Questa Audi A1 è più rara di una Bugatti Chiron

Questa Audi A1 è più rara di una Bugatti Chiron

Ci sono auto, un numero sempre maggiore purtroppo, che in Italia non si sono mai viste, non si vedono o addirittura non sono mai state importate. Un po’ perché le Case automobilistiche, o meglio, le filiali italiane, sono sempre più restie a richiedere l’omologazione di vetture destinate alla vendita in pochi esemplari, un po’ perché il mercato nazionale, fortemente impoveritosi, è sempre più focalizzato su modelli dei segmenti inferiori e nelle motorizzazioni meno performanti. Anche per questo di Audi A1 quattro, in Italia, non se ne sono praticamente mai viste: una limited edition rara per una clientela super selezionata, che l’ha scelta e comprata per muoversi tra St Moritz e Zurigo, tra Gstaad e Ginevra o tra la Costa Azzurra e le stazioni sciistiche delle Alpi Marittime senza dare troppo nell’occhio pur rimanendo ben riconoscibile dagli autentici appassionati di auto sportive.

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UN PO’ DI STORIA. Dopo molte indiscrezioni, alla fine del 2011 l’Audi svela un’esclusiva versione alte prestazioni della sua compatta A1. La tanto attesa hothatch arriva anticipa di qualche anno quella che sarebbe poi diventata l’Audi S1, ma è molto più rara: denominata Audi A1 quattro, è stata costruita in soli 333 esemplari per tutto il mondo e ha da subito guadagnato uno status di culto tra i seguaci del marchio. Lo stile aggressivo prende ispirazione dal mondo dei rally richiamando le forme della concept A1 Clubsport (503 CV e 660 Nm) prodotta in esemplare unico dalla Casa di Ingolstadt, con la differenza che il motore centrale a 5 cilindri della concept-car lasciava il posto a un 4 cilindri turbo montato anteriormente. Con una potenza di 256 cavalli e una coppia di 350 Nm, il motore turbo EA113 da 1984 cc era in grado di spingere la A1 quattro da 0 a 100 km/h in soli 5,7 secondi. La velocità massima era di poco inferiore ai 250 km/h, anche se i dati grezzi raccontano solo metà della storia.

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QUATTRO. Come suggerisce il nome, la trazione era distribuita su tutte e quattro le ruote tramite un leggero albero di trasmissione in fibra di carbonio. In condizioni normali, le ruote anteriori svolgevano gran parte del lavoro, ma non appena si verificavano degli slittamenti, un cervello elettronico e un differenziale di tipo Haldex attivava le ruote dietro. La trazione risultante era formidabile e rendeva la A1 Quattro molto efficace anche sul bagnato. Ma non finisce qua perché grazie agli aggiornamenti del telaio (tra cui le sospensioni multi-link della TTS, le carreggiate allargate e gli pneumatici larghi 225/35 R18) la rendevano anche molto più maneggevole dell’auto da cui deriva.

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TECNICA A MISURA DI APPASSIONATO. Non è difficile quindi comprendere quale fosse il target di clientela: automobilisti più o meno senza limiti di budget e molto esigenti in termini di prestazioni e dinamica di guida. Un’auto dalle performance decisamente notevoli, specie per una compatta, resa più coinvolgente dalla trasmissione manuale a 6 rapporti, l’unica disponibile. In totale, circa 600 componenti sono stati cambiati o rivisti, dai cerchi da 18 pollici su misura ai freni potenziati, fino al pacchetto aerodinamico all’avanguardia. Per un’auto che prometteva stile, prestazioni ed esclusività in egual misura, il punto focale del sontuoso abitacolo rivestito in pelle Silk Nappa era il provocante contagiri rosso brillante.

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QUESTA O UNA S1? NON ABBIAMO DUBBI! L’Audi A1 quattro è una vettura quasi introvabile; chi ne fosse innamorato non dovrebbe quindi lasciarsi sfuggire l’occasione di provare ad aggiudicarsela all’asta di RM Sotheby’s che si terrà nel Principato di Monaco, dove peraltro l’auto risiede stabilmente. Appartenuta infatti fin dalla prima immatricolazione a una delle famiglie più ricche del Principato, questa A1 quattro di colore Glacier White è stata utilizzata con estrema parsimonia, con una media di meno di 1000 km all’anno da quando è stata acquistata. Al momento della catalogazione. Nel 2021, l’Audi è passata di mano per la prima e unica volta quando è stata acquistata da un collezionista tramite l’agente Ferrari, Charles Pozzi. Non sorprende che la A1 quattro sia ancora splendidamente presentata. Il fascicolo storico rivela che è stata sottoposta a un’attenta manutenzione da parte dei tecnici Audi e che ha percorso solo poche centinaia di chilometri con gli attuali pneumatici Bridgestone. Anche se una Audi S1 quattro attuale offre prestazioni leggermente migliori e lascia intuire un futuro da youngtimer, con una moderata svalutazione nei primi 10 anni di vita (considerando il mercato europeo nel suo complesso e non solo quello italiano), la A1 quattro è una instant classic che già oggi ha i galloni di auto da collezione. 

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