Ferrari 308M: il restomod del Cavallino è italiano

Ferrari 308M: il restomod del Cavallino è italiano

Mettere le mani sui ‘mostri sacri’ è un’operazione da non prendere alla leggera, questo è certo, ma i restomod ci hanno conquistato e continuano ad attrarre una sempre più folta schiera di appassionati. Una costante della moderna cultura automobilistica che ha dato – tanto per citarne alcune – nelle interpretazioni su base Porsche (pensiamo a Singer e Emory), Lancia (una su tutte la Delta Futurista di Automobili Amos) e Alfa Romeo (Alfaholics e la neonata Totem Automobili), nuova linfa all’amore per le quattro ruote. E il Cavallino dove lo mettiamo? C’è voluto forse più tempo perché qualcuno trovasse il ‘coraggio’ di mettere mano a una Rossa. Ma Gianluca Maggiore ci ha provato e il risultato è qui davanti ai nostri occhi: ecco la Maggiore 308M

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AMPLIFICARE LE EMOZIONI. L’ingegnere meccanico e fondatore dell’omonima azienda di Forte dei Marmi ha voluto dare nuova linfa vitale alla capostipite delle berlinette V8 Ferrari a motore centrale, la 308 GTB. Una supercar dalle linee inconfondibili – nata nel 1975 – sulla quale la Maggiore è intervenuta con un lungo processo di restauro e modifica volto a mantenere la filosofia e il carattere della vettura originale seppur aggiornando la dinamica di guida e i dettagli estetici interni ed esterni della Rossa. Per arrivare al risultato mostrato in queste foto, la Maggiore si è affidata alla consulenza di due importanti realtà italiane e non: la reinterpretazione del stile della 308 è stato affidato allo studio del designer olandese Stefan Scholten, mentre la parte motoristica e telaistica è stata curata dall’azienda torinese Italtecnica. 

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CARBONIO E LED. Partiamo proprio dal design, immediatamente riconoscibile, per quanto rivoluzionato nei particolari, specie nei rigonfiamenti della zona posteriore necessari a ospitare la carreggiata allargata della vettura. I vetri, la parte alta della vettura, e le portiere sono originali, ma tutto il resto è di nuovo disegno e ‘scolpito’ nella fibra di carbonio che, come sulle supercar moderne, si fa evidente lì dove non è verniciata, come nello splitter anteriore e nel diffusore dietro. Ma è negli elementi luminosi che la 308M si fa immediatamente riconoscere dall’originale: addio ai fari a scomparsa in favore di sottili elementi a Led disposti su due file, più in alto le luci di posizione più in basso i proiettori abbaglianti e anabbagliant. Dietro, i quattro elementi circolari tondi rimangono, ma sono portati al passo con i tempi, sempre dalla tecnologia a Led e dalla finitura in carbonio a vista degli alloggiamenti. Non potevano infine mancare dei cerchi in lega consoni al look rinnovato della vettura. Maggiore ha optato per delle più grandi unità da 17″ – contro i soli 14″ degli originali – ai quali i nuovi si ispirano nel disegno delle cinque razze.

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IL SALTO È NELLE RIFINITURE. L’abitacolo mantiene l’impostazione classica della berlinetta della seconda metà degli Anni ’70 ma guadagna una migliore ergonomia per i pannelli delle portiere e per i comandi sulla consolle centrale così come nuovi e più preziosi pellami e finiture in materiale composito, alluminio e persino marmo. Completa la trasformazione il potente impianto audio firmato Delta Sigma che si controlla attraverso un apposito display nascosto al centro della plancia.

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PER GODERSELA CAMBIA L’EROGAZIONE. Anche per quanto riguarda la meccanica nulla è stato lasciato al caso: Italtecnica è intervenuta sulle caratteristiche di erogazione e sull’assetto della 308 per migliorarne la guidabilità su strada, anche quando si richiede tutta o quasi la spinta del ‘vecchio’ otto cilindri. E sulla 308M di ‘vecchio’ non c’è nulla: il powertrain è stato completamente smontato e revisionato e il V8 rivisto da cima a fondo: la cilindrata è passata da 2927 a 3146 cc mantenendo la testa e il blocco dei cilindri originale, ma andando ad aumentare l’alesaggio per guadagnare non solo qualche cavallo in più – siamo a 300 contro i 255 dell’originale – ma una più uniforme distribuzione della coppia a tutti i regimi. Il risultato è 300 Nm di coppia massima a 5500 giri (contro i 284 Nm a 5000 giri della normale 308) ma di questi 250 Nm sono già a disposizione a 3000 giri. Si passa quindi all’assetto, che poggia sul telaio originale della vettura, ma vanta ora carreggiate allargate ( 5 cm davanti, 10 dietro), ammortizzatori regolabili Koni e un nuovo impianto frenante Brembo – “il 50 percento già prestante dell’originale” dichiara Maggiore – con dischi da 280 mm a tutti e quattro gli angoli e pinze a quattro pistoncini all’anteriore. Come l’originale non ci sono controlli elettronici di alcun genere: l’auto è completamente nelle mani del pilota. La Ferrari 308M sarà prodotta in un numero molto limitato su ordinazione. 

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