Monterey Car Week, magica è dire poco

Monterey Car Week, magica è dire poco

Partiamo da un dogma. È pressoché impossibile che un’edizione della Monterey Car Week  faccia  fiasco. Gli eventi in programma sono talmente numerosi e vari come tipologia che, anche se qualche appuntamento dovesse essere un po’ sottotono, sarebbe più che compensato dagli altri. Quest’anno, in ogni caso, è andato tutto alla grande, a conferma del momento d’oro che stanno vivendo le auto d’alta collezione. Le aste hanno sbriciolato i record precedenti, mentre la penisola di Monterey si trasformava in un tripudio di supercar e hypercar che sgasavano spensierate e le storiche facevano girare la testa ai tantissimi appassionati che hanno staccato un biglietto per non perdersi lo spettacolo. Ecco dunque un piccolo resoconto di quello che ci è piaciuto quest’anno, sperando che possa servirvi per prepararvi al meglio all’appuntamento con la prossima edizione.

Rolex Circle of Champions “Best of Show”1956 Ferrari 410 Superamerica “Super Fast”
Anne Brockton Lee

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NESSUNO VORREBBE PERDERSI PEBBLE BEACH. Dici Car Week e pensi subito a Pebble Beach. E non è un caso, visto che esiste da ben 72 anni ed è diventato nel corso degli anni il termine di paragone assoluto per valutare l’importanza di qualsiasi altro concorso d’eleganza per automobili nel mondo. Inutile dire che chi riesce a farsi “accettare” la macchina per questa competizione entra in un club ristrettissimo di pesi massimi del collezionismo (e di riflesso vede la quotazione della propria vettura schizzare verso l’alto). Per non parlare della location, che nel resto dell’anno è uno dei campi da golf più importanti al mondo e in cui una villetta unifamiliare di legno può costare anche decine di milioni di dollari. Insomma, si tratta di un’istituzione di grandissima tradizione e che produce contenuti di qualità sopraffina. Non si può pensare alla Monterey Car Week senza il concorso di eleganza di Pebble Beach, e lo sanno bene anche le case auto. Casa Ferrari è praticamente sul green del concorso e la Mercedes e la Lexus lontane. Un po’ più distanti le altre, che per scelta tattica optano per le ville che s’affacciano sulla celebre 17 Mile Drive di Pebble. Meno formali forse rispetto alla struttura vetrata della Mercedes, ma sicuramente più adatte ad accogliere clienti top, concessionari e altri ospiti d’onore che di giorno si gustano le prelibatezze degli chef stellati e la sera si scatenano in esclusivi party a invito.

UN TRIDENTE CHE BRILLA. Quest’anno ha particolarmente brillato la Lounge della Maserati, dove un simpatico hangar nascondeva la MCXtrema, missile non omologato presentato poi il venerdì a The Quail. Ma ha fatto un gran parlare di sé anche la Lamborghini, che ha festeggiato i suoi primi sessant’anni di storia con un parterre di supercar mozzafiato, mentre la Bentley, come di consueto, ha raddoppiato confermando il proprio quartier generale temporaneo dell’anno scorso e organizzando poi il tradizionale Signature Party al Tennis Club. Se soffrite della cosiddetta Fear-of-Missing-Out (tradotto: se per voi perdervi un evento o un party memorabile è una delusione difficile da digerire), Pebble Beach non fa per voi: la probabilità di non essere invitati, infatti, è elevatissima. Se invece, come si suol dire, avete qualche santo in paradiso, potreste anche essere messi in lista per qualche festa privata nelle ville prese in affitto per la settimana da brand come Gemballa o Issimi, che quest’anno ospitava la Diablo Eccentrica reinterpretata da Carlo Borromeo.

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PARTY IN PIAZZA. Non disperate, comunque: non serve una Bugatti Type 57 Coupé Atlantic come quella di Ralph Lauren per dire di aver partecipato alla Monterey Car Week. Gli appuntamenti a costo zero, o comunque relativamente abbordabili, sono tantissimi. Si possono vedere le macchine d’epoca piccolissime (in realtà molte hanno le dimensioni di normali vetture, almeno per gli standard europei…) di “The Little Car Show”, passeggiando per le vie di Pacific Grove con un caffè di Starbucks in mano. Le auto più anziane proprio non vi interessano? Nessun problema: a Monterey c’è (tanta) “ciccia” pure per chi non ha un debole per le classiche. Qualche esempio? Le vetture esagerate di Exotics on Broadway, un mix scoppiettante tra il calore di una festa patronale e i bei tempi del Motor Show di Bologna. Una lunga via di Seaside diventa il centro di una affollatissima street parade: a bordo strada sono parcheggiate McLaren, Ferrari, Pagani e altre supercar, ma anche restomod muscolosi all’americana, rielaborazioni in chiave tuning di auto a stelle e strisce ed europee e stand dei produttori di componenti racing.

E mentre le casse del DJ set pompano come se non ci fosse un domani, possono capitare cose molto strane. Come vedere farsi largo, tra la folla oceanica che cammina, un convoglio di tre Classe G Brabus 6×6. Esatto, tre, e tutte in una volta. Roba che probabilmente non accadrebbe neppure a Bottrop, nella Ruhr, dove ha sede il tuner tedesco che trasforma in un mostro a sei ruote motrici la mitica Geländewagen. Ma questa non è che la punta dell’iceberg. Basta una sedia da campeggio piazzata sul ciglio della strada o di qualche curva panoramica per creare un punto d’osservazione perfetto, e aspettare. È un via vai continuo, dalle prime ore del mattino fino a notte fonda. Facoltosi signori attempati a bordo di Ferrari da museo, influencer con l’hypercar a noleggio, aspiranti cannonballisti e rampanti rappresentanti della Gen Z con il “macchinone” di papà. A prescindere dalla motivazione per cui sono lì, tutti offrono al pubblico della Monterey Car Week uno spettacolo unico, e per giunta gratis. Sono loro, la vera attrazione, al punto che non ci sarebbe nulla di male né di strano se un giorno Discovery Channel volesse dedicargli un documentario.

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UN LUSSO PER POCHI. Se il piatto è già ricchissimo così, per i più fortunati ci sono anche le bonus track. Sono i grandi eventi della Car Week, quelli che – al ritmo di uno al giorno, tra un pieno di benzina e l’altro – scandiscono il calendario della settimana motoristica di Monterey. Tutti diversi tra loro, hanno in comune una cosa: l’esclusività. Ad aprire le danze è Motorlux, che fa del lusso il proprio filo conduttore. Inaugura con un sonoro e sfavillante botto gli appuntamenti della Car Week, il mercoledì sera, colonizzando un bel pezzo del terminal dei voli privati di Monterey. Gioca infatti sul binomio tra auto eccezionali e aviazione executive, a cui fanno da corollario esperienze enogastronomiche à la page. “Lusso a motore”, è il nome scelto – non casualmente – da Hagerty. E suona come una dichiarazione di intenti, visto che il gruppo assicurativo con sede a Traverse City, nel Michigan, sta investendo parecchio negli eventi automobilistici e nella produzione di contenuti (ha comprato l’evento nel 2022). Sta a voi decidere se scatenarvi davanti alla console o salire sull’ultimo elicottero Bell o sulla versione a lungo raggio dei jet Gulfstream. Ma perché non fare entrambe le cose? 

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GLI ALTRI IMPERDIBILI APPUNTAMENTI. A metà tra l’esperienza extra-lusso e il concorso di eleganza tradizionale, poi, c’è The Quail, A Motorsports Gathering. Si tratta, molto semplicemente, di uno degli eventi più inarrivabili al mondo. Giusto per darvi un’idea, per entrare non basta sborsare gli oltre 600 dollari del biglietto: gli ingressi sono sorteggiati con una lotteria. Se avete la fortuna di entrare, però, varcherete le porte del paradiso terrestre dei motori: auto d’epoca tirate a lucido s’accompagnano a supercar di prestigio, e tutte fanno da corollario alle grandi novità delle case. Non è infatti solo Stephan Winkelmann (prima numero uno della Bugatti, ora della Lamborghini) a scegliere il palco di The Quail per mostrare al mondo l’ultima concept car. I motivi sono principalmente due. Prima di tutto, l’evento è una cornice molto più affascinante di un salone tradizionale, come può essere, per esempio, quello di Ginevra. L’attenzione di pubblico e media (anche non strettamente del settore, del resto il mondo è quello del lusso…) è altissima. Mettiamo poi che un costruttore voglia “piazzare” tutti gli esemplari di una fuoriserie in edizione numerata prima dell’avvio della produzione (come nel caso della Maserati MCXtrema, presentata all’edizione di quest’anno): be’, a The Quail è molto probabile che trovi buona parte dei potenziali clienti. Infine, fa parte della triade di Monterey anche Concorso Italiano, l’appuntamento per eccellenza per gli amanti delle vetture di casa nostra. Qui sono le auto d’epoca a giocare la parte del leone, anche se non mancano modelli moderni. È il regno incontrastato delle Ferrari, delle Lamborghini e delle Alfa Romeo che fanno sognare, benché tutta la produzione tricolore sia ben rappresentata (quest’anno, tra l’altro, c’è stato il grande ritorno della Bizzarrini con un esemplare della 5300 GT Corsa Revival). Un’esperienza sempre all’insegna del bien vivre, ma assai più vicina a un car meet tradizionale, a tutto vantaggio dei proprietari delle auto, che sono spesso collezionisti d’alto rango. Sono loro, alla fine, i veri protagonisti.

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LE NOVITÀ IN VISTA DEL 2024. La Monterey Car Week è un universo vasto, sconfinato e mai pago di deliziare i suoi ospiti. Ma non sarà mai abbastanza meraviglioso, perché non ci sono limiti alle novità. La grande sorpresa di quest’anno è stata il Monterey Motorsports Festival, l’evento pensato dall’italiano Paolo Manca per coniugare il fascino delle esperienze più esclusive della Car Week con la freschezza delle street parade. Il risultato? Auto incredibili e vibes da Coachella, per una festa che va avanti dalle 11 del mattino alle 10 di sera. L’evento che mancava e che sicuramente farà felici gli abitanti di Monterey e Carmel-by-the-Sea, visto che, almeno per un giorno, toglie dalle strade una parte del traffico più rumoroso della Car Week.

(Testo di Liliana Oliosi, foto di Cesare Sasso, Mindiana Jones, Andrea Panisi, Pebble Beach Concours, Hagerty, The Quail, EOB)

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