Le Lancia di domani renderanno onore al mito

Le Lancia di domani renderanno onore al mito

In che misura e fino a che punto un logo o un nome riescono a tratteggiare il carattere identitario di un marchio automobilistico? Se il marchio in questione si chiama Lancia, molto. Anzi, moltissimo. Al traguardo dei suoi primi 115 anni di storia, la casa torinese – fresca d’ingresso nell’orbita di Stellantis, il quarto colosso dell’auto nato dall’alleanza tra i gruppi PSA e FCA – non può più permettersi di rinviare una ricostruzione dalle fondamenta quanto mai necessaria per poter piantare di nuovo la propria bandiera nella mappa dei grandi costruttori. La transizione verso la mobilità elettrica sta cambiando rapidamente gli equilibri del comparto dell’auto a livello globale: il raggio d’azione delle case automobilistiche oltrepassa ormai sistematicamente i confini dei paesi d’origine e i mercati suggeriscono chiavi di lettura sempre più internazionali. In un simile scenario, un marchio prestigioso come Lancia – nella visione e nelle strategie di Stellantis – non può più essere rappresentato dalla sola Ypsilon, che in Italia rimane un’inossidabile best-seller ma per più d’una ragione non possiede le giuste credenziali per riportare in alto uno dei nomi più prestigiosi dell’automobilismo mondiale. 

12_Lancia Appia Coupe

INNOVARE GUARDANDO AL PASSATO. Le tappe del lungo, faticoso ma senz’altro avvincente cammino che attende la Lancia le anticipa, nella webserie ‘Eleganza in movimento‘, il CEO del brand, Luca Napolitano, che nella seconda puntata del docufilm, intitolata ‘Un marchio con un’identità unica‘, insieme al responsabile di FCA Heritage Roberto Giolito pone l’accento su due aspetti cardine dello spirito identitario della casa torinese: il logo, emblema di stile e raffinatezza, e i nomi delle auto che hanno scritto i capitoli più gloriosi nella storia del marchio, tutti ispirati al mondo classico greco-romano. Due grandi temi che si riallacciano al leitmotiv del primo episodio, “Design senza tempo”, centrato – come suggerisce il titolo – sul design, un campo in cui Giolito nei suoi lunghi anni di lavoro alla Fiat ha espresso alcune delle sue più felici intuizioni creative. Proprio il papà delle Fiat Multipla (1998) e 500 (2007) analizza il grande potere comunicativo del logotipo della Lancia, manifesto d’eleganza che all’interno di quel piccolo scudetto bianco e blu dovrà tornare ad abbracciare orizzonti valoriali che pochi altri costruttori al mondo possono eguagliare. “Il volante a quattro razze, il comando dell’acceleratore a mano, la bandiera rettangolare e l’asta a forma di lancia”: sono gli stilemi ideati nel lontano 1911 dal conte Carlo Biscaretti di Ruffia – racconta Giolito – che sottolinea la portata innovativa di quei “pochi elementi, tutti ben connotati, alcuni dei quali rimarranno inalterati nel tempo”.

lancia-aurelia-9

UN PATRIMONIO DA RILANCIARE. E innovative, nel loro voler rinverdire i fasti dell’antica Roma, furono tutte le grandi Lancia degli Anni ’50 e ’60, battezzate attingendo dalla nomenclatura delle strade consolari dell’Impero romano. Aurelia, Appia, Flaminia, Flavia, Fulvia: chissà che i modelli di domani non riprenderanno le denominazioni delle grandi regine del passato. Il rischio di un’operazione revival potenzialmente controproducente, vista la potenza dei miti che si andrebbero a toccare, dovrebbe essere escluso, anche se a nomi altisonanti dovranno corrispondere automobili altrettanto importanti. È questa la grande sfida per il futuro raccolta da Luca Napolitano: riaffermare “un patrimonio che pochi altri marchi automobilistici possono vantare”. 

11-lancia-flavia-convertibile

  • 00_Luca Napolitano e Roberto Giolito
  • 10_Lancia Dilambda
  • 11_Lancia_Aurelia B24 Spider
  • 12_Lancia Appia Coupe
  • 14_Lancia_Flaminia_Presidenziale
  • 16_Lancia Y10 Fire_1986-1989
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