Rimac Nevera: l’ultimo ballo in off-road

Rimac Nevera: l’ultimo ballo in off-road

Prendi una batteria, aggiungi una tempesta di cavalli e crea un veicolo inarrestabile. Forse era questo il pensiero di Mate Rimac, fondatore e presidente dell’omonima azienda, oggi CEO della joint venture Bugatti Rimac. Una mente illuminata e determinata, che a soli 12 anni di distanza dalla fondazione del marchio, sta per dare al via la produzione della sua seconda hypercar, la Rimac Nevera. Sì, perché ormai siamo agli sgoccioli, manca poco all’omologazione della iper sportiva EV, che in occasione del suo ultimo crash test, viene prima portata in fuoristrada, in una ‘the last dance’ a suon di derapate (scusate l’ironia) da vedere e rivedere in questo video.

CRASH TESTING. Prima di poter avviare la produzione in serie limitatissima di soli 150 esemplari e circolare liberamente su strada, la Rimac Nevera – come tutte le nuove autovetture – ha dovuto passare il difficile esame imposto dai protocolli di sicurezza europei e statunitensi. Questo ha significato (e qui scende una lacrima) che una dozzina di Nevera delle 16 in pre-serie, prima utilizzate per  le attività promozionali con stampa e clienti, sono state distrutte nei crash test per valutare la sicurezza dell’abitacolo e degli occupanti in caso di incidente. Un occasione per il presidente Mate Rimac di esibire la sua nuova hypercar in una danza su sassi e fango su un tracciato d’eccezione e alquanto assurdo per una hypercar: il cantiere del futuro quartier generale della Casa di Zagabria. 

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UNA TEMPESTA DI CAVALLI. La concept C_two ne ha fatta di strada. Sono passati (soli) tre anni dalla sua prima apparizione in pubblico al Salone dell’Auto di Ginevra del 2018 e la lunga fase di collaudo volge al termine. Un hypercar speciale con un nome altrettanto originale: Nevera, come le improvvise tempeste marine che imperversano al largo della costa croata. Termine mai così azzeccato viste le sue performance: la Nevera monta quattro motori elettrici, uno su ogni ruota, che generano una potenza complessiva monstre pari a 1914 cavalli e 2360 Nm di coppia. Tradotti in performance vogliono dire 415 km/h di velocità massima e uno scatto 0-100 km/h in soli 1″9 – sì, avete letto bene! Ad alimentare l’impressionante dose di virilità elettrica del powertrain c’è una batteria da 120 kWh, mentre un telaio super rigido realizzato in fibra di carbonio, e dal peso di soli 200 chilogrammi, contiene tutta questa irruenza. Elevatissima rigidità torsionale di questo elemento grazie anche all’integrazione del sistema di raffreddamento della pila a forma di H, inserita nella struttura in materiale composito. Per finire ecco il conto: l’hypercar croata ha un costo di 2 milioni di Euro. Che dire, mostruosa anche nel prezzo. (Testo: Federico Giavardi)

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Rendering del nuovo campus della Rimac

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