Gli “alfisti” godono: la supercar si può fare

Gli “alfisti” godono: la supercar si può fare

UNA CROSSOVER NON BASTA. Chi ama il Biscione avrà certo interpretato l’arrivo della Tonale come un segno positivo di vitalità. Ma una crossover compatta non è esattamente l’impulso migliore per stimolare i battitI del cuore Alfa. Ma le pulsazioni aumentano se Jean-Philippe Imparato, AD del marchio, dichiara che entro il prossimo mese di marzo verrà deciso se dare corso al progetto di una vera supercar. Nulla è deciso, quindi, ma se ne sta parlando. O, forse, sarebbe meglio dire che si sta ricominciando a parlarne, visto che qualcosa era già stato detto nel 2018. Praticamente un’era geologica fa, se consideriamo quanto è accaduto da allora, riguardo all’Alfa e non solo. All’epoca il Gruppo Stellantis non si era ancora costituito e c’era Sergio Marchionne al comando di FCA. Ma l’ipotesi della supercar era concreta, come mostra la slide qui sopra, mostrata quattro anni fa in occasione della presentazione del piano industriale del brand.

CAMBIO AL TIMONE. Poi è cambiato tutto. Sono arrivati i francesi e hanno preso in mano la situazione. Ma il germe, evidentemente, è rimasto e adesso ha ricominciato a germinare. Imparato e i suoi collaboratori ci stanno pensando e sono già arrivati a qualche conclusione: ad esempio che la base di partenza non sarebbe quella della Maserati MC20, già bella e pronta, ma qualcosa di diverso. Ad esempio nel cofano (posteriore) ci si potrebbe infilare il V6 biturbo delle Giulia e Stelvio Quadrifoglio, magari con più potenza rispetto ai 510 CV di oggi. E davanti potrebbe finire un motore elettrico, per farne un’ibrida plug-in a quattro ruote motrici che diventerebbe una sorta di sorellina della Ferrari 296. Che poi non sarebbe neppure tanto minore, visto che nel 2018 si parlava già di scocca in carbonio e oltre 700 CV complessivi. Insomma non solo gli “alfisti”, ma anche tutti gli appassionati di auto possono cominciare a tenere le dita incrociate aspettando che arrivi l’imprimatur di Jean-Philippe. Che, a maggior ragione, adesso continueremo a chiamare Imparàto, all’italiana, e non Imparatò, alla francese, anche se è nato al di là delle Alpi. 

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Un commento su “Gli “alfisti” godono: la supercar si può fare”
  • Stat ha scritto:

    Una notizia costruita su di un annuncio, l’ennesimo. Quanto poi all’invito agli appassionati di incrociare le dita, viene da chiedersi se davvero in redazione pensano che possa esserci un’attesa spasmodica per un’altra supercar inavvicinabile ai più: siate seri.

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