Röhrl: “Perché scegliere tra termico ed elettrico?”

Röhrl: “Perché scegliere tra termico ed elettrico?”

Che Walter Röhrl abbia un debole per le Porsche d’epoca è cosa arcinota a chiunque ami i rally e le classiche della casa di Zuffenhausen. Ma in quanto ambasciatore del marchio nel mondo e pilota curioso, il fuoriclasse tedesco del volante, che quest’anno va per i 77, non disdegna mai una scorrazzata con una Porsche nuova fiammante. 

UN PO’ DI 911 NEL DNA. Certo, la Panamera Turbo E-Hybrid non è esattamente il genere di auto che viene in automatico associare al due volte iridato di rally, che nel 1981 stregò i dirigenti sportivi della Porsche con un’annata memorabile al volante di una 924 Carrera GTS ed è uno dei pochi uomini al mondo a poter “dare del tu” alle vecchie 911 anche quando il gioco si fa davvero duro. Ma tant’è: pur con l’imparzialità che gli è concessa dal ruolo, a Röhrl la più potente della Panamera non dispiace affatto. E in qualche modo, a quanto pare, gli ricorda persino l’amata 911: “Si ha la stessa sensazione quando ci si mette al posto di guida – spiega il pilota -, perché si sta seduti vicini all’asfalto, il volante è nella posizione giusta e i parafanghi più alti del cofano consentono di sapere in ogni momento dove si stanno mettendo le ruote”.

Panamera Turbo E-Hybrid

Panamera Turbo E-Hybrid

CON LE MOLLE AD ARIA VA MEGLIO ANCHE IN PISTA. Una berlina di lusso per comodi viaggi in prima classe, quindi, ma che non disdegna qualche sortita tra i cordoli. A patto, naturalmente, di saperci fare quel tanto che basta e di non pretendere da una Porsche Panamera una guida precisa come una mano che raccoglie cocci di cristallo su un tappeto persiano: stiamo pur sempre parlando di un macchinone da quasi 2,4 tonnellate. Un qualcosa, insomma, di profondamente distante da una Cayman o da una 911 GT3. Proprio per abbassare virtualmente l’ago della bilancia e rendere la Panamera più agile tra le curve gli ingegneri della Porsche hanno messo a punto nuove sospensioni pneumatiche con ammortizzatori idraulici attivi. Röhrl parla addirittura di rivoluzione tecnica; di certo c’è che la variazione attiva della pressione degli ammortizzatori si traduce in una maggior stabilità e in una maggior compostezza quando si guida in maniera decisa.  

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NON C’È UN’UNICA STRADA. Sulle doti in elettrico della Panamera Turbo E-Hybrid, il cui 4.0 V8 lavora insieme a un motore elettrico con batteria ricaricabile alla spina, per una potenza combinata di 680 CV, Röhrl non si avventura in scomode digressioni filosofiche e va dritto al punto: “L’ibrido Porsche di nuova generazione ha fatto un enorme balzo in avanti. Con un’autonomia di circa 90 chilometri, la batteria del motore a corrente consente di muoversi senza accendere il V8 nella guida quotidiana, che si tratti di andare a fare la spesa, in palestra o al lavoro”. Meglio l’ibrido, quindi, o l’elettrico puro? Anche a questa, ormai inflazionatissima domanda, a rispondere è il Röhrl pilota: “Nei rally non esiste una ricetta definitiva, né un percorso che ti porti al traguardo più velocemente. Esistono tanti stili di guida diversi che possono condurre allo stesso risultato. Proprio per questo motivo ritengo importante e corretto l’approccio a 360 gradi con cui la Porsche sviluppa i suoi nuovi modelli. Elettrico, ibrido ricaricabile o un classico motore a combustione alimentato con carburanti sintetici: per me non si tratta di scegliere tra uno di questi tipi di alimentazione. Può esserci un uso sensato per ogni modello”. 

Una Porsche 911 d’epoca impegnata in una prova della F.A.T. Ice Race, competizione su ghiaccio che si è svolta a Zell am See, in Austria, lo scorso 27 gennaio. Gli e-fuel, secondo Röhrl, offrono un’opportunità per alimentare i motori delle auto storiche riducendone le emissioni inquinanti

Una Porsche 911 d’epoca impegnata in una prova della F.A.T. Ice Race, competizione su ghiaccio che si è svolta a Zell am See, in Austria, lo scorso 27 gennaio. Gli e-fuel, secondo Röhrl, offrono un’opportunità per alimentare i motori delle auto storiche riducendone le emissioni inquinanti

GLI E-FUEL SONO UNA SOLUZIONE? La Porsche è tra le sostenitrici più convinte dell’utilizzo dei carburanti sintetici, un settore nel quale sta investendo ingenti sforzi e risorse, anche in vista di un suo ingresso in Formula 1. Secondo la casa tedesca, gli e-fuel sarebbero anche una soluzione per poter continuare a utilizzare i veicoli storici, riducendone l’impatto sull’ambiente. Uno scenario che non sembra affatto scandalizzare Röhrl, che nei carburanti sintetici vede un modo per mantenere in attività la sua piccola collezione di auto d’epoca: “Le Porsche Panamera e RS Spyder che hanno gareggiato nella F.A.T. Ice Race a Zell am See sono già alimentate con carburanti sintetici, e hanno dimostrato che ogni auto storica potrebbe utilizzarli”, ha concluso il fuoriclasse tedesco.

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