![La nuova Lotus fa sul serio. Ecco perché La nuova Lotus fa sul serio. Ecco perché](https://cdn.veloce.it/wp-content/uploads/2023/09/Lotus-Paris-brand-centre-open-for-business-07.jpg)
La nuova Lotus fa sul serio. Ecco perché
Sebbene siano già passati cinque anni da quando la Lotus ha annunciato la svolta nel mondo dell’elettrico e delle auto di lusso, fa ancora decisamente strano parlare della Casa di Hethel quando davanti ai nostri occhi abbiamo auto lunghe oltre cinque metri e pesanti più di due tonnellate senza nemmeno contare guidatore ed eventuali passeggeri. Ma prima di chiudere questo articolo e urlare brutte parole, consentiteci di dirvi qualcosa in più sulle nuove Lotus, perché avendo avuto l’opportunità di provare alcune delle novità e di parlare a lungo con gli ingegneri che stanno dando forma alla Lotus di domani, sono molte le cose che meritano di essere raccontate e altrettante sono le chance che dobbiamo concedere al glorioso marchio inglese prima di chiudergli la porta in faccia. Ma andiamo con ordine.
![Lotus Eletre R Lotus Eletre R](https://cdn.veloce.it/wp-content/uploads/2023/09/LOTUS_ELETRE_R_2CAR_STATIC_1.jpg)
Lotus Eletre R
UN NUOVO CORSO. Nonostante qualcuno si sforzi ancora di cercare un fil rouge tra il presente e il passato, della Lotus che abbiamo conosciuto fino a pochi anni fa non è rimasto molto. C’è la Emira, la sportiva coupé a due posti e motore termico centrale, offerta persino con il cambio manuale. Lei sì che è il frutto di chi le Lotus le ha sempre progettate e costruite, e che con l’iniezione di capitali cinesi è riuscito nell’arduo compito di modernizzare e rendere più fruibile quel divertimento di guida fatto di auto semplici e leggere. Per tutte le altre vetture, invece, il discorso è ben diverso, ma non meno interessante. Nel processo che trasformerà la Lotus da produttore di nicchia a futuro concorrente di colossi del calibro della Porsche, i nuovi patron della Geely hanno dato al marchio un respiro decisamente più internazionale, coinvolgendo ingegneri e costruendo centri di sviluppo ben lontani dalla terra del tè delle cinque. La suv Eletre e la Emeya (ve ne parlo tra un attimo) sono state pensate nel Lotus Tech Innovation Center di Francoforte da menti giovani e brillanti arrivate dai migliori brand automobilistici della concorrenza. E si vede. Quello che mi ha impressionato di più guidando per la prima volta la Eletre qualche mese fa è proprio la qualità e la completezza di un progetto che tutto sembra fuorché il “primo tentativo” dell’inizio di una nuova era.
![Lotus Emira Lotus Emira](https://cdn.veloce.it/wp-content/uploads/2023/09/GC_LOTUS_PSC8217-2_R1a_9_16-1.jpg)
Lotus Emira
![Lotus Eletre Lotus Eletre](https://cdn.veloce.it/wp-content/uploads/2023/09/Lotus-London_1.jpg)
Lotus Eletre
SONO AUTO FATTE DAVVERO BENE. Le Lotus di nuova generazione sono fatte bene soprattutto all’interno, dove materiali e assemblaggi non hanno niente da invidiare alle solite tedesche, anzi. E si guidano altrettanto bene, con quel mix di comfort e controllo che, nel caso della Eletre, si desidera e ci si attende da una suv dalla vocazione sportiva. Ciliegina sulla torta, la velocità di ricarica dalle colonnine ultra fast, che è davvero da record: 350 kW in corrente continua, meglio di qualunque Porsche o Tesla. Certo, i consumi non sono altrettanto miracolosi, ma in un mondo ideale dove le colonnine a 350 kW caricano davvero a 350, si dovrebbe scendere a pochissimi compromessi scegliendo di guidare una Lotus elettrica. Anche la multimedialità e tutto ciò che riguarda i sistemi di assistenza alla guida sono di alto livello: è evidente che alla Lotus hanno fatto tesoro della tecnologia messa a disposizione dal colosso Geely.
![L’abitacolo della Lotus Eletre L’abitacolo della Lotus Eletre](https://cdn.veloce.it/wp-content/uploads/2023/09/LOTUS_ELETRE-S_SOLAR-YELLOW_INTERIOR_1.jpg)
L’abitacolo della Lotus Eletre
IN EVOLUZIONE. Che cosa non mi aveva troppo convinto della Eletre? Sicuramente lo stile. Non è brutta, tutt’altro, ma non emoziona alla vista quanto una Urus o una DBX e non è neppure elegante quanto una Cayenne o una Range Rover. Un po’ anonima e un po’ troppo appesantita nella zona della fiancate, con quelle enormi portiere posteriori che tanto piacciono al pubblico asiatico abituato a sedere dietro piuttosto che al volante. Bene, arriviamo alla finalmente alla Emeya, che abbiamo visto per la prima volta dal vivo pochi giorni fa; perché nonostante sia nata quasi contemporaneamente alla Eletre e abbia dimensioni altrettanto importanti, rappresenta un grande passo avanti in termini di design. Gli sbalzi ridotti la fanno sembrare più corta, lo spoiler attivo è meglio integrato nel posteriore e il design del frontale e in particolare dei fari esprime maggiore personalità e quel pizzico di aggressività in più che ci si aspetta da un’auto che nella sua configurazione più prestante dichiara la bellezza di 905 cavalli. Tutto ciò, unito a un centro di gravità più basso a tarature ad hoc per l’assetto, ci fa ben sperare in un’esperienza di guida elettrica sì, ma coinvolgente.
![Lotus Emeya Lotus Emeya](https://cdn.veloce.it/wp-content/uploads/2023/09/sh02004_013_Lotus_Alpha_34Front_Comp05_RBN_FinalArt_Lotus.jpg)
Lotus Emeya
CI POTREBBERO STUPIRE. Quella dell’elettrico è per la Lotus una scommessa ponderata, che tiene conto dei capitali del gruppo e dell’attesa svolta green dell’Occidente. I prodotti sono validi, ma se questa strategia funzionerà lo potranno dire solo i numeri di vendita: noi – con un po’ di nostalgia – speriamo che per le Lotus old school non sia davvero arrivato il capolinea, ma come abbiamo visto già diverse volte con altri costruttori di sportive, è proprio grazie a suv e berline, magari anche elettriche, che continua a esserci spazio per la passione. Perciò facciamo un po’ di tifo: forza Lotus!