La Ferrari dei nostri sogni non è rossa… è blu!

. Se i soldi non fossero così complicati da accumulare, nel mio garage – ovviamente parte di una villa rustica in Toscana con viale di cipressi – non mancherebbero certamente una Exige, una GTA R della Alfaholics, una 997 GT3 RS 4.0 e lei, una sublime Ferrari 360 Challenge Stradale. Sognare non costa nulla, questi giocattoli analogici invece sì, e per un motivo. Nel caso della 360 CS parliamo del picco evolutivo della Ferrari 360 Modena, una delle supercar del cavallino più belle di sempre ed ormai (ma pare assurdo guardandola) ultra venticinquenne.

MUSCOLI DA ATLETA. Se la 360 Modena è bella la 360 Challenge Stradale – ispirata dalla Challenge da corsa – è mozzafiato, un connubio artistico di linee morbide e aggressive, senza mai esagerare. Niente alettoni da picnic o superfici alla Hot Wheels, pura classe e tensione muscolare. Vogliamo parlare di quei cerchi direttamente ripresi dalla Challenge? Magnifici. E della striscia bianca con il tricolore? L’adesivo meno pacchiano della storia. La CS nasce nel 2003 come canto del cigno della Modena: oltre alle modifiche estetiche l’urlante 3.6 passa da 400 a 425 cavalli (con 8.500 giri di limitatore) e il peso scende a 1.180 chili a secco contro 1.290, un bel quintale perso per strada.

DIETA RIGOROSA. La dieta consisteva in freni carboceramici (derivati dalla Enzo nientemeno), finestrini in Lexan, niente radio, uno scarico più entusiasta, Alcantara al posto della pelle per gli interni, paraurti più leggeri, meno materiale fonoassorbente e altre cosette oltre ai sopracitati cerchi by BBS. Ferrari inoltre migliorò la risposta di acceleratore e sterzo e il comparto sospensioni, mentre gli interni guadagnavano bellissimi sedili in carbonio. Tutto ciò portava il rapporto Cv/Ton da 310 a ben 360 cavalli/tonnellata, limando 3,5 secondi lungo la pista di Fiorano e staccando lo 0-100 in 4 secondi fermandosi solo una volta raggiunti i 283 km/h.

RIPORTATA A NUOVO. Se anche voi avete un debole per questa rossa sappiate che su Bring a Trailer è stata venduto un esemplare del 2004… blu. Non sarà la classica verniciatura di Maranello, ma quel ‘Blu Tour De France’ (un nome caro a Ferrari) ha un fascino difficile da ignorare, un po’ come il prezzo. Incidentata – sigh – nel 2020 la 360 CS è stata completamente ricostruita e restaurata dall’attuale proprietario, che dopo cinque anni ha deciso di separarsene. Avrei voluto fare un’offerta solo che gli interni sono in pelle rossa quando sarebbero stati meglio color biscotto, mi toccherà declinare esclusivamente per questo motivo…