
James Hunt, tutto iniziò con questa Hesketh
UN PILOTA FUORI DAGLI SCHEMI. Trent’anni fa ci lasciava James Hunt (all’anagrafe James Simon Wallis Hunt). È stato uno dei piloti di F1 più esuberanti, in pista e fuori, al punto da meritarsi a inizio carriera il soprannome di “Hunt the Shunt” (“Hunt, l’incidente”), a sottolineare la sua propensione ad abbracciare in gara i guard-rail (senza contare l’altrettanto marcata propensione ad abbracciarsi a belle donne appena sceso dalle sue monoposto).
GIRO RECORD A SORPRESA. Dopo alcuni giri di riscaldamento e alcune variazioni nelle regolazioni, Hunt era pronto per un giro veloce. Con grande sorpresa di tutti, quel giro si rivelò più veloce di un secondo rispetto al tempo fatto segnare da Emerson Fittipaldi, che nel GP appena concluso aveva conquistato la pole con la McLaren, e di ben quattro secondi rispetto al tempo di qualificazione dello stesso Hunt con la vecchia March. Per “Doc” Postlewaite, questa immediata dimostrazione di velocità, di fronte a molti rivali increduli, fu uno dei “momenti più soddisfacenti” degli anni trascorsi all’Hesketh Racing.
SORPASSO DA LEGGENDA. A proposito di quella manovra, Pete Lyons, nel suo libro del 1975 “Formula One, The Drivers”, scrisse correttamente: “Valutando attentamente le diverse caratteristiche prestazionali dell’altra vettura, James decise in quale punto del circuito avrebbe dovuto fare la sua mossa: scelse la curva Woodcote, una delle curve più spettacolarmente veloci di tutto il panorama dei GP, dove bisognava accelerare e lasciar scivolare l’auto sulle quattro ruote a 265 km/h e, non a caso, era la curva più famosa di Silverstone. Il modo in cui James gettò la sua Hesketh verso la Lotus di Peterson e la superò per prendere il comando e vincere la gara è rimasto impresso in quella immaginaria ma reale tavoletta di bronzo che ogni appassionato britannico tiene vicino al proprio cuore. È stato un momento magnifico!“
UNA SERIE DI PODI. Dopo il debutto nel primo GP ufficiale, nel 1974 in Sudafrica a Kyalami, Hunt e la sua Hesketh 308-1 dovettero aspettare altre quattro gare per conquistare il primo podio dell’anno, terzo in Svezia ad Anderstorp, seguito da altri terzi posti in Austria e nel Gran Premio degli USA a fine stagione.

James Hunt a Brands Hatch nel 1974
LA PRIMA VITTORIA. Nel 1975, poi, Hunt vinse il suo primo GP, in Olanda, con la Hesketh 308 B, evoluta aerodinamicamente rispetto alla monoposto dell’anno prima, in una stagione in cui andò a podio anche in Argentina, Francia e Austria, dove ottenne altrettanti secondi posti, per finire poi il campionato sulla 308 C e passare alla McLaren di Teddy Mayer per la stagione successiva.
NELLE MANI DI ALAN JONES. A metà del 1975, il telaio 308-1 fu venduto a Harvey Stiller e ai suoi soci per essere guidato da Alan Jones (diventato a sua volta campione mondiale di F1 con la Williams nel 1980). In seguito, la monoposto fu guidata dal pilota/giornalista Harald Ertl.
IMPEGNATA NELLE GARE STORICHE. Nel giugno 2006, il telaio 308-1 è stato venduto al successivo proprietario, che ha partecipato con successo, dopo un secondo restauro, a gran premi storici a Road America, Las Vegas, Sonoma, Circuit Gilles Villeneuve, Silverstone, Nürburgring e qui a Monaco. Il telaio 308-1, infine, è stato aggiudicato all’asta di RM Auctions a Montecarlo del maggio 2014 per “soli” 280.000 euro, accompagnato dal passaporto tecnico FIA per veicoli storici e dal passaporto tecnico ACCUS/FIA U.S.A., oltre che da un’ampia offerta di ricambi.