Questa Porsche da corsa è scappata dalla pista

Questa Porsche da corsa è scappata dalla pista

Ci sono leggende che meritano di essere rivissute, esperienze straordinarie che non possono restare isolate. Hanno quasi un “obbligo morale” di ripetersi. Cinquant’anni fa, il Conte Rossi di Montelera lasciava lo stabilimento di Zuffenhausen al volante dell’unica Porsche 917 trasformata in vettura stradale. Oggi, l’altrettanto esclusiva 963 SRP – le iniziali stanno per Roger Searle Penske – fa la sua prima apparizione tra le strade e i vicoli del centro di Le Mans, a pochi giorni dalla gara ufficiale. Accanto a lei, la sua illustre progenitrice.

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PIÙ VICINA POSSIBILE ALL’AUTO DA CORSA. Il progetto nasce da un’intuizione condivisa tra Porsche Penske Motorsport e Porsche Nord America. L’ex pilota Roger Penske e il suo braccio destro, Jonathan Diuguid, hanno una folgorazione: un’idea folle, visionaria, quasi delirante, ma così appassionata da meritare attenzione. E se… portassimo la Porsche 963 da corsa sulle strade di tutti i giorni? Il progetto prende vita sotto la regia di Timo Resch (Presidente e CEO di Porsche Cars Nord America), Thomas Laudenbach (Vicepresidente di Porsche Motorsport) e Urs Kuratle (Direttore Factory Racing LMDh), con quartier generale presso il circuito di Road Atlanta. L’obiettivo: creare una 963 che, per spirito, caratteristiche ed estetica, tracci un fil rouge con la 917 grigio Argento, telaio numero 30, nata nell’aprile del 1975 per volere di Gregorio Rossi di Montelera (proprietario della Martini & Rossi, sponsor ufficiale della Casa madre), a partire da un’ex auto da corsa.

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DESIGN: DA CORSA… MA STRADALE. Il team guidato da Grant Larson, Director of Special Projects di Style Porsche, ha lavorato affinché questa 963 stradale fosse quanto più possibile vicina – almeno idealmente – alla storica 917 Argento. È così che si è scelto di adottare una vera verniciatura al posto delle classiche pellicole (non facile, considerando la carrozzeria in fibra di carbonio). Grazie ai documenti del Porsche Museum, è stata sviluppata una tinta speciale: Martini Silver a triplo strato, abbinata a eleganti dettagli in nero satinato. Numerosi sono i particolari che differenziano la 963 stradale da quella da corsa: nuove prese d’aria sui passaruota, sfoghi di flusso rivisti e i cosiddetti “vassoi” alla base dello spoiler anteriore e dell’ala posteriore. Anche il musetto e la coda sono stati modificati per consentire l’applicazione delle targhe. La vettura monta cerchi OZ da 18 pollici con fissaggio monodado e pneumatici scolpiti.

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ABITACOLO. Il posto di guida, seppur stretto e angusto, è stato studiato per offrire un minimo di comfort. È presente un sedile a guscio rivestito in pelle e dotato di ventilazione, mentre gli alloggiamenti per le gambe sono rifiniti in Alcantara. Sono stati realizzati anche un piccolo volante in pelle, un porta bicchieri e un vano per cuffie e radiolina. Immancabile la targhetta identificativa con il numero di telaio (“963_106”).

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TELAIO E MOTORE. Il corpo vettura è stato adattato: l’altezza da terra è stata portata al livello massimo disponibile e gli ammortizzatori elettronici regolati nella configurazione più morbida. La power unit della 963 SRP è la stessa “di serie”: un V8 biturbo da 4,6 litri derivato dal motore della 918 Spyder Hybrid, abbinato a un sistema di propulsione elettrica. La Motor Generator Unit è collocata tra il motore e il cambio sequenziale a 7 rapporti. La mappatura è stata modificata per garantire un’erogazione più fluida, pensata per la guida su strada e anche nel traffico urbano.

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917-30: UN PO’ DI STORIA. La 917 K (KURZ, ovvero “corta”), telaio 030, corse soltanto la Mille Chilometri di Zeltweg del 1971. L’esemplare del Team Martini & Rossi si qualificò terzo, ma in gara Helmut Marko e Gérard Larrousse furono costretti al ritiro. Tornata in fabbrica, fu trasformata in auto laboratorio per test ABS e poi lasciata in disuso. Nel 1975 fu acquistata dal Conte Rossi, che la volle convertita in vettura stradale e immatricolata. Dopo vari tentativi di omologazione andati a vuoto, lo stato dell’Alabama approvò la richiesta a patto che l’auto non circolasse entro i suoi confini. Le modifiche furono minime: via i codolini posteriori, aggiunti specchietti laterali e silenziatore allo scarico. Venne infine verniciata in un elegante grigio Argento, tributo alle tradizionali livree tedesche da corsa. Si racconta che il Conte Rossi acquistò l’auto per 75.000 Marchi e si concesse un memorabile viaggio da Stoccarda alla sua casa parigina, in compagnia del suo assistente. Secondo le cronache, trovando la vettura scomoda, fece successivamente “sellare” l’abitacolo con sedili in pelle.

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