all’incanto negli Stati Uniti poco dopo Ferragosto appartiene a quest’ultimo lotto e beneficia quindi delle migliorie tecniche che aveva comportato l’aggiornamento di quell’anno: carreggiata allargata, ammortizzatori telescopici Koni regolabili, freni a disco su tutt’e quattro le ruote e 30 cavalli in più sotto il lungo cofano anteriore (la potenza sale da 250 a 280 CV).
UN BOLIDE IN ABITO DA SERA. Identificata dal numero di telaio 1883 GT, questa Ferrari 250 GT California Spider tiene fede al buon nome di un modello passato alla storia per essere tanto bello quanto veloce. Sotto la splendida carrozzeria in alluminio scolpita dai maestri battilastra della carrozzeria Scaglietti si nasconde l’animo ribelle di una “belva” che a cavallo tra gli Anni 50 e 60 ha furoreggiato nelle più importanti competizioni internazionali per vetture GT. Nello specifico, pilotato da Guido De Bonis nel 1962, questo Cavallino ha conquistato il 3º posto di classe e il 19º assoluto alla Targa Florio.
AZZURRA COME ALLA TARGA FLORIO. Nel corso della sua vita, che per un certo periodo si è svolta anche sull’altra sponda dell’Atlantico, questa Ferrari 250 GT California Spider ha cambiato più volte colore, ma recentemente è stata ridipinta nella livrea azzurra con il numero 82 con cui 61 anni fa brillò nella mitica cursa siciliana. Risale al 2013, invece, l’inizio dell’accuratissimo restauro al termine del quale, dopo tre anni, è tornata all’antico splendore grazie alle sapienti mani degli artigiani della carrozzeria Brandoli di Montale (MO) e dei meccanici dell’officina londinese autorizzata Ferrari Joe Macari.
SEGNI (MOLTO) PARTICOLARI. Palmarès e condizioni smaglianti non sono però le uniche cifre d’eccezionalità della Ferrari 250 GT California Spider # 1883 GT. Dai registri di produzione, infatti, risulta che a questo numero corrisponde una delle 25 SWB allestite con l’hard top, anziché con la capote di tela, nonché una delle tre costruite senza le prese d’aria laterali nelle fiancate e una delle sole due mosse dal motore Tipo 128 F che, all’epoca, equipaggiava le berlinette del Cavallino che correvano nella 24 Ore di Le Mans. Infine, un dettaglio che sicuramente risveglierà la libidine dei potenziali acquirenti con la fissa dell’originalità: il motore, il cambio e il differenziale sono ancora quelli di primo impianto. Il che è tutt’altro che scontato, per un Cavallino ultrasessantenne e con un passato sportivo alle spalle…