James Hunt, tutto iniziò con questa Hesketh

James Hunt, tutto iniziò con questa Hesketh

UN PILOTA FUORI DAGLI SCHEMI. Trent’anni fa ci lasciava James Hunt (all’anagrafe James Simon Wallis Hunt). È stato uno dei piloti di F1 più esuberanti, in pista e fuori, al punto da meritarsi a inizio carriera il soprannome di “Hunt the Shunt” (“Hunt, l’incidente”), a sottolineare la sua propensione ad abbracciare in gara i guard-rail (senza contare l’altrettanto marcata propensione ad abbracciarsi a belle donne appena sceso dalle sue monoposto).

Foto cortesia RM AuctionsLA SFIDA STORICA CON LAUDA. James Hunt è diventato Campione del Mondo al termine della stagione 1976, dopo una rimonta ai limiti dell’incredibile su Niki Lauda, menomato dall’incidente al Nürburgring di quell’anno, approfittando anche della debolezza psicologica di quel momento di Lauda al Fuji, quando abbandonò la pista dopo un giro per le condizioni meteo proibitive che gli suggerirono un polemico ritiro (costatogli poi il titolo iridato). Se Hunt ottenne il suo unico campionato del mondo al volante della McLaren-Ford M23, pochi ricordano che il pilota inglese si mise in luce con il team Hesketh, che lo portò al debutto in F1 al Gran Premio di Monaco del 1973 (giunse solo nono al traguardo) su una March 731. Poi, però, la squadra realizzò una monoposto “fatta in casa”, come accadeva solitamente con le scuderie inglesi che Enzo Ferrari definiva, con un certo complesso di superiorità, “assemblatori”.

Foto cortesia RM AuctionsCORSE E PARTY. Rispetto a tanti altri team owners, Lord Alexander Hesketh aveva risorse economiche enormemente superiori, al punto che la sua partecipazione al Mondiale di F1 fu caratterizzata da uno sfarzo sconosciuto anche alle scuderie rivali di maggior successo, come Brabham, Lotus, Tyrrell e McLaren, solo per restare ai team inglesi. Non solo: le sue monoposto conservarono la linda livrea bianca con le bande rosse e blu, a riprendere i colori della Union Jack, senza “deturpare” la carrozzeria con i nomi degli sponsor.

Foto cortesia RM Auctions“BELLISSIMA” La prima Hesketh, pilotata da James Hunt si chiamava 308. 30 come la cilindrata (3000 cc) e 8 come i cilindri del motore Ford Cosworth DFV. Fu disegnata e progettata internamente da Harvey “Doc”Postlethwaite (che lavorò anche per la scuderia Ferrari per gran parte degli anni ’80) e assemblata dalla B.S. Fabrication Ltd. di Luton. Quando James Hunt vide per la prima volta la vettura, la definì semplicemente “bellissima“. Fu anche impressionato dall’abitacolo spazioso, che era stato adattato alla sua corporatura piuttosto robusta: lui era alto circa 1 metro e 85, quindi ben più della media dei piloti di monoposto.  Ciononostante, la stagione 1974 iniziò con la March 731 dell’anno precedente. Al GP del Brasile, Hunt si classificò al 9° posto assoluto. Dopo quella gara, diverse squadre rimasero sul circuito di Interlagos per continuare i test.

GIRO RECORD A SORPRESA. Dopo alcuni giri di riscaldamento e alcune variazioni nelle regolazioni, Hunt era pronto per un giro veloce. Con grande sorpresa di tutti, quel giro si rivelò più veloce di un secondo rispetto al tempo fatto segnare da Emerson Fittipaldi, che nel GP appena concluso aveva conquistato la pole con la McLaren, e di ben quattro secondi rispetto al tempo di qualificazione dello stesso Hunt con la vecchia March. Per “Doc” Postlewaite, questa immediata dimostrazione di velocità, di fronte a molti rivali increduli, fu uno dei “momenti più soddisfacenti” degli anni trascorsi all’Hesketh Racing.

Foto cortesia RM AuctionsDAVANTI A PETERSON. Il primo vero test del telaio 308-1 avvenne alla Race of Champions di Brands Hatch, non valida per il mondiale. Qui James Hunt si qualificò in pole position, ma dopo un contatto con un’altra vettura, che causò la perdita del musetto, Hunt fu costretto al ritiro per problemi di guidabilità. La prima vittoria di Hunt su questa vettura arrivò alla gara del Silverstone International Trophy, battendo la Lotus di Ronnie Peterson con un audace sorpasso a fine gara.

SORPASSO DA LEGGENDA. A proposito di quella manovra, Pete Lyons, nel suo libro del 1975 “Formula One, The Drivers”, scrisse correttamente: “Valutando attentamente le diverse caratteristiche prestazionali dell’altra vettura, James decise in quale punto del circuito avrebbe dovuto fare la sua mossa: scelse la curva Woodcote, una delle curve più spettacolarmente veloci di tutto il panorama dei GP, dove bisognava accelerare e lasciar scivolare l’auto sulle quattro ruote a 265 km/h e, non a caso, era la curva più famosa di Silverstone. Il modo in cui James gettò la sua Hesketh verso la Lotus di Peterson e la superò per prendere il comando e vincere la gara è rimasto impresso in quella immaginaria ma reale tavoletta di bronzo che ogni appassionato britannico tiene vicino al proprio cuore. È stato un momento magnifico!

UNA SERIE DI PODI. Dopo il debutto nel primo GP ufficiale, nel 1974 in Sudafrica a Kyalami, Hunt e la sua Hesketh 308-1 dovettero aspettare altre quattro gare per conquistare il primo podio dell’anno, terzo in Svezia ad Anderstorp, seguito da altri terzi posti in Austria e nel Gran Premio degli USA a fine stagione.

James Hunt a Brands Hatch nel 1974

James Hunt a Brands Hatch nel 1974

LA PRIMA VITTORIA. Nel 1975, poi, Hunt vinse il suo primo GP, in Olanda, con la Hesketh 308 B, evoluta aerodinamicamente rispetto alla monoposto dell’anno prima, in una stagione in cui andò a podio anche in Argentina, Francia e Austria, dove ottenne altrettanti secondi posti, per finire poi il campionato sulla 308 C e passare alla McLaren di Teddy Mayer per la stagione successiva.

NELLE MANI DI ALAN JONES. A metà del 1975, il telaio 308-1 fu venduto a Harvey Stiller e ai suoi soci per essere guidato da Alan Jones (diventato a sua volta campione mondiale di F1 con la Williams nel 1980). In seguito, la monoposto fu guidata dal pilota/giornalista Harald Ertl.

Foto cortesia RM AuctionsMODIFICATA E RIPRISTINATA. Nel 1988, P. Senkowsky acquistò la vettura dal socio/tecnico di Ertl, Gustave Hoeker. A quel punto erano già state apportate diverse modifiche, tra cui quelle al radiatore e alle sospensioni e cambiate più volte le livree della carrozzeria. Il quinto proprietario, dopo essere venuto a conoscenza della sua storia, ha intrapreso un restauro completo per riportarla alle specifiche del 1974. In questo compito è stato aiutato da Bob Sparshott, della B.S. Fabrication Ltd., che è stato uno dei costruttori originali della scocca e delle sospensioni di questa vettura. Lord Hesketh stesso ha contribuito alla causa fornendo vari dettagli.

IMPEGNATA NELLE GARE STORICHE. Nel giugno 2006, il telaio 308-1 è stato venduto al successivo proprietario, che ha partecipato con successo, dopo un secondo restauro, a gran premi storici a Road America, Las Vegas, Sonoma, Circuit Gilles Villeneuve, Silverstone, Nürburgring e qui a Monaco. Il telaio 308-1, infine, è stato aggiudicato all’asta di RM Auctions a Montecarlo del maggio 2014 per “soli” 280.000 euro, accompagnato dal passaporto tecnico FIA per veicoli storici e dal passaporto tecnico ACCUS/FIA U.S.A., oltre che da un’ampia offerta di ricambi.

  • Hesketh 308 1974 James Hunt
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