Range Rover, quella di Brabus fa paura
Il nome Brabus nasce dall’unione dei cognomi dei due fondatori, Klaus Brackmann e Bodo Buschmann, una coppia di appassionati che non conosce mezze misure. Fondata nel 1977, l’azienda tedesca è specializzata nell’elaborazione di modelli Mercedes, e non c’è probabilmente miglior tuner al mondo a cui affidare la propria berlina di lusso per trasformarla in un bolide capace di far mangiare la polvere a una vasta pletora di super sportive fatte apposta per correre.
APOTEOSI DEI CAVALLI. Dalla Bullit alla Rocket alla Classe G, ogni auto che entra nei reparti della Brabus ne esce con sotto il cofano una cavalleria “esagerata” (talvolta che più di 800 CV). A titolo d’esempio, vent’anni fa esatti l’azienda lanciò la E V12, una S600 con un dodici cilindri a V da ben 640 CV e un picco di coppia di 1.040 Nm che le consentivano di toccare i 348 km/h: più di una Lamborghini Murciélago e quanto bastava a farne, con un gran bel margine sulla concorrenza, la berlina più veloce del mondo.
NON SOLO MERCEDES… Per decenni la Brabus si è occupata esclusivamente della personalizzazione di vetture Mercedes o Maybach, ma negli ultimi anni la realtà nata dalla passione di Klaus Brackmann e Bodo Buschmann ha deciso di intraprendere nuove avventure e dedicarsi anche alle auto di altri marchi. Di recente abbiamo visto la 900 Rocket R (una 911 Turbo S allargata a dismisura e forte di ben 900 CV) e persino un motoscafo, lo Shadow 900, anch’esso – come poteva essere altrimenti? – con 900 cavalli. Non meno impressionante in quanto a potenza e presenza su strada è l’ultima nata in casa Brabus: si chiama Brabus 600 ed è basata sulla Range Rover P530, un “bestione” da 2,5 tonnellate e con 530 cavalli. Esteticamente la 600 guadagna un nuovo frontale con cornici e splitter in carbonio, un nuovo paraurti posteriore e minigonne più pronunciate, cerchi da 24’’, quattro cannoni di scarico e loghi Brabus sparsi qua e là.
600 CAVALLI E… TANTO PISTACCHIO. Il V8 da 4,4 litri sovralimentato riceve in dote il pacchetto ‘PowerXtra’, che porta la potenza a 600 CV e la coppia massima a 800 Nm. Ne derivano prestazioni ancora più brillanti di quelle garantite dal motore in configurazione originale, con una velocità di punta limitata elettronicamente a 250 km/h e un tempo di appena 4,6 secondi per “bruciare” lo “0-100”. Anche qui nulla di troppo esagerato, almeno se confrontato con quello che troverete a bordo. Tutto, dal cruscotto ai sedili fino al volante e al baule, è stato foderato in pelle color pistacchio. Il risultato è di quelli che non passano inosservati, ma per qualche strano motivo non così fuori luogo, specialmente su una suv di lusso che punta a conquistare chi magari già guida una Bentley Bentayga o una Rolls-Royce Cullinan. La qualità generale è elevatissima e lo stile della Range Rover non ha bisogno di presentazioni. Aggiungeteci prestazioni da supercar e capirete come un’auto del genere difficilmente potrà costare meno di 200.000 euro. D’altronde, ne servono 176.000 per una Range Rover P530 “normale”…