America’s Cup: la vittoria va a New Zealand

America’s Cup: la vittoria va a New Zealand

17 MARZO. Purtroppo la prossima Coppa America si correrà a orari impossibili come questa. Già, la missione di Luna Rossa, e cioè riportare la competizione più vecchia del mondo in un mare meno esotico, si è rivelata impossibile. Oggi i neozelandesi, capitanati da Peter Burling si sono aggiudicati la 36esima America’s Cup, riconfermandosi squadra da battere per gli sfidanti che saranno. Il segreto del loro successo? Avere la barca più veloce aiuta e giocare in casa pure. Va detto che gli italiani, con l’infiltrato speciale Spithill (l’australiano che a sua volta giocava un personalissimo derby contro i kiwi), ci hanno provato fino alla fine. E portano a casa: la Prada Cup e tre vittorie di coppa. Oltre che la voglia di riprovarci, parola di Patrizio Bertelli.

16 MARZO. New Zealand spadroneggia anche oggi. Certo, Luna Rossa parte bene e per metà regata (la prima e unica disputata oggi) impone il proprio ritmo, ma i kiwi hanno una marcia in più. E appena c’è un filo di vento allungano. Vento che da queste parti dev’essere galantuomo come il tempo, visto che nella seconda regata è calato di colpo, costringendo la direzione ad annullarla. Una boccata d’aria per gli italiani che sanno benissimo che ormai ai padroni di casa manca un solo punto per conservare la coppa.

15 MARZO. Il sorpasso, ecco il titolo di oggi. Per la prima volta in questa Coppa America una squadra, nello specifico quella dei kiwi, vince entrambe le regate, portando a casa punti così preziosi che potrebbero riconfermarli campioni già domani. Sempre che i cali di vento, dopo aver fatto lo sgambetto agli italiani, non si decidano a cambiare obiettivo. Peccato perché in entrambe le prove Luna Rossa era partita benissimo. E se nella prima perde per merito degli avversari, nella seconda regata è in netto vantaggio (e parliamo di minuti), almeno fino a quando, dopo una virata, il vento non la pianta in asso. Sedotta e abbandonata in mezzo al mare.

14 MARZO. Oggi niente regate. E non c’entrano Covid e guasti tecnici, no, questa volta le gare sono andate via col vento. Che non si è fatto vedere per tutta la giornata, rimanendo sempre sotto i fatidici 6,5 nodi necessari per la partenza. E così, equipaggi e (tele)spettatori (in acqua c’erano più di 1300 barche…), sono dovuti tornare in porto a vele ammainate. Ritenta domani, sarai più fortunato. Visto che si prevedono dai 10 ai 14 nodi.

13 MARZO. Nonostante la giornata sia stata la fotocopia di quella di ieri, il gioco si fa sempre più interessante. E i valori in campo sempre più chiari. Prendi Spithill, lo stratega di Luna Rossa, che sotto le mentite spoglie da lupo di mare in realtà nasconde una vecchia volpe. O la barca del team New Zealand, che quando parte bene (vedi la seconda regata) non ce n’è più per nessuno. E quindi, anche se il punteggio dice parità assoluta, 3-3, non è per niente calma piatta come sembra. Gli equipaggi sanno benissimo che questa tiritera sta trasformando l’America’s Cup in una finale di coppa del mondo. Quando basta un rigore…

12 MARZO. Pronti, partenza… stop. Il primo start viene annullato, causa invasione di campo da parte di uno spettatore. Già, succede pure nella vela. La sfida Nuova Zelanda – Italia finisce per l’ennesima volta con un pareggio. Luna Rossa comincia la prima regata col piede giusto e, nonostante il vento molto debole, prosegue in testa fino al traguardo. La seconda gara invece va ai kiwi, che dimostrano ancora una volta di avere la barca più veloce della partita. Come se non bastasse, a un certo punto gli italiani inciampano (guasto tecnico o pausa caffè?), e prendono altro distacco. I padroni di casa ringraziano e vincono di misura.

10 MARZO. La prima giornata di Coppa America finisce con un colpo di scena. La vittoria di Luna Rossa nella seconda gara. Il riassunto: New Zealand si fa trovare preparata e come da pronostico vince la prima prova. Non di molto, ma dimostra sul campo che la nomea di barca molto veloce è più che fondata. Ma quando il gioco si fa duro gli italiani cominciano a giocare e la barca di Max Sirena e compagni parte bene e avanza anche meglio, aumentando sempre di più il distacco. Almeno fino a un certo punto. Quando ormai per i Kiwi non c’è più niente da fare. Domani pausa di riflessione, si torna a regatare il 12.

SI PARTE (SE TUTTO RIMANE COSÌ). L’organizzazione della Coppa America ha confermato il calendario delle regate (salvo cambiamenti per cause di forza maggiore, leggi lockdown). Dal 10 marzo in poi ci saranno due regate al giorno (tranne l’11, che non si correrà). Vince chi arriva prima a quota 7 vittorie.

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COMUNICAZIONE DI SERVIZIO. Il Covid ci rimette lo zampino e il primo weekend di finali, previsto per il 6-7, è stato posticipato fino a data da destinarsi. Tina Symmans, numero uno dell’evento, dice comunque che non bisogna aspettarsi di assistere a qualche gara prima del 10. Staremo a vedere.

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21 FEBBRAIO. Luna Rossa vince la Prada Cup battendo gli inglesi di Sir Ben Ainslie 7 a 1. Al team di Ineos, che all’inizio dei giochi era dato per favorito (e che, tra le altre cose, aveva fatto segnare la velocità massima in gara), non è bastata neanche la penalità che nella seconda regata ha costretto gli italiani a farli passare davanti. Per Luna Rossa è la seconda volta nella sua storia che arriva a sfidare il detentore della Coppa America: che oggi, come 21 anni fa, sono proprio i Kiwi. Prossimo aggiornamento il 6 marzo, quando comincerà la 36esima America’s Cup. Rimanete sintonizzati.

20 FEBBRAIO. Anche se oggi si è tornato a regatare, la ripresa dei giochi non era poi così scontata. La prima gara si chiude a favore degli italiani, che portano a casa la quinta vittoria consecutiva (arrivando a -2 dal trofeo che apre le porte per l’America’s Cup). Nella seconda, invece, gli inglesi di Ineos partono meglio, allungano bene e, nonostante il distacco con Luna Rossa si riduca nel finale, si aggiudicano la loro prima regata nella Prada Cup. Il bollettino del morale dà quello dei sudditi di Sua Maestà in ripresa; costante, ma parzialmente rabbuiato, quello degli italiani.

14 FEBBRAIO. È San Valentino e Luna Rossa fa un regalo a tutti gli italiani innamorati di vela: questa bella doppietta (l’ennesima). Ancora una volta Sir Ben Ainslie è costretto a inseguire. Il segreto di tanto successo? Partenze azzeccate e, come aveva già ammesso lo skipper di Sua Maestà, la barca tricolore sarebbe stata difficile da battere se Max Sirena & Co. non si mettono a sbagliare un po’. Ma per ora gli errori li fanno gli altri, messi sotto pressione da tutte queste sconfitte: non è un caso che nella regata due, Ineos stesse per fare una bella scuffiata, finita per fortuna solo con una spanciata da tuffo mancato.

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO. La regata di mercoledì 17 è stata cancellata causa Covid. In Nuova Zelanda è scattato il lockdown di livello 3 e per le prossime 72 ore è tutto più o meno bloccato, compreso il villaggio dell’America’s Cup. In attesa di nuovi aggiornamenti, i team hanno più tempo per festeggiare (Luna Rossa) e leccarsi le ferite (Ineos).

13 FEBBRAIO. Primo giorno di finale di Prada Cup. Gli italiani di Luna Rossa partono col piede giusto e portano a casa due vittorie. È evidente che le due settimane di sosta hanno permesso al team capitanato da Max Sirena di mettere a punto squadra e imbarcazione. Ecco spiegato come, nonostante quelli di Ineos abbiano già dimostrato di essere i più veloci, questa volta siano stati costretti a inseguire. Arrivando al traguardo dopo quasi due minuti alla prima regata, distacco che si è ridotto ad appena un soffio (26 secondi) alla seconda.

30 GENNAIO. Regate fotocopia di quelle di ieri. Anche in questa giornata di gare Luna Rossa ha dominato sugli avversari di American Magic, conquistando l’accesso alle finali della Prada Cup. Ad attenderli il 13 febbraio, gli inglesi di Ineos. Gli annali dicono che non è la prima volta che una barca italiana arriva così in alto. La prima fu quella del Moro di Gardini (1992) e poi è scattato l’abbonamento di Prada (2000, 2007, 2013). Solo due volte il tricolore è arrivato a lottare per la coppa. Per ora.

29 GENNAIO. A guardare i numeri della prima tornata di eliminatorie, Luna Rossa ha stravinto. Disputate sul campo C, entrambe le regate infatti si sono concluse con gli italiani (di gran lunga) al comando: 2 minuti e 43 secondi la prima volta, 3 e 7 la seconda. Va detto che quelli di American Magic avevano già vinto un’altra gara, quella contro il tempo che li ha visti impegnati a riportare a galla un’esperienza di coppa che stava per naufragare anzitempo.

23 GENNAIO. Prima la notizia: hanno vinto gli inglesi di Ineos. Poi il commento: più che prevedibile, per quello che si era visto fin qui. Peccato, perché Luna Rossa è stata in vantaggio per molto tempo, ma i 33 secondi di distacco al traguardo ci sono tutti. Archiviate le regate fantasma, quelle che secondo il regolamento bisognava fare contro American Magic (che è ancora in cantiere per le riparazioni del dopo scuffiata), resta quella di domani: l’ultima vera. Che però, dato che gli inglesi si sono già conquistati il biglietto per la finale della Prada Cup, di fatto non serve più a niente. Ma potrebbe essere divertimento allo stato puro.

20 GENNAIO. American Magic si ritira dai giochi, almeno momentaneamente. L’incidente di tre giorni fa ha lasciato il suo bel segno sullo scafo in carbonio: a forma di falla. Per tapparla useranno tutti i mezzi possibili, anche pezzi della Defiant (l’altra barca), ma i tempi stringono. E così questo weekend la Prada Cup va avanti senza di loro, poi si vedrà. Ma Terry Hutchinson, lo skipper, è ottimista e sogna di tornare per le semifinali. Mai come oggi lo striscione sventolato dai suoi fan torna buono: we believe in Magic (crediamo nei miracoli).

17 GENNAIO. La giornata si apre all’insegna del déjà vu, ma si chiude con un colpo di scena. Gli inglesi continuano a cavalcare l’onda e a scavalcare avversari (conducono la classifica a punteggio pieno) e anche Luna Rossa si attiene al copione del RR1 (Round Robin 1): perdendo contro di loro, ma vincendo con quelli di American Magic. Che, protagonisti di una memorabile scuffiata (capsize), ritornano alla base bagnati ma contenti. Di essere tutti d’un pezzo. Si torna a regatare il 22 gennaio.

16 GENNAIO. Si conclude il primo Round Robin con il primo punto di Luna Rossa Prada Pirelli che batte American Magic. Gli americani soccombono anche con Ineos. La classifica generale di questo secondo giorno di regate (con poco vento) vede gli inglesi al comando con punteggio pieno, seguiti dagli italiani di Luna Rossa (1 punto) e American Magic con 0.

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15 GENNAIO: SI PARTE. Va bene. Fin qui hanno scherzato, ma oggi, in quel di Auckland si è fatto sul serio. Ebbene sì, è partita la Prada Cup (che, come sai, è l’insieme di regate eliminatorie che determineranno chi sfiderà il team Emirates New Zealand). Se le alzatacce non ti pesano, allora ti può servire questo calendario dell’evento. Il programma prevede che da qui al 24 American Magic, Ineos Team UK e Luna Rossa Prada Pirelli se le diano di santa ragione, per un totale di 4 Round Robin e 12 regate. Le semifinali vedranno, Luna (Rossa) contro l’altre armate, la seconda e la terza classificata. Passa il turno chi si accaparra per prima 4 gare (29 gennaio – 2 febbraio). Il vincitore sfiderà quindi il primo, che nel frattempo sta alla finestra a studiare avversari e affinare le tecniche (13 – 22 febbraio). In questo caso, lo sfidante di Emirates sarà quello che è stato capace di portare a casa 7 regate. 

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MA PER ORA SI PARLA SOLO INGLESE… Eh già. Niente hanno potuto americani e italiani. I sudditi di Sua Maestà hanno dimostrato sul campo di regata di aver saputo interpretare al meglio vento e avversari. Almeno oggi, ma il primo giorno di battaglia non fa primavera. Contro American Magic Ineos Team UK ha vinto con quasi un minuto e mezzo di vantaggio, che con gli italiani si è ridotto a 28″. Autoironico, ma entusiasta, lo skipper inglese ha dichiarato tutta la sua felicità dicendo che è “di gran lunga meglio una giornata come questa che sei sconfitte consecutive…”. 

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GLI SFIDANTI. Breve ripasso della puntata precedente. Il team Luna Rossa Prada Pirelli viene fondato nel 1997 da Patrizio Bertelli, CEO di Prada, e questa è la sesta volta che partecipa alla competizione velistica più importante del mondo. Al timone, l’immancabile skipper Max Sirena. New York Yacht Club American Magic invece nasce nel 2017: l’obiettivo della Bella Mente Racing è quello di riportare a casa, appunto in America, l’omonimo trofeo. E poi c’è Ineos Team UK, il più giovane di tutti. Nato nel 2018, è capitanato da Sir Ben Ainslie, già vincitore della coppa e marinaio olimpionico più premiato di sempre. 

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