Porsche 911 GT3 R rennsport: l’arma definitiva

Porsche 911 GT3 R rennsport: l’arma definitiva

Rennsport. Scritto per esteso, non abbreviato in RS come solitamente accade nei modelli GT stradali. Questo perché la nuova Porsche 911 GT3 R rennsport (in tedesco ‘da corsa’) vuole mettere subito le cose in chiaro: non è una vettura stradale ispirata al Motorsport, non è una hypercar da ammirare e basta, l’ultima belva di Stoccarda è persino più estrema della GT3 R sulla quale si basa. Esatto, Porsche l’ha fatto di nuovo. Così come avvenne per la 919 Hybrid Evo gli ingegneri teutonici hanno girato un po’ attorno alla 992 GT3 R e hanno pensato: “chissà cosa potremmo ottenere senza vincoli”. Ed ecco a voi la 992 GT3 R rennsport, un’arma micidiale liberata dalle catene della FIA.

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MECCANICA MOZZAFIATO. Partiamo dal motore, pura arte. Il 4,2 litri flat six passa dai 565 cavalli della Porsche 911 GT3 R a 620 cavalli, con un limitatore a 9400 giri e una potenza specifica di 148 Cv/litro. Aspirato of course. Gli ingegneri Porsche hanno ridisegnato pistoni e alberi a camme, tolto qualunque restrizione precedente e utilizzato carburante E25, tra le quali figurano gli E-fuels, capaci di un notevole potere anti detonante che garantisce rapporti di compressione più elevati. La rapportatura è più lunga, con una velocità massima incrementata di 20 km/h, mentre il peso – con un pieno, ovvero 117 litri – si ferma a 1240 chili senza questioni di BoP (Balance Of Performance).

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NUOVO DESIGN. Il Centro Stile Porsche ha voluto differenziare completamente la linea della rennsport, considerata l’erede della recente 935. Si sono ricercate le proporzioni perfette, allargando leggermente la carreggiata, slanciando il profilo e abbassando ulteriormente il corpo vettura. Della GT3 R restano solo cofano e tetto, tutto il resto è stato ridisegnato per essere più efficiente, eliminando addirittura gli specchietti retrovisori, ora digitali. Le prese d’aria sulle fiancate sono accentuate dalla verniciatura a contrasto, protette da una copertura esterna per evitare che dei detriti causino danni; il passaruota anteriore è ancora più estremo in modo da generare la maggior deportanza riducendo al minimo le turbolenze.

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OMAGGIO AL PASSATO, SGUARDO AL FUTURO. Lo spettacolare posteriore è fluidissimo, dominato da due elementi principali: l’immensa ala, ispirata alla 935/77 originaria e caratterizzata da un doppio supporto similarmente alla 962 Le Mans, e l’esagerato estrattore, sovrastato dal doppio scarico centrale. Completano il tutto cerchi BBS da 18’’, livrea bianca, rossa e blu, freni AP, cambio sequenziale a sei marce e… un singolo sedile. L’incredibile track car di Stoccarda è stata presentata alla Rennsport Reunion, un festival di quattro giorni e 80.000 spettatori che si tiene a Laguna Seca per festeggiare passato, presente e futuro di Porsche. I collezionisti staranno già facendo a gara per averne una, ma dovranno affrettarsi visto che la produzione si fermerà a soli 77 esemplari, tutti in vendita a partire da 951.000 euro.

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