Come sopravvivere al weekend/18. Gadget subdoli

Come sopravvivere al weekend/18. Gadget subdoli

RADIO GA-GA. Non provate a imbrogliare, sappiamo che siete smartphone dipendenti. Che si tratti di fare una chiamata al volo o di sentire la playlist preferita di Spotify, quando siete sulla vostra vecchietta sentite la mancanza di un moderno sistema di infotainment. Una soluzione c’è, elegante e non invasiva: già da tempo sono in commercio alcuni sistemi che a un primo sguardo sono uguali alla vecchia autoradio FM period-correct, mentre in realtà nascondono moderni ricevitori DAB con supporto Bluetooth, che dialogano senza impedimenti con il vostro amato telefono. Come il nuovo Porsche Classic Communication Management (PCCM), che nasconde uno schermo touch ad alta risoluzione e moderne funzionalità DAB+ e Apple CarPlay, oltre alle funzioni di navigazione. Se poi non siete fan della casa di Stoccarda ancora più subdola è la Blaupunkt SQR 46, il clone moderno di un classicone delle auto Anni ’90; quasi indistinguibile dall’originale, nello slot che fu del mangiacassette nasconde le prese per la tecnologia moderna.

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MY WHEELS WON’T TURN. Avete presente quando al Goodwood Festival of Speed fanno girare – nemmeno troppo piano – le auto anteguerra? A ogni accenno di curva gli sforzi delle braccia per girare il volante ricordano più le fatiche in palestra che non la guida rilassata di una qualsiasi utilitaria dei giorni nostri. E questo va a discapito anche del piacere di guida delle storiche più comuni, anche se si tratta soltanto di parcheggiare dopo un giretto di pochi chilometri. Se però il budget non è un problema, c’è una soluzione. L’olandese EZ Electric Power Steering predispone kit servosterzo aftermarket a gestione elettronica, che attraverso una ECU e alcuni sensori permette il progressivo irrigidimento dello sterzo con l’aumentare delle velocità, oltre ad alcune sicurezze nel caso si interrompa di colpo l’alimentazione del dispositivo. Ovviamente non rende una E Type comoda da parcheggiare quanto una Volkswagen UP, ma il miglioramento è notevole. 

02. WheelsDontTurn

BURNING LOVE. A volte ritornano. Tra gli Anni ’70 e la fine del secolo c’era una buona offerta di condizionatori d’aria aftermarket, semplicemente perché erano molte di più le auto che uscivano dalla catena di montaggio senza. Negli anni invece questi kit sono spariti quasi del tutto, un po’ come succederà nella prossima decade con i produttori di autoradio. Ma ora che certe macchine passano dall’essere vecchie all’essere storiche in tanti, dopo l’ennesima sudata estiva, ci farebbero un pensierino. Mentre per i modelli più interessanti ci sono già dei kit ad hoc, per macchine con meno seguito bisogna affidarsi alla personalizzazione, ma se volete proprio esagerare in Texas c’è Restomod Air, specialista nel creare soluzioni di condizionamento per veicoli di ogni tipo, comprese le auto stravolte che vedete nei programmi TV sui restomod o al SEMA show. Mettete in conto una spesa di almeno 1500 dollari, il prezzo dello stare belli freschi.

03. BurningLove

PARKING LOT PIMPIN’. Finestrini piccoli, lunotti inclinati, niente telecamera. In una parola: scomodo. Senza contare che in certi casi recuperare un paraurti nuovo dopo un colpo può essere un problema o che danneggiare la vernice originale su un parafango per una svista in manovra vi manderebbe dritti dallo psicologo. Sì, parcheggiare una storica certe volte può generare crisi di panico di media gravità: il trucco in questo caso sarebbe quello di montare i sensori di parcheggio aftermarket, con un dilemma. Forare il vecchio paraurti? E se poi te ne penti? Tranquilli, anche in questo campo la tecnologia moderna ci viene in aiuto. Ad esempio, con kit come quelli di Top Light Italia che incorporano sensori e telecamera direttamente nel porta targa. Un bell’aiuto, che diventa ancora più subdolo se accoppiato al monitor integrato nello specchietto retrovisore o in una app. Parcheggiare non diventerà probabilmente la vostra attività preferita, ma l’ansia sparirà.

04. ParkingLotPimpin

THUNDERSTRUCK. L’ultima idea è sicuramente meno subdola delle altre, vi scoprirebbero alla prima accelerata. Tuttavia, sarebbe una svolta per godervi la vostra storica anche in città, magari come daily driver. L’elettrificazione è la tendenza più importante del restomod all’italiana, dove la possibilità di ‘dare una svecchiata’ alle vecchie auto è fortemente ridotta dai mille limiti imposti dal Codice della Strada. Il retrofit elettrico invece, è espressamente concesso, purché effettuato da installatori professionali con kit omologati. La Newtron è una delle prime aziende che si sono affacciate su questo mondo e ha velocemente guadagnato la popolarità grazie alla collaborazione con Garage Italia per il progetto Icon-E. Non solo Panda e 500 Jolly, i kit possono essere adattati e personalizzati virtualmente per ogni auto (l’unico limite è il buon senso economico, per vetture molto grandi e pesanti il costo è proibitivo). Tra le idee di Newtron ci piace molto la Autobianchi 112, perfetta saetta da città.

05. Thunderstruck

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