E se l’elettrico non fosse l’unica scelta?

E se l’elettrico non fosse l’unica scelta?

Il 13 novembre scorso – durante la conferenza stampa della 3 ore di Okayama, ultimo appuntamento della Super Taikyu Series – Kawasaki, Mazda, Subaru, Toyota e Yamaha hanno dichiarato il loro interesse ad aprirsi verso l’utilizzo di idrogeno e biocarburanti, sfruttando la tecnologia ICE – Internal Combustion Engine, ovvero a motore termico – esistente, contrastando così la tendenza del settore automotive che spinge quasi all’unanimità verso l’elettrificazione. Le cinque Case offriranno ai propri clienti una scelta di alimentazioni più ampia, senza tuttavia sottrarre risorse all’implementazione della mobilità mossa da un pacco batterie. Ed è stato così che, mentre parecchi Gruppi e Case madri hanno annunciato di voler presto porre fine alla loro ricerca sui motori a scoppio, il pentaschieramento di colossi nipponici ha scelto di aggiungere armamenti inediti in quella che si preannuncia come una guerra senza esclusione di colpi. 

Toyota Idrogeno

IL MANIFESTO. Col caratteristico pragmatismo consono a chi del Sol Levante, sono state messe subito in chiaro le linee direttrici principali della collaborazione:

  • partecipare a gare su pista utilizzando combustibili a emissioni zero;
  • esplorare la sfera dei propulsori ad idrogeno per le due ruote;
  • promuovere la competizioni di vetture alimentate a idrogeno.

DA AICHI CON FURORE. Una Toyota Corolla spinta dal primo elemento chimico della tavola periodica ha già percorso centinaia di chilometri sia in fase di test, sia nella Super Taikyu Series di cui sopra. Una vettura dai cui scarichi fuoriesce solo vapore acqueo ovvero emissioni zero senza però abbandonare i 140 anni di evoluzione spesi nella ricerca dei motori benzina o diesel. Sì, perché qui non si parla di motori elettrici alimentati da accumulatori con celle a idrogeno, ma proprio di mettere quest’ultimo, liquido, nel serbatoio cui il propulsore a scoppio tradizionale attinge.

Toyota-motore-termico-a-idrogeno

COPPIE E TRIS. In aggiunta, come se non bastasse, Toyota e Subaru — che già hanno in listino i SUV full electric bZ4x e Solterra, gemelli — correranno la Super Taikyu Series 2022 con una GR86 e una BRZ utilizzando carburante sintetico derivato da biomasse. A far compagnia alle due coupè ci sarà anche una Mazda 2 che utilizzerà un carburante biodiesel a base di olio da cucina e grassi non in concorrenza con l’approvvigionamento alimentare umano. Un trovata geniale, perché non necessita di modificare i motori standard, né tantomeno di mettere in piedi costose infrastrutture ad hoc. La Casa di Fuchū, nella prefettura di Hiroshima, sta già utilizzando il biodiesel su parecchie auto della propria flotta aziendale e i risultati sembrano far ben sperare.

Mazda biodiesel

NON SOLO AUTO. Kawasaki e Yamaha, invece, stanno studiando l’applicazione dell’idrogeno al mondo delle due ruote e pare che sia Honda, sia Suzuki s’uniranno presto al gruppo. Riusciranno i nostri eroi samurai a raggiungere il goal più sognato oggigiorno, quello del carbon neutral? Sicuramente, per ora, possiamo limitarci ad osservare che se questi colossi hanno messo da parte le rivalità commerciali e sportive che gli hanno da sempre contraddistinti, in palio ci dev’essere davvero qualcosa d’importante. Altroché Superlega.

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