Numarine 32XP: come prima, più di prima
Le misure contano. Certo, è una cosa che sapevi già. Ma già che ci siamo, te la dico tutta: sappi che non bastano. Ci vogliono anche cose: come l’eleganza, il savoir faire e l’originalità. Ovviamente anche il comfort di bordo aiuta. Ah sì, per la cronaca, sto parlando di barche. E per la precisione della Numarine 32XP, rivista e corretta dall’Hot Lab (il noto studio milanese che l’anno scorso è stato premiato al World Superyacht Award, l’Oscar dei panfili). Per la verità, il 32XP è stato solo rivisto, dato che da non c’era niente da correggere, come sottolinea il cofondatore di Hot Lab, Antonio Romano. “Non abbiamo minimamente toccato la disposizione degli spazi, che era già perfetta”, come volevasi dimostrare. Per questo, per arredare i 600 metri quadrati di questa specie di condominio galleggiante, i designer meneghini si sono concentrati sulla qualità dei materiali usati e sulla color ‘palette’, insomma (attenzione, l’abbinamento dei colori non è un dettaglio secondario: è da questo accorgimento che dipendono armonia e senso di accoglienza di un ambiente). La personalizzazione di questo optional, è assoluta, “il nostro intervento, continua Romano, può essere richiesto anche tre o quattro mesi prima che venga consegnato lo yacht”. E così, alle linee molto sexy, caratterizzate da quella prua quasi verticale e sfrontata e dalle ampie vetrate panoramiche che contraddistinguono i lati, si possono abbinare interni salottieri, roba da Milano da bere.
SPAZIO E COMFORT. Il 32XP può avere fino a sei cabine per un totale di dodici ospiti, inclusa la master suite sul ponte principale. Per non parlare della cabina vip là in alto, con le porte scorrevoli che si aprono sul mare (mentre le 3 stanze per i cinque membri dell’equipaggio sono davanti, sotto il ponte). Dicevamo comfort: che sempre di più anche in alto mare si traduce in quiete e silenziosità di crociera. Tu pensa che uno degli interventi più importanti è proprio l’abbattimento di rumori e vibrazioni nelle cabine. Un esempio: nell’alloggio padronale parliamo di 37 decibel (roba da biblioteca deserta) che, a motori spenti, scendono addirittura a 30. Com’è possibile? Staccando le cabine dalla struttura portante della nave, soluzione che di solito è tipica di yacht lunghi almeno il doppio.
